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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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La Caritas Diocesana di Palmi plaude alla sistemazione degli immigrati africani a Rosarno

La Caritas Diocesana di Palmi plaude alla sistemazione degli immigrati africani a Rosarno

Continua il Direttore della Caritas di Oppido- Palmi il Diacono Vincenzo Alampi: “Finalmente dopo un anno di promesse ed aspettative si è fatto un primo passo con l’installazione di venti moduli abitativi, dotati di luce elettrica, acqua corrente e servizi igienici, per un totale di 120 posti letto. La speranza adesso è che l’insediamento non venga abbandonato a se stesso, col pericolo che diventi un altro ghetto, ma gli vengano assicurati i servizi orientati all’integrazione”

La Caritas Diocesana di Palmi plaude alla sistemazione degli immigrati africani a Rosarno

Continua il Direttore della Caritas Di Oppido- Palmi Il Diacono Vincenzo Alampi: ” Finalmente dopo un anno di promesse ed aspettative si è fatto un primo passo con l’installazione di venti moduli abitativi, dotati di luce elettrica, acqua corrente e servizi igienici, per un totale di 120 posti letto. La speranza adesso è che l’insediamento non venga abbandonato a se stesso, col pericolo che diventi un altro ghetto, ma gli vengano assicurati i servizi orientati all’integrazione”

 

 

PALMI – La Caritas Diocesana di Oppido Mam. – Palmi, plaude l’inizio della soluzione del problema relativo alla sistemazione degli immigrati africani dimoranti a Rosarno durante la stagione agrumaria. Finalmente dopo un anno di promesse ed aspettative si è fatto un primo passo con l’installazione di venti moduli abitativi, dotati di luce elettrica, acqua corrente e servizi igienici, per un totale di 120 posti letto. La speranza adesso è che l’insediamento non venga abbandonato a se stesso, col pericolo che diventi un altro ghetto, ma gli vengano assicurati i servizi orientati all’integrazione, tenendo conto che l’immigrato – come ha affermato con forza il S. Padre Benedetto XVI – è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare nell’ambito del lavoro dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni concrete di vita. Quello che proponiamo è il “modello Drosi”, dove gli immigrati, con la garanzia della Caritas, hanno potuto prendere in paese le case in affitto e viverci dignitosamente. E’ chiaro che la Caritas non può sostituirsi sempre alle istituzioni perché è la parte pubblica che deve dare la garanzia necessaria. Speriamo, intanto, che questa volta la cittadinanza di Rosarno non venga lasciata sola con le Associazioni di volontariato e le Caritas ad organizzare l’accoglienza, l’ospitalità e la solidarietà, perché quel che è successo a Rosarno è stata la logica conseguenza di un disinteresse economico e sociale, delle Istituzioni pubbliche, ad ogni livello, grave e imperdonabile. Ma oggi non è più tempo di andare a trovare colpevoli, piuttosto è tempo di programmare e progettare nuovi rapporti basati sulla tolleranza, sull’accoglienza, sulla ospitalità, sulla condivisione e quindi sull’integrazione. La nostra popolazione da sempre ha dimostrato di essere  generosa e solidale con tutti e certamente, anche questa volta, darà prova del suo grande cuore, accogliendo l’insediamento abitativo degli immigrati. Lo farà certamente sollecitando le istituzioni pubbliche predisposte a promuovere una giusta politica dei prezzi agricoli per far si che gli agricoltori abbiano la garanzia che i loro prodotti abbiano una giusta collocazione sul mercato e prezzi adeguati e i braccianti immigrati abbiano una giusta retribuzione e un contratto di lavoro con i contributi previdenziali  ed assistenziali previsti. Chiaramente, inoltre, toccherà alle autorità preposte stabilire se dal punto di vista medico  è possibile condividere la struttura della guardia medica con il poliambulatorio degli immigrati. Ma dal punto di vista umanitario e morale crediamo che ciò non dovrebbe neanche discutersi se come ha detto il Santo Padre l’immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri.

Diacono VINCENZO ALAMPI

Direttore Caritas Diocesana Oppido – Palmi