La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 15, Mag 2012
Angela Napoli e Mario Tassone: (dis)Opinioni a confronto
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Angela Napoli e Mario Tassone: (dis)Opinioni a confronto
a cura di Giuseppe Larosa
Come disse Voltaire, che di “illuminazioni” ne capiva qualcosa, «Ogni volta che guardo il cielo stellato, non posso non pensare che, se esiste un così perfetto orologio, non sia esistito un orologiaio», e se dovessi osservare invece l’antimafia o meglio la commissione bicamerale antimafia e precisamente, alcuni suoi componenti mi sa che anche lì di “orologiai” non ce ne traccia. Però, potremmo fare una trasmissione televisiva dal titolo “opinioni a confronto”. Tema del confronto il sindaco di Taurianova e le sue vicissitudini da quando è stato eletto sindaco per la prima volta, fino ai giorni nostri.
I due “opinionisti” e componenti della commissione bicamerale antimafia sono l’on. Angela Napoli (Fli) e l’on. Mario Tassone (Udc), per giunta alleati (per ora, visti i mal di pancia del leader centrista Casini) nel cosiddetto “Terzo polo”.
Nell’arco di dieci giorni si sono succeduti due interrogazioni per il Ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri (che sicuramente avrà di meglio da fare), e oltremodo non vorrei trovarmi al suo posto perché le risposte a dire il vero avrei difficoltà a darle, sarebbe come risolvere delle parole crociate nella settimana enigmistica.
La prima risale al 4 maggio scorso in cui la “pasionaria” antimafia Angela Napoli scrive in parole povere, come è di solito fare nel suo stile, partendo addirittura da lontano ossia dai terribili inizi degli anni novanta quando una sanguinaria faida colpì la città con oltre trenta morti ammazzati, e per non farci mancare nulla scrive nonostante ci fu uno scioglimento per mafia nel lontano 1991 con sindaco Olga Macrì, molte persone di quella squadra amministrativa non fecero nulla per “estraniarsi dalla politica”. Quindi, anche per questi motivi ci fu il secondo scioglimento per infiltrazione mafiosa nel 2009, stavolta con Domenico Romeo. Rincara la dose asserendo che “dopo il primo scioglimento del consiglio comunale del 1991, l’inchiesta ed il processo “Taurus”, videro l’intervento della giustizia che fece luce sugli intrecci criminali della città; purtroppo, invece, il secondo scioglimento del 2009, non fu seguito da alcun intervento giudiziario, e, pertanto, divenne lecito consentire la ricandidatura di persone che pure erano state concausa del secondo provvedimento amministrativo di scioglimento”. Mischiando a queste affermazioni che in teoria a Taurianova non c’è libertà di voto, non esiste una sorta di agibilità democratica e addirittura vige un clima di violenza e di minacce anche per le minacce subite da due esponenti politici e appunto dal sindaco Romeo con l’uccisione di un cavallo, anzi i cavalli per l’esattezza sono stati due perché il primo fu ucciso prima dello scioglimento. Taurianova nei fatti, chiede l’on, Napoli ha bisogno di “un adeguato intervento affinché venga intensificato il controllo, sia in termini di sicurezza dei cittadini, sia sull’attività amministrativa dell’Ente locale, le cui scelte sono state oggetto a volte di denunzie da parte delle forze politiche di opposizione”, attenzione leggete bene quest’ultima frase che poi è il sunto di tutto quanto. Ma tutto questo, secondo l’on. Angela Napoli, per dire che è Taurianova come città che necessita un controllo? O magari, anzi diciamolo pure, è l’amministrazione comunale guidata da Romeo?
L’on. Mario Tassone, collega dell’on. Napoli in commissione antimafia, dieci giorni dopo, chiede invece alla “povera” ministro Cancellieri di accertare la verità solo ed esclusivamente per l’atto intimidatorio a Domenico Romeo “amministratore attento e capace, impegnato quotidianamente a rendere un servizio alla propria comunità” e ad altri che hanno subito danni come “esponenti delle istituzioni e della politica che di privati cittadini”, evidenziano “la gravissima situazione in cui versa la città di Taurianova”.
Ergo. A Taurianova, a detta di entrambi come la metti la metti siamo rovinati.
La differenza tra le due opinioni che molto probabilmente si dovranno pur parlare per chiarirsi entrambi i deputati è che una, l’on. Napoli fa un j’accuse all’amministrazione, mentre il secondo, l’on. Tassone, la difende. Come se ci trovassimo in un’aula di tribunale in cui c’è una pubblica accusa ed un avvocato difensore e l’imputato non è Taurianova, ma è Domenico Romeo. Allora mi chiedo, seriamente però, Taurianova dove sta? E se è vero che vige questo clima irrespirabile, quali i metodi per reprimere quest’aria putrida? Ecco, ora più che mai non vorrei essere al posto del ministro dell’interno, ma sono davvero curioso delle sue risposte (che spero darà).
lalanternadidiogene@approdonews.it