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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Rotative e Sottosegretari, nell’era dei cinghiali feriti

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Rotative e Sottosegretari, nell’era dei cinghiali feriti

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

Ci sono situazioni che solo a scriverle combaciano con l’autore stesso nell’imbarazzo personale, oltre al disgusto che si prova, prima ancora, di leggerle e di ascoltarle. Graf scrisse che «L’alterigia e l’arroganza possono, agli occhi dei meno esperti, somigliare alla dignità, ma della dignità non sono neanche parenti lontane».
Ho ascoltato con molta attenzione e per un paio di volte la telefonata tra il presidente di Fincalabra, Umberto De Rose (che di profumo stesso delle rose non ha nulla), e l’editore del quotidiano “L’Ora della Calabria”, e fare un’analisi lucida della mia condizione d’animo, è quasi un’impresa impossibile, perché tale mia condizione o stato d’animo, si è impossessato di uno sdegno, di una vergogna e di un imbarazzo che a mio avviso, pochi hanno lo stomaco di una non reazione di irritabilità. Come se pervasi da una malattia epidermica presa in pieno, un’orticaria di pensieri.
Un “garante” di un abuso in incostituzionale di potere che supera i limiti della decenza democratica. Del rispetto del lavoro e del diritto di cronaca. Un direttore onesto che sta facendo il proprio lavoro, quello di dare una notizia, un servizio che riguardasse un notabile politico di punta come Gentile, esponente del Nuovo Centro Destra (se questo è il “Nuovo”, non osso immaginare cosa sia stato il vecchio). Che riguardava il figlio perché implicato in un giro di tangenti con l’Asp e che una Procura della Repubblica sta indagando. Un Garante (per modo di dire), di una censura premeditata, affinché la notizia non uscisse sul giornale. E l’imbarazzo sta nella sua opera di convincimento, dove lo stesso si “meravigliava”, se questa notizia uscisse fuori. Come se la “meraviglia”, fosse una condizione ad personam, non di chi lo ascoltava nel sentire simili imbarazzi, ma dello stesso che stava perpetrando una censura vera e propria.
È accaduto circa una settimana fa, e nessuno tranne che i diretti interessati, hanno divulgato tale sdegno. Nemmeno la politica che pure dovrebbe svolgere ruoli di “garante” della Costituzione, della politica e del buon esempio, hanno proferito parola. Silenti nella loro assurda omertà. Come se avessero paura di quel “cinghiale ferito” che potesse provocare dei morti (?).
Vista dal punto di vista umano, la cosa potrebbe essere anche compresa. Un padre che vuole tutelare un figlio, potrebbe trovare una giustificazione paterna, della famiglia. La protezione del proprio sangue, come uno scudo che lo tenesse lontano da processi mediatici pericolosi. Ma per i propri figli, vige anche l’insegnamento morale delle proprie azioni, perché figlio di un uomo politico che dovrebbe tutelare gli interessi collettivi. Sì, qualcuno leggendo potrà dire, “bla…bla…bla”…ma è così, occorre dare un esempio di rispetto e di correttezza vero la leggi e le sue Istituzioni democratiche di un Paese.
Tra i tanti silenzi mi sbalordisce quello del Governatore che pure è coordinatore del partito di appartenenza del Gentile, o magari quello di Alfano che non solo è il loro leader nazionale, ma oggi ricopre il ruolo di Ministro dell’Interno. No, questi silenzi sono inaccettabili!
E di colpo, come per una forzatura sociale, un colpo forte, sonoro e immenso peggio di uno schiaffo dato con i cinque sensi, Renzi. Il fuoriclasse Renzi, lo nomina Sottosegretario di Stato: ma cos’è una promozione o un’onorificenza sul campo?
Non vorrei essere malizioso ma penso che il Premier Renzi, non sapeva di tutto ciò, seppur tutti i maggiori quotidiani nazionali ne hanno parlato, voglio credere che è stata una svista. Magari in questo periodo gli sarà sfuggita la notizia, preso da mille altre cose, credo che sia andata veramente così. L’unico, in questa Calabria dei “notabili” e dei sabotatori di rotative, che ha avuto l’ardire di chiederne le dimissioni dei protagonisti, è stato, a mio avviso, una persona perbene, come l’on Talarico, che ha chiesto le dimissioni del presidente di Fincalabra. Ed io penso che sia la cosa buona e giusta per dare cinque spiccioli di dignità alla politica italiana ed alle istituzioni calabresi. E penso che il Presidente Scopelliti, accetterà di andare su questa linea, ossia, quella di sfiduciare il presidente De Rose, a meno che, non sia lo stesso De Rose a dare le dimissioni, condizione questa, che quantomeno gli darebbe l’onore delle armi, e non quelle che dovrebbero ferire il cinghiale, ma quelle della dignità e dell’onore.
La stessa cosa, dovrà per onore di causa, il neo sottosegretario Gentile, magari non presentarsi per nulla al giuramento a Palazzo Chigi, e rifiutare quell’incarico che è come un fardello pesante e duro da sopportare, perché macchiato dall’onta del disonore e della vergogna. Almeno finché, non verrà fatta piena luce sull’accaduto.
Gramellini oggi nel suo “Buongiorno” ha scritto, rivolgendosi al Premier, “Dottor Renzi, sia gentile con Gentile e lo accompagni all’uscita. Ci ha promesso che con lei l’Italia cambierà verso”. Ecco, sia gentile, on. Gentile varchi da solo l’uscita, accompagnato sì, ma insieme al dott. De Rose.

lalanternadidiogene@approdonews.it