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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

La tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale al centro delle riflessioni del nostro cinico filosofo

La lanterna di Diogene

La tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio provinciale al centro delle riflessioni del nostro cinico filosofo

 

Chissà cosa si nasconde dietro a molte candidature specie si tratta dell’elezione del Presidente della Provincia di Reggio Calabria. A guardare i candidati sembra che il tempo si sia fermato ad Eboli insieme a Cristo. I candidati sembrano uscire da un meccanismo di riciclaggio che mai si è visto nella storia di questa Provincia tranne che per qualche sprazzo in cui, ironia della sorte, ai tempi dove il presidente era uno dei candidati che ora si (ri)presenta nei panni di terzopolista. Mi riferisco al sen. Pietro Fuda già assessore regionale di centrodestra, militante in Forza Italia poi Presidente della Provincia di Reggio Calabria, dimessosi per trasmigrare nel centrosinistra come candidato al Senato con il Partito Democratico Merdionale a sostegno di Prodi nelle elezioni politiche del 2006, una volta eletto è autore di quella “gelida manina” che durante la Legge finanziaria del 2007 con quel famoso comma 1346, che accorciava i tempi di prescrizione per i procedimenti contabili a danno della Pubblica Amministrazione, e che in quell’anno, la denuncia di questo comma avvenne proprio dall’allora Procuratore generale della Corte dei Conti De Rose.

Il sen. Fuda è appoggiato oltre che dall’Udc Pasquale Tripodi, in quanto è nota la diatriba con il suo partito per via dell’alleanza (di comodo) con il Pdl (causa la presenza dell’assessore nella Giunta del Governatore Scopelliti del figlio del coordinatore regionale Udc Gino Trematerra, e quindi altra alleanza diversa non poteva essere fatta), dalla lista “A testa alta” dell’ex Pd Peppe Bova (già presidente del consiglio regionale ai tempi del Governatore Loiero e candidato anche alla carica di Sindaco di Reggio Calabria), oltrechè da Allenza per l’Italia (per chi non lo conosce, cosa probabile, è il partito di Rutelli) insieme ad altri nella coalizione per un totale di sette liste.

Gli altri due candidati più accreditati a concorrere per il più alto scranno della Provincia sono il candidato del centrodestra e del Partito della Libertà Giuseppe Raffa, attuale sindaco di Reggio Calabria facente funzione, che concorre con ben dieci liste tra cui, come dicevamo l’Udc, che ha preferito allearsi per porre in essere la sua sempreverde politica dei “tre forni”, con chi è già alleata nel governo regionale a discapito della politica nazionale attuata dal suo leader Casini che, invece mantiene posizioni ferme sulla differenziazione dal centrodestra berlusconiano, che per condizioni di opportunità non poteva rompere con il Governatore alleandosi magari con Fuda e quindi rischiare di perdere i due posti in giunta che ricopre attualmente con Trematerra e Stillitani.

Ed infine c’è il presidente uscente Pino Morabito che, coerentemente alle posizioni assunte da quando è stato eletto la volta scorsa, è il candidato del centrosinistra con il Partito Democratico ed altre cinque liste. Manca tra le file del centrosinistra a sorpresa ed a mio avviso in modo del tutto innaturale l’Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà che concorrono (stranamente) da sole, con un loro candidato a Presidente che più che una coalizione a concorrere sembra un’alleanza per dare problemi al presidente Morabito, e quindi, sottrarre voti a quell’elettorato di centrosinistra che forse avrebbe preferito una situazione più coesa e meno di opportunità, ma di questo credo che gli esponenti sia di Idv che di Sel ne sono consapevoli e sanno che risponderanno in futuro ai loro elettori se le cose dovessero andare male a Morabito.

Il tutto per la serie “facciamoci del male”. L’elezione se la giocheranno questi tre candidati in quanto gli altri tre non hanno nessun margine di speranza, perché poco o quasi per nulla consistenti di suffragi elettorali che possano consentire un ipotetico ballottaggio, che quasi sicuramente ci sarà, perché nessuno è in grado di vincere al primo turno checché ne dicono e soprattutto bramano i vari “urlatori di palco” durante i comizi. Alla fine credo che gli elettori della provincia di Reggio Calabria sono maturi e consapevoli nello scegliere chi dovrà, a loro avviso, salire o (ri)salire se confermato alla guida della Provincia. Ma una cosa è certa l’orizzonte non è come si sperava e le facce non cambiano mai anche se qualche vestito è di nuova sartoria ma chi lo indossa nasconde rughe enormi, come solchi profondi, in cui la storia in certi casi li ha pure in determinati contesti messi da parte.

lalanternadidiogene@approdonews.it