La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 08, Lug 2012
A proposito di “giovani vecchi”. Perchè in fondo giovani si nasce non si diventa
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
A proposito di “giovani vecchi”. Perchè in fondo giovani si nasce non si diventa
a cura di Giuseppe Larosa
Se i giovani sono “vecchi”, questa società non è fatta solamente di storia passata ma anche un futuro seriamente compromesso. Di questa società fanno parte quei (non) giovani che secondo Ugo Ojetti “non hanno desideri”.
Stamani, in una domenica infernale d’estate, quando il sudore scorre come acqua di foce sulla mia pelle e cerchi di porre rimedio alla calura che opprime momenti di un dolce far nulla, leggo casualmente un pezzo del bravo (e giovane) direttore del Dispaccio Claudio Cordova dal titolo che è un misto tra il provocatorio ed una realtà acquisita sul campo «Abbasso i “giovani vecchi”!». Di colpo, il sudore aumenta e se prima non volevo accendere il ventilatore, ora lo faccio di impeto per cercare nel mio essere “diversamente giovane”, così si dice per chi ha varcato di poco la soglia dei quaranta, di contribuire alla preoccupante riflessione che prima Alessia Candito ed ora Claudio Cordova hanno posto in evidenza.
Siccome nel pezzo in questione si affronta la questione politica di due partiti politici e dei loro giovani, di maggiore rappresentanza in questo paese come il PD ed il PD (+)L. La differenza consta solo in una “L” che in un certo qual senso è la parola più profonda che ognuno di noi dovrebbe porre come punto di riferimento della propria vita e delle proprie azioni, si chiama Libertà. Ecco, i “giovani vecchi” non hanno questa libertà che chi prima di loro ha sudato per poterla ottenere e loro stessi il molto spesso delle volte, la dimenticano, la snobbano o meglio, non conoscono il loro passato e quindi non possono porre le basi per un futuro che sta proprio nelle loro mani. Noi dipendiamo dalle loro mani così come i nostri figli.
Sandro Pertini in un discorso alla nazione che risale a più di trent’anni fa disse «Oggi la nuova Resistenza in cosa consiste… ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato, di difendere la Repubblica e la Democrazia. E cioè oggi ci vuole due qualità a mio avviso, cara amica, l’onestà e il coraggio… l’onestà… l’onestà… l’onestà. E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto la politica deve essere fatta con le mani pulite! Non ci possono essere… se c’è qualche scandalo…se c’è…se c’è qualcheduno che da scandalo…se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i propri sporchi interessi deve essere denunciato senza alcun timore». Questo per far riflettere innanzitutto ma poi per dire che i giovani, quella fascia che Cordova identifica tra i 25 ed i 30 anni, ha paura (sic).
E la paura in una regione come la Calabria “vive di crisi perpetue: quella economica, quella criminale, quella sociale, quella culturale, quella democratica, e chi più ne ha più ne metta”, è qualcosa che blocca lo sviluppo di una terra, di un paese e di un mondo intero. I giovani che parlano come i vecchi, quelli che in questa terra non se ne vogliono andare e si presentano sempre con i vestiti nuovi ma con tanto marciume dentro al loro bagaglio, che hanno contribuito alla disfatta ed alla rovina di ciò che adesso stiamo pagando a caro prezzo, sono giovani che quella “Resistenza” non la faranno mai. Sono giovani, nati vecchi.
Lo si vede in molti dibattiti televisivi quando giovani rappresentanti di partiti politici dove i loro leader hanno fatto azioni imbarazzanti che in qualsiasi paese civile e libero com’è l’Italia, si arrampicano sugli specchi pronunciando frasi in “ciclostile” per difendere e giustificare le porcherie dei propri leader. Nessuna presa di posizione personale né critiche d’obbligo in simili circostante, lo si è visto con i giovani del Pd(+)L quando Berlusconi aveva fatto incetta di giovani donne vogliose alla corte del sultano o magari quando fa spacciare una minorenne per la nipote di Mubarak. Tutti appassionatamente a giustificare l’illecito ed essere complici di questo “mercimonio” della politica. Non di meno sono i giovani del PD che già di per se non si capisce cos’è quel partito e quali programmi ha nonché il motivo perché sia nato. Vive di metafora di Bersani e degli stati d’animo di D’Alema oltre alle solite” veltronate” senza significato alcuno.
Cordova parla della Multiservizi e di “nessuna presa di posizione”, ma c’è altro e molto di più. Perché i giovani non parlano ad esempio dei tanti cambi di casacca da un partito all’altro senza mai battere ciglio ed addirittura a queste persone vanno a chiedere persino favori personali?
C’è molto da lavorare e soprattutto molto da rinnovare perché il nuovo che avanza è pieno di cellule malate che magari solo la scoperta del “bosone di Higgs” potrebbe rinnovare…e non solo nella politica.
lalanternadidiogene@approdonews.it