Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 14 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 30, Set 2011

I crimini della “Cosa bianca”. Storia di ordinaria follia ecclesiastica

La lanterna di Diogene

I crimini della “Cosa bianca”. Storia di ordinaria follia ecclesiastica

 

«I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale a prescindere dalla loro notorietà. Ammorbano l’aria e appesantiscono il cammino comune». Per questo motivo, «c’è da purificare l’aria, perchè le nuove generazioni, crescendo, non restino avvelenate», ed ancora, «racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica». Queste sono le parole del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco a proposito della “vita scellerata” del premier Berlusconi (senza mai citarlo). Parole che hanno trovato un’ampia riflessione e sostegno da parte di tutti, ma nessuno si è espresso in modo critico alle sempre e puntuali parole che provengono dalla Chiesa, come se questo “partito bianco” intoccabile e moralmente in maniera assiomatica, non debba essere criticato né contraddetto. Ma diamo per buono quello che ha detto il cardinale Bagnasco e partiamo da un suo passaggio particolare del suo intervento: “c’è da purificare l’aria”.

Ma se dobbiamo purificare l’aria, credo che chi esprime una morale e in un certo qual modo la dovrebbe attuare, non dovrebbe prima “purificare” l’aria che respira nel suo ambiente?

Non vorremmo però cadere in errore e allo stesso tempo trovarci nella famosa massima del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, ossia «Quando la morale viene fondata sulla teologia e il diritto su un’autorità divina, le cose più immorali, più ingiuste e più vergognose possono avere il loro fondamento in Dio e venir giustificate».

Quest’ampia introduzione per trattare un tema molto scottante e drammatico, che ha coinvolto ed ancora coinvolge pesantemente le responsabilità della Chiesa, il dramma dei preti pedofili. E tralasciando almeno per ora ed in questo pezzo, un’altra condizione, che personalmente non condanno ma rispetto tra i laici e non nei preti, che è l’omosessualità. Così facendoci vivere in una morale a fasi alternate ed a convenienza. Queste cose vanno denunciate e rese pubbliche, non parlo di gogna ma semplicemente di verità. Nel primo caso alle autorità giudiziarie e nel secondo caso alle autorità morali (non false) della Chiesa cattolica.

Per non dimenticare e portare alla luce ciò che si tende sempre a sotterrare, e facendo passare tutto in cavalleria occorre ricordare che alcuni giorni fa, le vittime di abusi sessuali nella Chiesa, di un’organizzazione statunitense insieme ad un’altra che si occupa di diritti umani, hanno chiesto al Tribunale penale internazionale dell’Aja di investigare contro papa Benedetto XVI, il cardinale Tarcisio Bertone e altri esponenti della gerarchia della Chiesa per stupro, violenza sessuale e tortura. Presentando un fascicolo molto dettagliato in cui veniva accusato il Vaticano perchè “tollera e permette la sistematica e diffusa protezione” di chi commette abusi e molestie su minori in tutto il mondo.  È storia di questi giorni che il presidente dell’associazione l’Abuso Francesco Zanardi, da anni impegnato contro la pedofilia all’interno del clero, ha consegnato all’Arcidiocesi di Genova una lettera con i nomi di 200 sacerdoti italiani (sic!) condannati per pedofilia tra il 1998 ed il 2011, denunciando altresì che nei confronti di questi sacerdoti “malati” non è stato preso alcun provvedimento, nonostante la condanna inflitta per questi efferati “crimini” contro degli innocenti quali sono i minori.

In Italia questa piaga è viva e ben radicata, ma la paura di uscire allo scoperto rende ancora drammatica la situazione che, con il tempo che passa, potrebbe raggiungere livelli altissimi di drammaticità degli eventi. Occorre uscire allo scoperto e denunciare chi compie questi crimini specie se questi vengono consumati all’interno di un ambiente dove si professa la morale e la verità nonché la parola di un Dio che non credo approverebbe questo scempio tra i suoi adepti. Certamente non vorremmo imitare né approvare le parole del monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, famoso per una sua infelice frase che fece scalpore,ossia: “meglio preti pedofili che preti gay” ed ancora, “l’omosessualità in un prete, se tradotta in pratica depravata, é addirittura più grave della pedofilia, si tratta di uomini viziosi e perversi, che si sono abbandonati a oscene pratiche contro natura”.

Ecco, c’è una famosa frase di Stuart Mill che dedico a me ed a chi legge questo pezzo:

«Credo che se si vuole la rigenerazione morale dell’umanità, etiche diverse da quelle di derivazione esclusivamente cristiana debbano coesistere con la morale cristiana; e che il sistema cristiano non costituisca un’eccezione alla regola secondo cui in uno stadio imperfetto dello sviluppo intellettuale umano gli interessi della verità esigono la presenza di opinioni diverse».

lalanternadidiogene@approdonews.it