Campania, Puglia e Sicilia hanno risposto alla proposta. Domani si riunirà il gruppo di lavoro degli organismi regionali del Sud istituzionalmente finalizzati all’affermazione della legalità
La Calabria propone una “Macroregione della legalità nel Mezzogiorno”
Campania, Puglia e Sicilia hanno risposto alla proposta. Domani si riunirà il gruppo di lavoro degli organismi regionali del Sud istituzionalmente finalizzati all’affermazione della legalità
Campania, Puglia e Sicilia hanno risposto alla proposta partita dalla Calabria per la costituzione di una Macroregione della Legalità nel Mezzogiorno, con l’obiettivo di attivare insieme stabili, condivise e positive sinergie nelle realtà regionali per il contrasto alle mafie ed alla criminalità organizzata.
E domani pomeriggio, 26 luglio, a Reggio Calabria, a Palazzo Campanella, si riunirà il gruppo di lavoro degli organismi regionali del Sud istituzionalmente finalizzati all’affermazione della legalità.
«E’ la prima iniziativa del genere promossa in Calabria – ha dichiarato Salvatore Magarò, ideatore ed organizzatore dell’incontro – e ringrazio fin d’ora i colleghi delle Assemblee regionali di Campania, Puglia e Sicilia che hanno annunciato il loro intervento alla riunione.
In particolare – ha aggiunto Magarò – oltre la sensibilità dei presidenti Giuseppe Scopelliti e Francesco Talarico, voglio evidenziare quella dell’onorevole Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale della Puglia, dell’onorevole Nello Musumeci, presidente della Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia e i colleghi campani, Gianfranco Valiante, presidente della commissione d’inchiesta ‘Anticamorra, per la vigilanza e la difesa contro la criminalità organizzata’ e Antonio Amato, presidente della Commissione speciale sulla ecomafie e il riutilizzo dei beni confiscati».
I rappresentanti dei consigli regionali di Puglia, Campania e Sicilia saranno accolti alle ore 14.45 presso i locali della Bottega della Legalità.
Subito dopo cominceranno i lavori nell’Aula Commissioni con due punti all’ordine del giorno: Esperienze a confronto e Prospettive di lavoro comune.
La discussione sarà preceduta dagli interventi di saluto del Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, del Presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico e del Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò.
Al termine dei lavori, dopo una visita ai Bronzi di Riace, il gruppo di lavoro sarà ospite a Lazzaro del ristorante gourmet “L’Accademia” di Filippo Cogliandro, testimone di giustizia, vittima del racket che con le sue denunce ha consentito l’arresto dei propri estorsori.
Nell’agenda della riunione di domani a Reggio, gli uffici di presidenza degli organismi assembleari istituiti con analoghi fini e obiettivi nelle Regioni del Sud, hanno inserito la creazione di rapporti inter-istituzionali più intensi, un confronto diretto, proiettato verso una collaborazione concreta sulle iniziative per la legalità ed il contrasto alle presenze del crimine organizzato, la comparazione di legislazioni, apparati normativi ed esperienze compiute o in itinere.
«Dopo aver riscosso man mano attenzione, interesse e adesione, – dice Magarò – mi sento di poter affermare c’è una sostanziale convergenza sull’idea di lavorare insieme alla preparazione di una Conferenza meridionale, promossa dal basso, dalle Regioni, sulle presenze del crimine organizzato. Pensiamo a un momento di verifica e riflessione che impegni, sull’obiettivo della piena affermazione della legalità nel Mezzogiorno, le Regioni e tutte le Autonomie locali, le istituzioni, la magistratura, la Chiesa, le Università, i sindacati, i movimenti d’impegno civile e il volontariato. Analisi e, soprattutto proposte concrete da tradurre in atti e in fatti, ciascuno per le proprie competenze e ognuno con le proprie responsabilità. Si tratta di unire quegli sforzi comuni che sono indispensabili per assicurare al Mezzogiorno un nuova stagione di crescita nella democrazia. E per affermare la libertà da tutte le forme di oppressione e condizionamento che provengono dai poteri criminali».