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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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La Lanterna di Diogene

La Lanterna di Diogene

Fons Nova Vita Felix, e truffa fu…..prescritta!

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La Lanterna di Diogene

Fons Nova Vita Felix, e truffa fu…..prescritta!

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

E prescrizione fu. La presunta truffa dell’assetto societario della “Fons Nova Vita Felix”, nella persona di dieci imputati (che ne sono rimasti solo due ad essere rinviati a giudizio per alcuni reati tributari), cui secondo la Procura, “in pieno accordo”, «avevano fatto una serie di raggiri e false fatturazioni, facevano lievitare il prezzo a circa 3 milioni e 450 mila euro, a fronte di una spesa reale di soli 1.740.000 euro, con una differenza di 1.710.000 euro». Soldi pubblici erogati attraverso la L. 488/92, che dovevano essere nell’ordine dei 2 milioni e 700 mila euro circa, e l’accusa era proprio che tutti si erano resi artefici «ad indurre in errore l’Ente pubblico erogatore», consentendo così alla “Fons Nova Spa”, di accedere al contributo. “Ma solo circa la metà entrò nelle casse della società”, solo perché, come spiega la Procura, “il resto non gli fu concesso in quanto fu revocato il finanziamento”.
Il Gup del Tribunale di Palmi ha ritenuto che i presunti reati di truffa erano già stati prescritti nel 2010, mentre l’accusa sostenne il contrario, asserendo
che la prescrizione scadeva nel 2018. Una discrepanza di otto anni (?). Da indiscrezioni sembra che la Procura non ci sta, e sarebbe intenzionata, in
maniera decisa, a ricorrere in Cassazione per il “ribaltamento dell’ interpretazione data dal Gup”, in merito alle due presunte truffe. In merito alla “Fiat di Taurianova”, occorre fare alcune considerazioni che non credo si leggono spesso sui giornali e che riguardano la politica, quella attuale, quella che è stata e speriamo, quella che non sarà. La prima, una società nata dal punto di vista della partecipazione pubblica illegale nel 2000, da come si evince dalla legge in vigore, dai dispositivi della magistratura contabile e dagli atti di indirizzo di commissari prefettizi che avevano duramente condannato, un’operazione di dubbia legalità e consentiteci, di dubbia moralità. Perché sottrarre 1.057.985,41 euro dalle casse comunali per finanziare ed essere soci al 25% di una società nata illegale, qualche responsabilità contabile dovrà pur esserci. Tralasciando la questione societaria che (giustamente) ha fatto la sua azione di investimento privato, accedendo ad una legge dello Stato per l’erogazione dei finanziamenti pubblici, così hanno fatto in tanti e così ha fatto la “Fons Nova”. Se c’era stata una truffa, tale è stata prescritta e tale va rispettata. La seconda. Ma, quei due miliardi e passa delle vecchie lire, che diavolo di fine hanno fatto? Quei soldi sottratti dalle casse comunali, e quindi ai cittadini, e che potevano essere utilizzati per dare dei servizi reali alla città: e di conseguenza ai cittadini, quando verranno recuperati? E gli amministratori protagonisti (negativi) di quell’investimento erroneo (e illegale), quando pagheranno per il danno arrecato alla città? E per la terza volta, mi appello alla vergogna, quella della politica e dei loro componenti locali, i quali per troppo tempo hanno taciuto, facendo la parte delle “comarelle” senza mai battere ciglio. Ad oggi qualcosa da dire ce l’hanno? E quella magistratura contabile, la Corte dei Conti, che ha redatto alcuni dispositivi facendo notare l’illegalità delle questioni e lo sperpero di denaro pubblico, possibile che ad oggi ancora non sia stato conteggiato un danno erariale, che c’è stato ed è reale, che i vecchi amministratori hanno procurato al Comune? E non mi riferisco solo alla Fons Nova…ma a dubbi finanziamenti ed altro, ma altro ancora….quindi: se c’è un Giudice a Berlino, credo che in Calabria dovrà pur arrivare prima o poi.
(gi.la.)