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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Il nostro filosofo affronta oggi il tema scottante della sanità pubblica in Calabria e la questione nosocomio di Taurianova, che rischia di chiudere definitivamente

La lanterna di Diogene

Il nostro filosofo affronta oggi il tema scottante della sanità pubblica in Calabria e la questione nosocomio di Taurianova, che rischia di chiudere definitivamente

 

La sanità pubblica è stato il tema fondamentale della relazione del procuratore generale della Corte dei Conti Mario Ristuccia. Una disastrosa immagine della sanità pubblica. Si stima un danno erariale che ammonta a circa 254 milioni di euro e nella gran parte concentrati nel Lazio che ha un primato negativo di oltre 130 milioni di euro. Tra i casi di questo spreco gigante ci sono le nomine di dirigenti che non hanno i requisiti, medici che non si presentano nel posto di lavoro, eccessiva prescrizione di farmaci oltre alle tante convenzioni del tutto illegittime con diverse strutture private. O come in Sicilia dove il denaro sprecato è per l’erogazione di somme ad alcune imprese come anche nella costituzione di una società per azioni (?) per l’affidamento del servizio di emergenza quale è il “118”. Le altre Regioni che contribuiscono a questo triste primato sono la Sicilia (oltre 69 milioni di euro), la Calabria (oltre 38 milioni di euro) e la Lombardia (oltre 17 milioni di euro). Per non dimenticare il Molise ed altre realtà che contribuiscono alla giostra di questi sprechi. Una fotografia drammatica così come la descrive anche nelle pagine del Corsera Fiorenza Sarzanini affermando con grande concretezza dei fatti che i candidati alla guida degli enti locali ad ogni elezione amministrativa mettono al primo punto del “proprio programma il buon finanziamento del settore sanitario. E assicurano che saranno eliminati gli sprechi per garantire al cittadino il massimo risultato”. Ma a vedere i numeri dei magistrati contabili sono perennemente bocciati dai fatti per le tante promesse mai mantenute. La politica nei fatti a qualsiasi livello ha sempre “lucrato” su queste “disgrazie” sanitarie ed ha sempre cercato di trovare un punto di appiglio nelle illusioni disperate di chi ha veramente bisogno di una sanità funzionante. Non riuscendo mai a costruire un qualcosa di positivo tranne per qualche orticello personali e feudale. In Calabria vige una situazione drammatica a causa dei molti sperperi che hanno creato disagi incommensurabili alle condizioni umane della povera gente. Se si pensa che a Catanzaro si rischia di far pagare le medicine alle persone bisognose per la protesta del settore delle farmacie che non si vedono rimborsare i farmaci. A Cosenza si fanno pagare le analisi nelle strutture private e chi è esente dal ticket deve farle in ospedale o in un centro dell’Asp di appartenenza per non farsi carico dell’onere delle prestazioni, oltre al fatto dell’onere della cattiva salute che purtroppo perseguita molti cittadini e per la maggior parte persone anziane, che si vedono private di qualsiasi tipo di assistenza che la Costituzione stessa gli riconosce come diritto alla salute. Ma fa rabbia, così come dice anche la magistratura contabile, notare i tanti impiegati del settore essere assunti a volte senza titolo qualificato a svolgere la mansione che sono stati chiamati direttamente dalla politica e quindi dal notabile di turno per mera appartenenza campanilistica e di lecchinaggio vario che impera sulla buona coscienza e sulla legalità delle cose. Penalizzando chi ha diritto e che si vede essere scavalcato dai più meritevoli con il bagaglio di titoli che hanno con sè. Poi c’è la questione della fuga dei cervelli, ma su questo dovremmo aprire un capitolo a parte che sarà affrontato a breve. C’è una piaga che chiunque può constatare con un semplice sguardo nelle varie aziende sanitarie pubbliche ed è il completo vagabondaggio degli impiegati che mentre gli uffici di loro appartenenza sono vuoti, i soggetti citati stanno a passeggiare, fumare ed fare le loro esigenze personali anche in orari di servizio. Questo ci è stato testimoniato dall’azione perenne e repressiva di alcune azioni della guardia di finanza in questi ultimi anni. Certo è che non viviamo in uno stato di polizia ma non sarebbe male presidiare con qualche ufficiale della forza pubblica questi uffici e fare dei controlli più accurati per reprimere una piaga come quella dell’assenteismo delle folte squadre di fannulloni che hanno l’unico titolo che hanno è quello di essere soggetti beneficiati. E notizia di questi giorni che un ospedale tra i più gloriosi per storia e per nome come quello di Taurianova, in un grosso centro della Piana lo stanno chiudendo definitivamente. Non stando a elencare la sua storia e dei suoi reparti di eccellenza debbo dire che nonostante i politici che si sono susseguiti in questi anni alla fine la chiusura è stata inesorabile. E la politica? I tanti tromboni della politica che si riempivano la bocca nelle varie manifestazioni contro questa chiusura dove stanno? Come anche dei tanti partiti politici che forse impegnati a cercare candidati che hanno famiglie numerose per poter alimentare le proprie liste non se ne rendono conto della gravità e lasciano tutto passare come fosse cosa che non riguardi la propria salute e quella dei loro famigliari. Ma davvero allora si deve rimpiangere Ciccio Macrì? A voi la parola (ammesso che ce l’abbiate).

Ps: arrivano mail strane da parte di (pseudo) casalinghe in preda a raptus omeopatiche che chiedono di poter interloquire con il soggetto che scrive. Ne sarei ben lieto di farlo se solo dicessero cose sensate e senza decadenze senili.

lalanternadidiogene@approdonews.it

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