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TAURIANOVA (RC), VENERDì 19 APRILE 2024

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Ispezione in casa Misseri Niente corda nè chiavi

Ispezione in casa Misseri Niente corda nè chiavi

Con un nuovo sopralluogo dei carabinieri si è riaccesa oggi l’attenzione degli investigatori sulla casa di Michele e Sabrina Misseri, padre e figlia in carcere da giorni con l’accusa di avere ucciso Sara Scazzi il 26 agosto scorso.

Ispezione in casa Misseri Niente corda nè chiavi

Con un nuovo sopralluogo dei carabinieri si è riaccesa oggi l’attenzione degli investigatori sulla casa di Michele e Sabrina Misseri, padre e figlia in carcere da giorni con l’accusa di avere ucciso Sara Scazzi il 26 agosto scorso.

 

AVETRANA (TARANTO) – Con un nuovo sopralluogo dei carabinieri si è riaccesa oggi l’attenzione degli investigatori sulla casa di Michele e Sabrina Misseri, padre e figlia in carcere da giorni con l’accusa di avere ucciso Sara Scazzi il 26 agosto scorso. L’ispezione, durata un paio di ore, ha riportato l’attenzione investigativa sulla casa di Avetrana dove la piccola Sara, il giorno in cui è stata uccisa, aveva appuntamento con la cugina Sabrina per andare a mare. Nella sua confessione lo zio di Sara, Michele, si è autoaccusato dell’omicidio chiamando in causa Sabrina è accusandola a sua volta di aver tenuto ferma Sara mentre lui le stringeva una corda intorno al collo, nella cantina di casa. Questa versione, però, l’ennesima di Misseri, potrebbe non essere l’ultima e oggi il suo avvocato ha annunciato che l’uomo potrebbe ancora ritrattare fornendo una nuova ricostruzione.

Nel sopralluogo di oggi i carabinieri hanno compiuto nuovi rilievi fotografici e hanno cercato, senza trovarlo, un mazzo di chiavi che secondo quanto ha raccontato Concetta Serrano, la mamma di Sara, la ragazzina portava sempre con sé. Chiavi che non sono mai state trovate né nel pozzo dove è stato recuperato il corpo né tra i resti dei vestiti e dello zainetto che lo zio ha bruciato in campagna dopo l’omicidio.

Subito dopo che i carabinieri sono usciti da casa Misseri, Cosima la moglie di Michele e madre di Sabrina è uscita anche lei accompagnata dalla figlia maggiore Valentina. E’ poi salita su un’auto guidata da suo fratello Giuseppe e, accompagnata anche dall’altra sorella Emma, è partita alla volta del carcere di Taranto scortata dai carabinieri. Prima di giungere nel carcere dove avrebbe incontrato sua figlia Sabrina arrestata venerdì scorso, Cosima ha fatto una breve sosta nella caserma dei carabinieri di Avetrana. Subito dopo, quando la donna era già andata via, nella stessa caserma è arrivato Ivano Russo uno degli amici di Sabrina che Sara frequentava insieme con la cugina. Ivano è il ragazzo del quale entrambe le cugine pare fossero invaghite.

All’uscita non ha parlato con i giornalisti e nulla è trapelato sui motivi della sua presenza in caserma. Questa nuova giornata di attività investigative ad Avetrana sviluppatasi mentre al palazzo di Giustizia di Taranto si attendeva il deposito (poi slittato) dell’ordinanza del gip sull’arresto di Sabrina, non ha ancora sciolto i numerosi dubbi che ancora permangono sulla vicenda. Da quanto emerso finora dall’inchiesta, Sara è stata strangolata nella cantina che si trova affianco alla casa dei Misseri. Ma il sopralluogo di oggi ha aperto spazi ad illazioni su una nuova ricostruzione dell’omicidio che potrebbe essere avvenuto nell’abitazione.

“Ipotesi teoricamente possibile ma concretamente improbabile” dicono gli investigatori. E i dubbi sul ruolo che ciascuno degli attori di questa vicenda, marito, moglie e figlia, potrebbero aver avuto si approfondiscono per effetto anche dell’annuncio di una nuova versione di Misseri che potrebbe completamente modificare il quadro accusatorio e anche ricollocare la scena del delitto.(ANSA)