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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Investire in azioni nel post covid: consigli e suggerimenti Come investire in azioni

Investire in azioni nel post covid: consigli e suggerimenti Come investire in azioni

In tutto il mondo le borse hanno subito gli effetti del lockdown. La pandemia ha avuto un impatto molto importante sui mercati finanziari e i suoi strascichi non fanno che alimentare ancora oggi molte incognite. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutte le quotate hanno risentito negativamente del blocco causato dal covid-19: alcuni settori hanno manifestato un comportamento anticiclico, aumentando il valore delle loro azioni in borsa.

Basti pensare agli effetti che la pandemia ha avuto sugli e-commerce più noti, i quali hanno registrato un significativo aumento delle vendite, o su quei marchi della grande distribuzione che hanno saputo riorganizzare in tempi record i propri canali di delivery, come il colosso americano Wallmart. Il lavoro da remoto e l’aumento della digitalizzazione hanno inoltre spinto gli investitori a interessarsi ai settori informatici, mentre la corsa al vaccino ha visto crescere il valore delle azioni del biotech.

In ogni caso, per quanto riguarda i nuovi investimenti, tutto dipenderà dalla diffusione del virus nelle prossime settimane e dalla possibilità di un nuovo lockdown. Gli esperti, pur ammettendo che si tratta di un qualcosa di mai visto prima sui mercati moderni, sono fiduciosi, anche se invitano alla prudenza, soprattutto considerando gli attuali dati sulla pandemia. In questa fase, per chi vorrà investire sui mercati azionari, sarà fondamentale comprendere appieno cosa sono le azioni e quali fattori considerare prima dell’acquisto, osservando i dati sui diversi settori con attenzione e cautela.

Come investire in azioni

Quando si parla di azioni ci si riferisce alle parti unitarie che una quotata distribuisce agli investitori. Ogni azione è parte del capitale della società per azioni e conferisce all’investitore la proprietà di quella fetta. Naturalmente, il motivo per il quale una società, a un certo punto della sua storia, decida di quotarsi in borsa è principalmente uno soltanto: il bisogno di liquidità in vista di un business plan mirato all’espansione; il tutto cercando il capitale necessario attraverso nuovi soci sul mercato e senza ricorrere all’emissione di bond o all’accesso a finanziamenti diretti.

Quando una società decide di quotarsi in borsa, dà il via a una Offerta Pubblica Iniziale o IPO, una procedura che permette di ottenere la quotazione dei propri titoli sul mercato. Si tratta di un procedimento finanziario piuttosto importante che coinvolge numerosi partner – tra i quali anche la Consob – la cui durata può oscillare tra i quattro e i sei mesi. In quanto procedura assimilabile a una sorta di sollecitazione al risparmio, durante il suo svolgimento l’azienda deve sottostare a una condotta chiara e scrupolosa, garantendo informazioni trasparenti, in linea con le disposizioni del Testo Unico della Finanza.

Nel momento in cui le azioni sono sul mercato, chiunque può acquistarne una parte. È così che l’azionista diviene socio vero e proprio della società, con onori, oneri e rischi, in percentuale alla quantità di azioni possedute. L’investimento in azioni può generare un introito qualora la società distribuisca i dividendi. Tuttavia, è bene specificare che non si tratta di un’operazione scontata: dopo aver approvato il bilancio, infatti, l’assemblea ordinaria della società emittente può decidere se remunerare gli azionisti con una parte degli utili o se reinvestirli in ulteriori attività.

La crescita della capitalizzazione di borsa

Naturalmente, una società quotata che registri una crescita significativa dei fondamentali può diventare automaticamente anche più appetibile agli occhi degli investitori. Ciò avrà, di conseguenza, ripercussioni sulla capitalizzazione di borsa, poiché nuovi risparmiatori potrebbero voler acquistare parte delle azioni.

A questo punto, gli azionisti già in possesso dei titoli nominativi della società possono decidere se mantenerli in portafoglio – in previsione di una crescita ulteriore – o venderli a un prezzo più alto rispetto a quello di acquisto realizzando una plusvalenza. In ogni caso, è sempre bene documentarsi in maniera scrupolosa, eventualmente consultando il documento informativo o chiedendo consiglio a professionisti del settore finanziario.26