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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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La governance dei Beni Comuni: fare democrazia e partecipazione

La governance dei Beni Comuni: fare democrazia e partecipazione

A Lamezia Terme, l’11 e 12 gennaio

La governance dei Beni Comuni: fare democrazia e partecipazione

A Lamezia Terme, l’11 e 12 gennaio 

 

 

Elinor Ostrom, prima donna ad aver ricevuto il premio Nobel per l’Economia nel 2009, riconoscimento a lei attribuito, “per aver dimostrato come la proprietà pubblica possa essere gestita dalle associazioni di utenti”, descriveva i Beni Comuni come “una risorsa condivisa da un gruppo di persone. I beni comuni – continua la Ostrom – possono essere ben delimitati (come nel caso di un parco pubblico o una biblioteca), possono attraversare confini e frontiere (il fiume Danubio, gli animali che migrano, Internet), oppure possono essere privi di confini delimitati (la conoscenza, lo strato di ozono).”

La governance dei Beni Comuni è questo il titolo della due giorni che si terrà a Lamezia Terme nelle giornate dell’11 e 12 gennaio e che avrebbe trovato il consenso della studiosa ed insieme a lei di tutti quelli che negli anni si sono battuti e si battono ogni giorno per affermare la possibilità di un’economia ispirata ai principi di crescita comune, cooperazione, auto-regolamentazione che può esistere solo se alla base c’è un impegno sociale condiviso.

Il convegno organizzato dal Comune di Lamezia Terme e dall’Arci Nazionale prenderà avvio venerdì 11 gennaio alle ore 16.00 presso il Teatro Umberto alla presenza del sindaco Gianni Speranza e del Presidente dell’Arci Paolo Beni. Ai lavori parteciperanno i docenti universitari Giuseppe Cotturri, docente di Sociologia politica e sociologia giuridica Università di Bari, Renato Briganti, docente di Diritto Facoltà Economia Università di Napoli, Giulio Marcon di Sbilanciamoci!, Carolina Girasole, Sindaco Isola di Capo Rizzuto, Don Marcello Cozzi, vicepresidente Libera e Kate Tassone, Giudice Sezione Misure di Prevenzione Tribunale di Reggio Calabria. Coordina i lavori Maurizio Mumolo, direttore del Forum del Terzo Settore.

Il convegno proseguirà sabato 12 gennaio alle ore 9.00 presso il Parco Peppino Impastato, scenario di Habitat, progetto per la gestione del sistema dei parchi urbani e della partecipazione sociale della Città di Lamezia Terme, nato grazie ad un consolidato rapporto tra diverse strutture del Terzo Settore che operano da anni sul territorio.

Come ci ricorda la Ostrom la conoscenza può essere considerata a tutti gli effetti un Bene Comune, per cui la prima parte della seconda giornata, dal titolo “Cultura, Creatività, Rigenerazione Urbana”, vedrà confrontarsi esperti di cultura nell’ambito del terzo settore e degli Enti Locali.

La sessione sarà coordinata da Carlo Testini, responsabile cultura dell’Arci e vedrà la partecipazione di

Antonella Di Nocera, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli; Massimo Maisto, Vicesindaco del Comune di Ferrara; Mattia Palazzi, Presidente di Arci Lombardia; Francesco Cicione, Assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme.

La seconda sessione vedrà invece una staffetta di esperti sui temi del Welfare, della Coesione Sociale e della Sussidarietà. Il panel sarà coordinato da Francesca Coleti dell’Arci e sarà partecipato da Ugo Ascoli, docente di Sociologia Economica all’Università Politecnica delle Marche; Emiliano Monteverde, Associazione Nuovo Welfare; Gaetano Giunta, Fondazione di Comunità di Messina; Wladimiro Boccali, Sindaco di Perugia.

Due giornate di riflessione sulla gestione e valorizzazione dei Beni Comuni nel quadro di un rinnovato bisogno delle comunità locali di adottare nuove pratiche di cittadinanza, di partecipazione e di governance. L’associazionismo ed il terzo settore possono assumere l’iniziativa che aggrega e polarizza la cittadinanza ed i diversi attori del mondo sociale, culturale ed economico senza sostituirsi al ruolo delle istituzioni, ma impegnandole e condividendo insieme responsabilità collettive. Nella tutela e fruizione dei beni comuni, si sprigionano quelle soggettività territoriali che

possono in questo modo creare nuove iniziative economiche e di sviluppo autoregolamentato, producendo risposte concrete ai bisogni sociali e culturali delle persone e delle collettività e favorendo processi di coesione ed inclusione sociale.