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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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“La bellezza della vostra terra non può essere sfregiata da interessi meschini” Papa Francesco riceve la diocesi di Cassano e ribadisce le accuse ai mafiosi

“La bellezza della vostra terra non può essere sfregiata da interessi meschini” Papa Francesco riceve la diocesi di Cassano  e ribadisce le accuse ai mafiosi
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«Tra un po’ avrete un nuovo vescovo». Lo ha annunciato Papa Francesco a Roma all’udienza riservata alla diocesi di Cassano, ricevuta questa mattina in Vaticano dopo la visita che il Pontefice fece lo scorso 21 giugno. Il vescovo di Cassano è monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei che dopo la sua nomina chiese, ed ottenne, di mantenere l’impegno in quella che è la più piccola diocesi della Calabria. Ma essere spesso a Roma è evidentemente logorante e, così come era nell’aria, Papa Bergoglio ha oggi annunciato che presto la diocesi avrà un nuovo vescovo.

«Ringrazio monsignor Galantino per le parole che mi ha rivolto. E ringrazio voi per averlo lasciato a disposizione della Conferenza episcopale l’anno scorso. Grazie tante! Grazie di cuore. Ma povero uomo – ha osservato Francesco – durante quest’anno andava e veniva, andava e veniva… Credo sia il momento di pensare a darvi un altro Pastore». Al che i pellegrini di Cassano hanno risposto: «No». «Ma forse – ha aggiunto il Papa – voi gli farete una grande statua, lo ricorderete…».

Quella di oggi è stata comunque una mattinata in cui il Papa ha ribadito concetti espressi proprio durante quella visita a Cassano, in particolare contro i mafiosi: «Cari fratelli e sorelle di Cassano, la bellezza della vostra terra è un dono di Dio e un patrimonio da conservare e tramandare in tutto il suo splendore alle future generazioni – ha affermato il Pontefice – pertanto occorre l’impegno coraggioso di tutti, ad iniziare dalle Istituzioni, affinché essa non sia sfregiata in maniera irreparabile da interessi meschini».

«I gesti esteriori di religiosità non bastano per accreditare come credenti quanti – ha detto Francesco – con la cattiveria e l’arroganza tipica dei malavitosi, fanno dell’illegalità il loro stile di vita. Non si può dirsi cristiani e violare la dignità delle persone; quanti appartengono alla comunità cristiana non possono programmare e consumare atti di violenza contro gli altri e contro l’ambiente. I gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e la sua Chiesa».

«Vorrei riaffermare un pensiero che vi ho suggerito durante la mia visita – ha aggiunto ancora il Papa – chi ama Gesù, chi ne ascolta e accoglie la Parola e chi vive in maniera sincera la risposta alla chiamata del Signore non può in nessun modo darsi alle opere del male».