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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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“La famiglia fallisce se fallisce la società” UGC: "La crisi ha allontanato i figli dai genitori, dai valori e dalla politica"

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ROSSANO – *Nel momento dell’anno in cui viene
celebrata la Famiglia, come testimonianza di unione e di trasmissione dei
valori, la solidità del primordiale concetto di società e convivenza viene
scalfita dalla violenza. Che, ancora una volta ed in modo inaudito, è
andata ad intaccare, irrimediabilmente il vincolo sacro del rapporto tra
figlio e genitore. Ecco come allora il Natale, da momento di unità e vita,
diventa in un attimo teatro di agghiaccianti aberrazioni. Qualcosa si è
inceppato. Cosa non funziona più? Chi sono i reali responsabili di questo
malessere di vivere che ci rende fragili e vulnerabili e ci porta a
commettere gesti di cui non ci saremmo mai considerati capaci? Viviamo in
un tempo di crisi, economica e morale, che sta mettendo a dura prova i
valori cristiani. È ancora lecito pensare, allora, che la famiglia sia un
luogo in cui si impara a conciliare i diritti ed i doveri, la libertà
propria e il rispetto per gli altri? È ancora il luogo naturale per il
dialogo il confronto per la partecipazione e condivisione di gioie e
dolori?*

Sono queste le riflessioni dell’*Unione dei Giuristi Cattolici – sezione di
Rossano*, *presieduta da Graziella Guido*, affidate ad un messaggio di
commento al tragico episodio di patricidio, consumatosi in una famiglia
rossanese, proprio nel giorno di Natale.

Di fronte a tali accadimenti è lecito dubitare sul ruolo della famiglia
nella crescita degli individui. E se il concetto profondo di famiglia
appare vacillare, anzi, sprofondare in questi gesti di efferata violenza,
la società deve porsi, oggi più che mai, l’esigenza di capire che non è
giusto affidare alla sola famiglia il compito di sobbarcarsi e affrontare
le conseguenze e gli effetti della crisi. E questa necessità non si palesa
oggi, in un momento triste per la nostra comunità, scossa dall’uccisione di
un padre per mano di un figlio, ma la troviamo negli atti fondanti della
Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo (“La famiglia è il nucleo
naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla
società e dello Stato”). Famiglia e Società sono due realtà osmotiche che
si influenzano a vicenda. Se fallisce una di conseguenza fallisce l’altra.
Ma se insieme si supportano allora c’è speranza di restituire a queste due
entità, unite e distinte, l’essenziale autorevolezza ed il loro ruolo guida
nella crescita delle persone.

In questo momento storico la società purtroppo è pervasa da un egoismo
profondo, pieno di cinismo, indifferenza e carenza di ideali e valori
guida. Sembra respirarsi un’aria tesa a causa di una frattura profonda
generata da un violento conflitto generazionale che va oltre la semplice
contestazione. I figli non si riconoscono nei padri e ne rinnegano le idee.
I giovani hanno oggi problemi gravissimi da risolvere, psicologici, morali
e culturali. Non è un’accusa, ma un allarme che va, a tutti i costi,
dissipato attraverso un’azione educativa e pedagogica completa e persuasiva
che parta proprio dallo Stato.

È vero, viviamo in un sistema malato di egoismo generazionale. Lo stesso
welfare nazionale ha voltato le spalle ai giovani che a loro volta hanno
dato una risposta emblematica, allontanandosi dalla politica. I nostri
padri hanno avuto tanto perché hanno trovato il coraggio di impegnarsi. Noi
rischiamo di perdere tutto perché ci siamo addormentati davanti alla
televisione. È indispensabile che le nuove generazioni tornino alla
politica. Ma è necessario tornare a una politica responsabile, che abbia il
coraggio di riformarsi, di ritornare al moderatismo e al civismo. Che abbia
– come ci ha insegnato Papa Benedetto XVI – il coraggio di andare
controcorrente, assumendo scelte forti, appunto coraggiose e, perché no,
impopolari ma mirate al bene della collettività. Solo così potremo uscire
dal torpore sociale in cui ci siamo relegati e dove, purtroppo, avvengono
misfatti di cui tutti, un po’, dovremmo sentirci responsabili.