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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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La lanterna di Diogene

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Cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca? Il Governo italiano ai tempi dei banchieri e dei rettori

La lanterna di Diogene

Cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca? Il Governo italiano ai tempi dei banchieri e dei rettori

 

 

 

Sta per iniziare l’era di Mario Monti, l’uomo della provvidenza voluto da tutti per risollevare le sorti di una Paese in netto declino. All’avvento del prof. Monti combacia la fine della Politica, dei politici che ne fanno parte di questo sconfortante “teatrino”,  iniziando così il suo commissariamento fino a data da destinarsi.

Quello che abbiamo davanti checché se ne dica è un esecutivo di “rettori” e “banchieri” e, per come ci ha insegnato Thomas Jefferson «Le banche sono più pericolose degli eserciti», c’è da stare molto freschi.

Ma cos’è realmente accaduto in questa “stupida” storia italiana? È accaduto che in 17 anni di avvento berlusconiano e con diversi governi che si sono alternati non si è mai avuto realmente la forza di rovesciare il predominio del consenso nei confronti di Silvio Berlusconi così come i vari governi di centrosinistra, sia quelli eletti dal popolo con premier Romano Prodi (1996 e 2006) e poi i vari “ribaltoni” non sono stati in grado di fare una legge contro le anomali ed i conflitti di interessi dell’unto del Signore.

Ci siamo ritrovati in questi anni con una specie di “persecuzione giudiziaria” contro l’uomo del Biscione e fargli fare la vittima per tutti questi anni, ed allo stesso tempo inveire come un forsennato contro i cosiddetti (a suo dire) “giudici comunisti”, abbiamo scoperto il “Bunga Bunga”, che Mubarak avesse una nipote (forse mai riconosciuta). Non ci siamo persi davvero nulla!

Però. Eh sì c’è un però che non è di poco conto. Tale che desta una preoccupazione molto grave per la politica italiana, ma soprattutto per i tanti giovani che ambiscono ad affacciarsi in questo mondo e farne parte attiva per costruire le basi future favorevoli allo sviluppo sociale ed economico del Paese.

Nel 2008 quando Silvio Berlusconi nonostante tutte le resistenze di questo mondo vinse per la terza volta nella sua storia politica le elezioni, nessuno si aspettava che facesse questa fine indegna vista la sua corposa e numerosa maggioranza schiacciante, ma qualcosa durante il percorso si è rotto, ed era qualcosa che non poteva essere un processo reversibile. Troppi interessi in gioco e difficili da mantenere. Troppe indagine giudiziarie all’interno di eventi programmatici che questo Paese stava affrontando. Dallo scandalo dei “Grandi eventi” della cosiddetta “Cricca”, dove venivano coinvolti molti personaggi vicini a questa maggioranza, in primis l’ex capo della protezione civile Bertolaso fino alle imbarazzanti intercettazioni telefoniche che hanno sancito un disastro internazionale (vedi “culona inchiavabile”. Bè, non è che poi avesse tutti i torti. Sic!). Ed infine, ecco che iniziano i guai, si sfalda la maggioranza, tanti fuoriescono dal Partito della Libertà confluiscono tra il gruppo misto e il partito dei “diecimila” forni, ossia l’UDC del sempre sorridente Casini (che poi cosa c’ha da ridere ancora non si è capito), e viene salvato da una schiera di “Responsabili” in cerca d’autore ( e di un posto a sole nel Governo), con a capo il condottiere (di fresca condanna con tanto di pignoramento dello stipendio parlamentare) Scilipoti. Silvio Berlusconi salvato da Scilipoti (il guru dell’agopuntura). E non finisce qui perché dopo questo tanto faticosamente errare, ecco che il Cavaliere cade anche e grazie ai voti contrari di residui bellici come l’ex notabile della DC Saverio Mannino e l’ex soubrette televisiva “Carlucci Iscariota (Berlusconi disse)”.

In un primo momento il discorso sembra filare perfettamente, una crisi di governo, la maggioranza che non c’è più, si iniziano le consultazioni come prevedela Costituzioneed il Capo dello Stato conferisce l’incarico ad un nuovo Capo dell’esecutivo per poi avere l’approvazione della democrazia parlamentare. Ma non credo che alla fine sia tutto un dialogo univoco e normale. No, non è così.

Iniziamo dai risolini ironici della Merkel con Sarkozy nei confronti di Berlusconi, anzi, iniziamo con l’accanimento dell’Europa e della sue banche contro il debito italiano, anzi no, partiamo dai silenzi di Obama nei confronti del nostro Paese, anzi, passiamo pure che prima che Berlusconi fosse sfiduciato, il Capo dello Stato, quel Giorgio Napolitano che dorme sempre ma non quando deve firmare, nomina Senatore a vita il prof. Mario Monti: il futuro Premier. Chi sono i mandanti? E chi ha rovesciato un Capo del Governo italiano? L’opposizione? No, quella sa solo dire “dimissioni” e basta. Sono stati deputati che gli hanno fatto mancare il proprio voto in Parlamento? No, troppo comodo, il mercato dei parlamentari poteva benissimo continuare all’infinito, siamo un popolo di pennacchi e di velleità nascoste. Allora chi? Come mai l’illustre Mario Monti nemmeno il tempo di ricevere l’incarico dal Capo dello Stato, i primi che incontra sono il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e quello della Banca Centrale Europea Mario Draghi? E la politica che fa? Ma c’era bisogno dei presidenti di altre nazioni europee e non insieme alle banche a scalzare dal trono Silvio Berlusconi e mettere i propri uomini al potere? Se è così, allora c’è qualcosa che non va e quel “qualcosa” è tragico e preoccupante per il nostro futuro. Ma una cosa è certa, la politica ha perso, sconfitta facendosi commissariale dai banchieri.

lalanternadidiogene@approdonews.it