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La Dia di Reggio sequestra e confisca beni per 12 mln di euro

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Provvedimenti in Calabria e Piemonte. Anche al genero del boss Morabito detto “u Tiradrittu”

La Dia di Reggio sequestra e confisca beni per 12 mln di euro

Provvedimenti in Calabria e Piemonte. Anche al genero del boss Morabito detto “u Tiradrittu”

 

 

(ANSA) – REGGIO CALABRIA – Beni 12 milioni di euro sono stati in parte sequestrati ed in parte confiscati in Piemonte e Calabria da personale della Dia di Reggio Calabria. In particolare, in Piemonte sono state sequestrate 14 unita’ immobiliari, beni aziendali e rapporti finanziari ai fratelli Vincenzo e Massimo Verterano ritenuti vicini a cosche della fascia ionica reggina. La Dia ha poi confiscato due aziende e terreni a Francesco Stilo, genero del boss Giuseppe Morabito, detto “u Tiradrittu”.

Ai fratelli Verterano, la Dia ha sequestrato un opificio ed un terreno di proprieta’ di un’azienda del settore dell’autodemolizione con sede a Torino, 14 tra appartamenti, autorimesse e fabbricati a Torino, Borgaro Torinese, Villadeati (Alessandria) e Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria) nonché rapporti bancari ed assicurativi per un totale complessivo di dieci milioni. Vincenzo Verterano, di 47 anni, di Torino, è stato coinvolto, nel 2003, nell’operazione “Murcia II”, condotta dai carabinieri del Ros di Brescia nei confronti di narcotrafficanti e poi è stato arrestato nell’operazione “Nostromo” del Ros di Reggio. Secondo l’accusa, fungeva da referente per il Piemonte per il traffico di droga della cosca Aquino, attiva nella fascia ionica calabrese, con a capo i fratelli Giuseppe e Salvatore Coluccio. Verterano è stato condannato a 10 anni di reclusione nel gennaio 2010 dalla Corte d’appello di Reggio Calabria per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione di armi. Anche Massimo Verterano, di 44 anni, di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria), domiciliato in Piemonte, è stato coinvolto nell’operazione “Nostromo” e fu arrestato in compagnia dell’allora latitante Salvatore Coluccio. E’ stato condannato in appello a 2 anni per favoreggiamento personale aggravato dall’aver agevolato un’associazione mafiosa ne gennaio 2010. Il sequestro è stato disposto del Tribunale di Torino dopo che la Dia ha accertato la sproporzione tra i redditi dichiarati dai fratelli ed i beni immobili a loro riconducibili. Francesco Stilo, di 56 anni, di Bova Marina, è stato coinvolto, nel 2008, nell’operazione “Bellu lavuru” condotta dai carabinieri che avevano accertato come l’impresa di fornitura di calcestruzzo “Imc di Costantino Stilo snc” fosse in realtà gestita da Francesco Stilo. Per l’accusa, la società era il braccio imprenditoriale della cosca Morabito – Bruzzaniti – Palamara che puntava ad inserirsi nell’appalto per i lavori sulla strada statale 106 ionica a Palizzi. Stilo è stato condannato a 7 anni di reclusione dalla Corte d’appello. A Stilo sono state confiscate due aziende, numerosi appezzamenti di terreno agricolo a Bianco ed un appartamento a Bovalino per un valore di due milioni.

redazione@approdonews.it