La “Capra aspromontana” iscritta al Registro della biodiversità La capra è tra i più agili e aggraziati animali dell’Aspromonte Greco. Presente fin dalla preistoria è perfettamente adattata ai suoi magri pascoli e alle pareti scoscese delle sue montagne, grazie alla capacità d’equilibrio che gli consente d’inerpicarsi ovunque
E’ veramente straordinario ed immane il lavoro attento e costante che sta svolgendo il Presidente Provinciale dell’Ara Calabria Dott. Domenico Tripodi da quando è stato eletto, sostenuto e coadiuvato dai membri dell’assemblea. Non perde alcuna occasione per dare lustro e/o attenzione alle specialità della nostra terra. Così, anche questa volta, ha mantenuto l’impegno redigendo e presentando un ambito progetto che, grazie alla collaborazione dell’ARA CALABRIA AREA TERRITORIALE DI REGGIO CALABRIA e dell’ARSAC, è diventato realtà con l’iscrizione della “Capra dell’Aspromonte” nel Registro Regionale della Biodiversità agraria ed alimentare, con il Decreto n° 7960 del 08/06/2023.
La capra è tra i più agili e aggraziati animali dell’Aspromonte Greco. Presente fin dalla preistoria è perfettamente adattata ai suoi magri pascoli e alle pareti scoscese delle sue montagne, grazie alla capacità d’equilibrio che gli consente d’inerpicarsi ovunque, persino sugli alberi. Il fabbisogno alimentare di una capra è infatti pari a un decimo di quello di un bovino, pur essendo la sua produzione di latte superiore.
La razza “Capra dell’Aspromonte” è una razza autoctona dell’aspro massiccio e in particolare dell’area grecanica, ascrivibile al gruppo delle capre europee di ceppo mediterraneo. È presente ed allevata in tutta la provincia di Reggio Calabria, in particolare nell’area dell’Aspromonte, dello Zomaro e nella fascia ionica della stessa provincia. L’allevamento di questa razza rustica nelle zone interne e montane riveste un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente e del paesaggio, oltre ad essere una fonte economica e di sostentamento per queste aree marginali.
In Calabria i capi iscritti al Registro anagrafico sono all’incirca 9500, distribuiti in 120 aziende ricadenti nella provincia di Reggio Calabria. La distribuzione degli allevamenti e dei capi iscritti è in tabella:
Regione Provincia n. ro
allevamenti Maschi
iscritti Femmine iscritte Totale Capi Totale iscritti
Calabria Reggio Calabria 120 350 9150 9500 9500
La Capra dell’Aspromonte è considerata una razza a duplice attitudine, poiché viene allevata sia per la sua carne che per il suo latte. La quantità di latte nelle pluripare è intorno ai 220 litri in 210 giorni, prevalentemente trasformato in prodotti caseari tradizionali come il Canestrato d’Aspromonte, il Caprino dell’Aspromonte, il Caprino della Limina, il Musulupu, la Cacioricotta, la Giuncata di capra, il Formaggio di capra, i formaggi misti come il Caciocavallo di Ciminà, il Canestrato, il Pecorino con il pepe, la Caciotta e le varie ricotte fresche, infornate, salate e affumicate. La carne è tenera e saporita, e viene utilizzata per preparare piatti tipici come il capretto all’aspromontana.
La capra aspromontana rappresenta un importante tassello del variegato mosaico etnografico della biodiversità caprina autoctona calabrese. La sua salvaguardia e valorizzazione sono affidate all’Associazione Regionale Allevatori della Calabria (ARA), che gestisce il registro anagrafico a livello territoriale.
Allevare la capra aspromontana significa contribuire a preservare un patrimonio genetico ed ambientale di grande valore.
L’iscrizione della capra aspromontana nel Registro Regionale della Biodiversità significa dunque poter finalmente intervenire alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione di questa razza tipica e preziosa della nostra terra, significa poter attuare tutta una serie di interventi concreti che abbiano come finalità non semplicemente la prevenzione del rischio di estinzione ma la possibilità di far conoscere i suoi prodotti al di là del territorio calabro.
Un grande plauso è rivolto dunque al lavoro instancabile dell’ARA Calabria Area Territoriale di Reggio Calabria che sta risollevando le sorti della nostra terra, ma anche all’ARSAC che ha fortemente sostenuto questa particolare iniziativa, trasformandola in realtà.