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La “fossa” è coperta, andate in pace!

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“Eppur si muove”, avrebbe detto qualcuno che di movimenti terrestri ne capiva tanto, e ne pagò pure le conseguenze. Eppur (ancora?), mai avrei immaginato che si potesse dare tanta importanza a una “fossa”, un lavoro incompiuto, lasciato in balia delle onde (senza mare). Il riferimento è a quel lavoro vicino alle scuole della Sofia Alessio, oggi finalmente finito e messo in sicurezza dalla bravura degli operai comunali (e lo sottoscrivo, visto che nessuno li cita mai). Quella “fossa” era diventata un’attrattiva turistica dell’opposizione, tra social, televisioni e scapicollamenti vari con capelli appena usciti dal parrucchiere, e che se andava avanti così, visti i precedenti, avrebbero dato pure la cittadinanza onoraria (alla “fossa”). Un uomo, uno “staff” e una camicia, che dico, un fil d’origano tra gli sguardi gaudenti di un perché. Lui è Fabio Scionti, sindaco di questa città da oltre due anni.

Io oggi voglio bene a Scionti, anzi gli voglio bene da sempre, dopo la mia famiglia è a lui che voglio più bene (anche se non mi legge, il mio bene non muta con il mutamento). E se molte volte lo critico (pure duramente, cosa che farò sempre), è solo una questione di affetto, lo critico perché gli voglio bene. Fosse una donna lo sposerei senza esitare: certo qualche bistecca in più gliela farei mangiare, però, a tutto c’è un rimedio. Diciamo che sono gli “amori litigarelli” tra fidanzati (ove spero di non essere frainteso, altrimenti a “qualcuna” chi glielo andrà spiegare!?).

In principio, alcuni componenti dell’opposizione hanno creato servizi televisivi, fotografie e altro che mettesse in cattiva luce questa innocente creatura, qual è il sindaco Scionti, sì è un po’ superbo, non stringe le mano, magari non saluto, ma sarà forse perché è timido. Si è trovato da solo a gestire un territorio comunale (senza l’aiuto di nessuno e dove tutti esistono grazie a lui, è come Atlante che sostiene sulle spalle il mondo. Ora che sembra che il palazzetto dello sport sia in fase di ultimazione (e fosse la volta buona), non lo fermerà più nessuno! E se riuscirà a far sgorgare l’acqua nella fontanella (che un altro po’ arrugginisce) di Piazza Macrì, il miracolo è compiuto. Secondo me in quel caso, è il nome che porta sfiga, “Fontenuova”, ma questa è un’altra storia.
Tutta questa manfrina per dirvi semplicemente che basta saper chiedere le cose ed esse verranno risolte.

Il sindaco non è cattivo, ha i suoi tempi (che vivaddio non sono quelli del vicesindaco), e con le buone maniere si ottiene tutto. Nella “Lanterna” del 22 giugno u.s. avevo fatto appello a lui, all’amico Peppe Cardona, che con la collaborazione di Nino “porta a porta” Caridi, tutto si è risolto nel migliore dei modi in soli 15 giorni (il lavoro da fare era molto oneroso). A breve saranno tolte le erbacce dai marciapiedi adiacenti alle scuole, lì dove sono stati finiti i lavori, e tutto è bene quel che finisce bene. Per le prossime volte, e mi riferisco all’opposizione, fate con garbo e senza inveire troppo con elucubrazioni social o stramazzi da aia, si chiede e sarà fatto. Ai cittadini invece, per i progetti in tempi brevi telefonate a Caridi, e quando vi suonerà nelle vostre case, fatelo accomodare e parlate a lui come in un confessionale. Sappiate che lui ritornerà sempre come le eclissi solari (o come la febbre d’estate). Per i problemi a lungo termine (come la cometa di Halley), potete contare sempre sul vicesindaco. E infine, caro Fabio stavolta mi ha disarmato e quando fai così, mi disarmi….ora smetto di scrivere, altrimenti mi commuovo.

Giuseppe Larosa