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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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La grande quercia Ode bucolica di Mario Cannizzaro

La grande quercia Ode bucolica di Mario Cannizzaro
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In questa eterna ode bucolica, piena di cromie luminose, l’eclettico vate, grande genio della poesia contemporanea, ci trasporta in uno scenario agreste altamente evocativo, dove la natura si presenta rigogliosa in alcune articolazioni, anche se il finale è un po’ amaro.

 

LA GRANDE QUERCIA

(A cerza da gudina)

Splendevi rigogliosa innalzandoti al cielo,

dominando fiera ubertose contrade.

 

I tuoi rami grandi,

oh “cerza da gudina”,

sempre pieni di foglie verdi,

erano sicuro rifugio di tanti volatili

e riparo accogliente per i viandanti del tempo!

 

Quant’era bello vederti

– raccontano i vecchi –

oh “cerza da gudina”.

 

Tutto gioiva e fioriva con te:

il fiume impetuoso ti passava vicino

quasi a sfiorare dolcemente

le tue leggiadre chiome,

i fiori sbocciavano

e una prelibata osmosi

di colori e profumi

soave si librava nell’aria,

l’usignolo, beato, cantava

e di te tesseva le lodi

oh immensa “cerza da gudina”.

Ed il sole con i suoi caldi rai dorati

ti accarezzava rendendoti

ancora più bella,

oh indimenticabile “cerza da gudina”.

La tua grande leggenda

girovagò nel mondo

poesia sublime di armoniose passioni

e gli uomini ad ammirare

siffatta bellezza di grande creato!

Or, però, tu non ci sei più

oh maestosa “cerza da gudina”

e non s’ode più l’incantevole

canto del beo usignol,

le acque del rio sono sparite

e pure il profumo dei fior

e i rai del sol non ti toccano più!

Addio “cerza da gudina”

il sogno è svanito:

la tua leggendaria beltà è finita!

 

Mario Cannizzaro