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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Interventi di protezione versante Scilla – Bagnara

Interventi di protezione versante Scilla – Bagnara

Mercoledì la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto relativo all’intervento di mitigazione del rischio di frana

Interventi di protezione versante Scilla – Bagnara

Mercoledì la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto relativo all’intervento di mitigazione del rischio di frana

 

 

E’ stata convocata per mercoledì la conferenza di Servizi per l’approvazione del progetto relativo all’intervento di mitigazione del rischio di frana lungo il versante tra Scilla e Bagnara, incluso il ripristino dell’officiosità idraulica della fiumara di Favazzina e dei fossi contermini.

L’architetto Giuseppe Mezzatesta, Dirigente del settore provinciale “Difesa del suolo e salvaguardia delle coste”, ha invitato i Comuni di Scilla e Bagnara, l’Autorità di Bacino, il Dipartimento Agricoltura e Foreste della Regione, la Soprintendenza Beni Ambientali, gli uffici provinciali dei settori Urbanistica e Ambiente, l’Anas e RFI per esprimersi sul progetto definitivo in termini di nulla osta, intese, pareri, autorizzazioni.

Gli elaborati progettuali relativi all’intervento, che la Regione Calabria ha inserito all’interno del Piano Generale per la Difesa del Suolo finanziandolo con complessivi 2 milioni di euro, sono stati acquisiti a fine marzo e già nei primi giorni di aprile gli uffici provinciali hanno curato la convocazione della conferenza al fine di poter intervenire tempestivamente.

Gli eventi pluviometrici particolarmente intensi e lunghi che si sono verificati negli ultimi anni in tutta la fascia costiera tra Scilla e Bagnara hanno interessato il substrato roccioso fratturato ed i terreni di copertura dando luogo ad una serie di processi franosi. L’elevato livello di rischio è legato alla presenza al piede dei versanti di importanti infrastrutture (statale 18 e ferrovia) che comportano un eccesivo restringimento della sezione degli alvei delle aste fluviali presenti in zona, spesso non adeguata a far defluire tutto il carico solido trasportato dalla corrente.

In particolare, considerata l’estensione dell’area da proteggere e la complessità dei fenomeni di dissesto, il progetto posto all’approvazione in Conferenza di Servizi prevede, con le risorse finanziare disponibili, tutta una serie di opere (pulizia della foce dei fossi, elementi antierosivi, soglie di fondo in conglomerato cementizio e reti anticolata) che, pur non annullando completamente la situazione di pericolo, riducono la frequenza e l’intensità delle situazioni di criticità, contenendo il potere distruttivo delle portate idrauliche e riducendo la vulnerabilità delle strutture ed infrastrutture presenti.

Considerate, inoltre, le peculiarità paesaggistiche dell’area, nel progettare gli interventi di mitigazione si è cercato di far ricorso a sistemi che si integrassero con l’ambiente naturale e che, nello stesso tempo, fossero capaci di garantire gli incrementi di resistenza richiesti dal livello di rischio da trattare.

“Il dissesto idrogeologico limita lo sviluppo del nostro territorio – dichiara il vicepresidente della Provincia Giovanni Verduci – perché un luogo non sicuro non suscita interesse, favorisce lo spopolamento, gli insediamenti produttivi vengono abbandonati e questo vale per quelli turistici, agricoli, artigianali o di piccola e media industria. La conferenza di servizi di mercoledì è molto importante perché rappresenta una tappa fondamentale per la messa in sicurezza di un versante, quello tra Scilla e Bagnara, che ha delle caratteristiche uniche, anche per la presenza della rete stradale e ferroviaria. La Provincia – prosegue Verduci che detiene la delega Difesa del Suolo – lavora in stretta collaborazione con la facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea e presto saremo in grado di presentare la fotografia complessiva dello stato in cui si trova l’intero comprensorio provinciale. Purtroppo – conclude il Vicepresidente – per assicurare interventi risolutivi necessitano somme ingenti che la Provincia non può recuperare solo in Bilancio, ma serve un proficuo rapporto di collaborazione con la Regione e il Governo centrale”.