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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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La Calabria sta sprofondando

La Calabria sta sprofondando

Tanti e troppi i settori in crisi. Primo fra tutti il porto di Gioia Tauro

di NINO BIXIO

La Calabria sta sprofondando

Tanti e troppi i settori in crisi. Primo fra tutti il porto di Gioia Tauro

 

di Nino Bixio

 

 

Hanno ragione i due consiglieri di minoranza del comune di Taurianova Rigoli e Sposato, oggi l’emergenza si chiama occupazione e disastro sociale. La nostra regione rispetto alle altre, vive una condizione di assoluta emergenza, i modelli economici organizzati che hanno retto la nostra economia locale sono crollati.

Il Pil pubblico è in mano alla Sanità ed ai Comuni, che erano delle vere e proprie aziende, ma che oggi vivono in una situazione di sofferenza incredibile, la deflagrazione del “Modello Reggio” la dice lunga sulla gravissima situazione che affrontano centinaia di ragazzi che hanno il proprio posto di lavoro. Le aziende cosiddette municipalizzate della città dello stretto, stanno licenziando senza guardare in faccia nessuno, le amministrazioni locali oggi non hanno nemmeno i soldi per pagare la spesa corrente, figuriamoci se sono in grado di programmare il futuro, basta guardare quanti soldi sono stati trasferiti in meno dalla stato centrale in 2 anni.

La città di Taurianova circa un milione di euro in meno. Della sanità meglio non parlare, la gravità è sotto gli occhi di tutti.

Il Pil privato, il 50% fino a poco tempo fa era detenuto dal porto di Gioia Tauro, oggi la gravissima crisi della struttura gioiese significa la fine di un sogno. Lì per la verità, le responsabilità sono ben individuabili, tutti pensavano che il transhipment era il tocca sana di tutti i nostri problemi, oggi la verità è un’altra, vincono nel mondo i porti polifunzionali. Dal 1995 ad oggi sono passati 16 anni e in tutto questo lasso di tempo, anziché rincorrere il ponte sullo stretto di Messina, era molto meglio pensare alla terza corsia dell’autostrada o alla terza linea ferrata o ad una linea dedicata per merci, ma di tutto ciò nemmeno l’ombra e per realizzarli queste infrastrutture non ci vuole qualche mese? Ma credetemi in 16 anni si potevano realizzare. Porto Said e Tangeri i nostri concorrenti (guarda caso in mano alla stessa proprietà del porto di Gioia Tauro) ggi sono irrangiungibili, lì il personale viene pagato in maniera irrisoria, dunque uno dei fattori della produzione venendo meno in termini di costo manda fuori gioco il nostro porto.

E allora bisogna che i comuni si diano una mossa mettendo in discussione le attuali reggenze amministrative, d’altronde hanno dimostrato di non avere quella grande competenza per guidare la struttura gioiese, la nostra autorità portuale per anni ha vissuto alle spalle della Mct Spa Terminal.

Via ad un consorzio tra i comuni della Piana per chiedere al Governo e all’Unione europea delle piccole aeree franche, comune x comune, utilizzando le piccole attività locali e convertite per aprire i cnt, lavorarli e da qui inviarli in tutta Italia e Europa, basta pochissimo perchè la dogana di Napoli autorizzi il tutto. D’altronde nella Piana di di Goia Tauro siamo pieni di aziende che lavorano ortofrutta, riutilizzare le macchine del clementino e delle arance e del kiwi.

Stesso discorso vale per i prodotti no food. L’agricoltura calabrese da questo ragionamento ci guadagna perchè non solo verrebbero utilizzati i nostri prodotti locali, ma sono loro stessi gli attori principali.

Da questa grave crisi è possibile ripartire, facendolo dal basso e rimboccandoci le maniche come solo noi sappiamo fare.

redazione@approdonews.it