La diga del Metramo è gestita dal Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino Il Consorzio, come gli altri Consorzi di Bonifica della Calabria e non solo, assolve regolarmente ai propri compiti istituzionali
Riceviamo e pubblichiamo
A seguito delle recenti note stampa riguardo la gestione della Dighe in Calabria da parte dei Consorzi di Bonifica, onde evitare fraintendimenti e fantasiose ricostruzioni, queste (forse) utili ai soliti noti, appare necessario precisare/replicare con quanto appresso.
La diga del Metramo è gestita dal Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino, giusta la Concessione di derivazione pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 20/10/1971 e la nota n° 1301, div. XI° del 29 maggio 1971 e rappresenta una delle opere pubbliche più importanti del Mezzogiorno.
Nel corso di questi ultimi anni, grazie ad un’attenta, corretta e trasparente gestione amministrativa, in sinergia con l’U.R.B.I. Calabria, i Sindaci del Comprensorio e le Organizzazioni di Categoria, la Diga ha raggiunto importanti livelli di avanguardia tanto da essere stata anche una meta “ricercata” da molte Università italiane e internazionali, non ultime l’Università Federico II di Napoli e la Ecole Nationale Superieure d’Architecture di Nantes (Francia).
In tale direzione, il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino, sacrificando dal proprio bilancio somme ingenti ed esporsi importanti, ha effettuato il collaudo dell’opera in questione e conseguentemente ha depositato e richiesto, presso la Regione Calabria il 14 maggio 2015, con integrazioni e note del 29/06/2015 prot. SIAR 202941 e 01/07/2015 prot. SIAR 205785, la concessione dell’uso plurimo delle acque al fine di realizzare un progetto (redatto dall’Ente a costo zero per la Regione, i Consorziati e i calabresi) per uso irriguo, potabile, idroelettrico, antincendio e turistico.
Detto progetto ha altresì esperito e superato tutti gli adempimenti previsti dalla normativa di riferimento, nonché le propedeutiche e necessarie autorizzazioni, ivi compreso il parere vincolante dell’Autorità di Bacino Regionale n. 0149608 del 09/05/2016, fino ad arrivare, a seguito della richiesta dello stesso Dipartimento n. 6 Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità prot. 197567, alla pubblicazione sul BURC n. 75 del 11/07/2016; al riguardo si richiamano altresì i solleciti effettuati da parte dello scrivente in data 31/10/2018 prot. n. 210, del 01/06/2020 e quello del 17/07/2020.
Il progetto del Consorzio di Bonifica consentirebbe strategicamente per fabbisogno idrico potabile 3 Mmc con una portata di 100 l/s e quindi un servzio per 50.000 abitanti, per fabbisogno irriguo impianti consortili 21 Mmc con una portata da 0,66 mc/s fino a 1,6 mc/s e quindi una potenziale estensione della superficie irrigabile nella piana di Gioia Tauro fino a ettari 20.000 e fabbisogno centrale idroelettrica di valle con portata 24/24 ore da 0.66 mc/s a 1,50 mc/s.
Contestualmente alla gestione della diga il Consorzio, sempre con i soldi del proprio bilancio e quindi con quelli degli agricoltori della Piana di Gioia Tauro, ha programmato, progettato, appaltato ed eseguito lavori anche per l’utilizzazione delle acque regolate dallo stesso invaso sul fiume Metramo, ovverosia per il completamento della cd. “galleria di derivazione Ghilina” dal serbatoio di Castagnara. Tutto ciò grazie ad un progetto commissionato “in tempi non sospetti” alla società Geotecna Progetti s.r.l., giusta Convenzione sottoscritta in data 14/05/1984 (sic), il quale ha decretato la destinazione di un altro importante finanziamento per il quale l’Ente ha effettuato legittima diffida ad adempiere verso terzi poiché unici titolari e proprietari dello stesso.
Ancora, contrariamente alle fuorvianti notizie di questi giorni e solo per richiamare l’attività dell’Ente in termini di corretta gestione, appare doveroso precisare che il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino, atteso il finanziamento di Euro 1.2000.000,00 da valere sul Piano Operativo Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) Infrastrutture 2014/2020 – Asse tematico D. Messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente – Linea d’azione 4: interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dighe, ha effettuato delle verifiche sismiche alla diga che consentiranno di eseguire dei lavori di adeguamento sismico entro il 31/12/2021.
Considerata la presente precisazione vale la pena altresì specificare che per il controllo, il monitoraggio e la gestione della Diga H 24, l’Ente spende 225.000,00 l’anno a fronte delle reversali della Regione di Euro 12.5000 circa. Quest’ultima spesa che insieme alle vertenze prima citate per collaudi, debiti e pignoramenti subiti, ha reso necessario citare la Regione Calabria (nella qualità di proprietaria dell’opera) per inadempimento delle obbligazioni assunte e conseguente risarcimento del danno (causa pendente presso Tribunale Civile di Catanzaro NRG. 2296/2017).
Invero, solo per amore della verità, è giusto ribadire che il Consorzio, come anche recentemente riconosciuto dall’associazione “Progetto città della Piana” (importante realtà sociale del territorio), è stato sempre disponibile per qualsivoglia confronto utile al superamento delle problematiche in essere.
In tal senso, è importante richiamare il recente incontro avvenuto nel mese di febbraio scorso presso la Regione tra lo Scrivente, l’Assessore Regionale Sergio De Caprio, il Dirigente ing. Comito e il Presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, occasione grazie alla quale lo stesso Assessore Regionale ha avuto modo di conoscere i fatti, nonchè l’importante lavoro prodotto dall’Ente.
Purtroppo, le circostanze appena elencate hanno creato notevoli difficoltà economico gestionale e nel contempo un aggravio di spesa a scapito degli agricoltori dei 35 Comuni del comprensorio di bonifica, ovverosia coloro i quali hanno consentito allo scrivente (orgogliosamente, uno di loro!) di essere stato eletto Presidente.
Pertanto, il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino, come gli altri Consorzi di Bonifica della Calabria e non solo, assolve regolarmente ai propri compiti istituzionali, ma soprattutto attua una politica di trasparente gestione che non è certamente quella di “altri soggetti privati” le cui finalità non sono i cittadini, gli agricoltori e l’agricoltura in generale.
Infine, teniamo ad evidenziare che nella presente replica sono state richiamate delle fonti autentiche e ufficiali che possono trovare riscontro presso i portali del Ministero, dell’Ente, della Regione, dell’ANAC e della Prefettura di Reggio Calabria.