“La Commissione antimafia è sulla strada giusta. Il Commissario Longo conferma le infiltrazioni nella sanità calabrese”
Mag 13, 2021 - redazione
Morra durante la seduta serale della Commissione antimafia in cui viene audit il Commissario alla sanità calabrese Dott. Guido Longo, dettaglia il lavoro finora svolto dalla Commissione antimafia finalizzato a verificare possibili infiltrazioni mafiose nella campagna vaccinale in corso: «il 9 aprile scorso abbiamo chiesto alle aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere calabresi di fornirci informazioni in merito alla campagna vaccinale in corso, in particolare i dati riferiti ai soggetti inseriti nella categoria ‘altro’. Ad oggi – prosegue Morra – hanno risposto solo una parte degli enti territoriali interpellati, in maniera assai differenziata fra di loro per precisione, accuratezza e puntualità, tra esse spicca il diniego a fornire i dati dal dirigente dell’azienda ospedaliera di Cosenza. Il Dott. Longo è stato informato delle risposte pervenute alla Commissione antimafia che gli ha chiesto di valutare una sua azione sostitutiva di controllo sulle aziende sanitarie calabresi».
Longo – durante la seduta in antimafia – nel confermare la valutazione del Presidente Morra ha affermato: «da molti anni a questa parte nella sanità calabrese è stata presente la ‘ndrangheta, lo è a tutt’oggi come ci dicono le recenti indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e Catanzaro, è successo e sta succedendo non si può omettere di riferirlo e non si può limitarlo a dei casi eccezionali».
«Ad esempio l’ASP di Cosenza è falcidiata da alcune indagini che hanno estromesso personale importante, a fronte di bilanci dichiarati falsi. Ho chiesto al MEF una proroga per la presentazione dei bilanci dell’ASP cosentina per gli anni 2018, 2019 e 2020 che se non dovesse essere concessa porterà alla decadenza dell’attuale commissario» – Dott. La Regina. «L’ASP di Reggio Calabria è stata sciolta per mafia, tutto ciò ha portato all’arresto di medici, dirigenti e personale sanitario»
«Mi stupisce – prosegue Longo riferendosi alla mancata risposta dell’Azienda ospedaliera di Cosenza – e mi rincresce veramente quando la Commissione antimafia richiede dei dati e riceve certe risposte, forse si disconosce la normativa poiché la Commissione antimafia ha gli stesi poteri dell’autorità giudiziaria e non c’è privacy che tenga».
«Ho letto la risposta di Reggio Calabria – dice Longo riferendosi all’ASP – si rimane un po perplessi a fronte dei 1207 vaccinati ed inseriti nelle liste della categoria ‘altro’ sono stati probabilmente iscritti per errore, in questi casi – accusa Longo – si dovrebbe prendere tutto l’elenco dei vaccinati assieme al responsabile del centro vaccinale e si deferisce all’autorità giudiziaria».
In aggiunta, il Dott. Longo stigmatizza quanto accaduto in alcuni comuni della provincia di Cosenza: «si sono verificati dei casi di vaccinazioni farlocchi come San Fili e Cariati in cui sono state vaccinate persone contrariamente a quanto disposto dal commissariamento centrale ovvero dal Commissario Figliolo».
«Mi auguro si faccia luce, poiché è disdicevole – afferma infine Longo condividendo l’azione promossa dalla Commissione antimafia – vaccinare una persona perché amica o perché è affiliata ad una ‘ndrina di ‘ndrangheta».
Morra conclude: «abbiamo istituito un apposito comitato della Commissione antimafia sulle infiltrazioni della criminalità nella sanità, continueremo a controllare la campagna vaccinale per fare chiarezza e tutelare i cittadini».