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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 08, Mag 2012

“Servi di Satana o di chi altro?”. O magari semplicemente ladri. Cari “servi” (ri)consegnate quegli oggetti per servire almeno a qualcosa

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

“Servi di Satana o di chi altro?” O magari semplicemente ladri. Cari “servi” (ri)consegnate quegli oggetti per servire (almeno a qualcosa)!

  

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

«Da ogne bocca dirompea co’ denti un peccatore, a guisa di maciulla, sì che tre ne facea così dolenti», così il Sommo Dante parlò nella sua Divina Commedia quando insieme a Virgilio incontrarono Lucifero in persona.

C’è in città uno strano (e macabro) manifesto a firma di un parroco di una frazione della città, oltre a degli articoli pubblicati sui quotidiani regionali che hanno dato ampio spazio a questa cosa (sic!), cui si parla di “Satana”, diavoli e riti satanici, a causa di un furto di “ostie consacrate” e di altri oggetti religiosi. Ed allora, ecco il “diluvio universale”, una serie di “anatemi” in quel manifesto con tanto di momento di preghiera pre-confezionato, fatto appositamente per questo episodio dai contorni “satanici” (a detta del parroco però). Una serie di frasi che ti fanno pensare quanto ancora la cultura del sapere e dell’apprendere dovrà ancora arrancare, e tantissimo, prima ancora che si arrivi ad un concetto di maturità compiuta oltre al fatto che ci troviamo nel terzo millennio e si parla ancora di queste corbellerie (sic).

Quando senti parlare con termini come “Belzebù” , “Satana” ed altre baggianate simili resti impassibile a così tanta foga nell’inveire contro determinati steccati che raffigurano il male, d’altronde, detto tra noi, se non ci fosse quel “povero diavolo” ci potrebbe mai essere il bene? Il bene è contiguo al male come ogni sinonimo e/o contrario. E magari, azzardo a dire che alimentare il concetto del male, del diavolo e di quanto altro di satanico si possa dire anche dentro i luoghi di culto come le Chiese cattoliche dalla bocca dei loro servitori del Dio dell’infinito, non potrebbe essere magari anche un modo per alimentare “coloro che si oppongono”?

Quindi, per favore cari “Servi di Satana” o quello che siete se è vero come è vero quello che asseriscono nel manifesto. E se tali lo siete, quindi a un qualcosa voi servite, consegnate questi oggetti sacri dove li avete rubati altrimenti qui si rischia di scatenare anche l’apocalisse. Uscite un attimino dalle vostre “tenebre”, magari di giorno che c’è anche luce così vedete meglio per poter riconsegnare quegli oggetti. Anzi, sapete che fate, se preferite uscite anche di notte come vi sta comodo, l’importante è dare ciò che non è vostro Altrimenti qui si inizia un altro processo di martirio per questa città già problematica di suo. E magari i tanti ammalati prendendo sul serio le parole del parroco, sarebbero capaci di “offrire le proprie sofferenze per la conversione dei peccatori”, lasciamoli curare per rimettersi in sesto che è meglio, non mettiamo a loro altri problemi inutili e superflui.

Non oso pensare cosa sarebbe successo se al posto di questi oggetti avessero rubato un paio di scarpe “Hogan” o qualche macchinona al parroco di turno. O magari come quel prete, ricordo una volta, che uscendo da un bar con aria molto gioiosa e soddisfatta disse ad un suo interlocutore, “io se non ho il mio profumo Boss addosso non saprei proprio come fare”. Pensate gli avessero fregato proprio la bottiglia di questo suo profumo inebriante cosa diamine sarebbe potuto accadere.

Friedrich Nietzsche scrisse in uno dei suoi più importanti libri che «Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te», quindi cerchiamo di essere seri e non farci prendere la mano da simili credenze che poi alla fine lasciano il tempo che trovano.

Lungi da me nel minimizzare il problema anzi non mi permetto proprio ma non posso e non voglio pensare che ci siano ancora persone capaci di simili “riti sataniche” che poi alla fine si fanno con delle ostie consacrate o altri oggetti sacri per il culto del demonio. Sarebbe opportuno iniziare a parlare di cultura del bene e non come antitesi al male o viceversa, di non divulgare e non far lega su credenze dei fedeli di parlare di satana, belzebù ed altro ancora. E ricordarsi che Gesù Cristo figlio del Dio dell’infinito predicava il bene in povertà, scalzo e senza un soldo.

lalanternadidiogene@approdonews.it