Cannatà: «L’Italia ha gli anticorpi contro questa deriva». Nella missiva le ragioni di una vicinanza simbolica che si radica nel Risorgimento
Insulti a Cècile Kyenge, la solidarietà di Cittanova
Cannatà: «L’Italia ha gli anticorpi contro questa deriva». Nella missiva le ragioni di una vicinanza simbolica che si radica nel Risorgimento
CITTANOVA – «L’Amministrazione comunale e l’intero Consiglio comunale, la Comunità cittadina, le Parrocchie, e le altre comunità religiose di Cittanova stigmatizzano la frase razzista e volgare pronunciata ieri dal vicepresidente del Senato, senatore Roberto Calderoni, nei suoi riguardi». Inizia così la lunga lettera inviata dal sindaco di Cittanova, Alessandro Cannatà, alla Ministra per l’Integrazione e la Cooperazione, Cècile Kyenge, all’indomani dell’aberrante frase pronunciata dal vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. Una missiva carica di contenuti, che il primo cittadino cittanovese ha voluto inoltrare alla titolare del delicato dicastero in segno di forte vicinanza ideale. Perché quella frase ingiuriosa «lede lei, la sua dignità, e la dignità dell’intero Paese». «L’Italia è paese democratico e maturo – scrive Cannatà – capace di attivare anticorpi importanti e decisivi contro la retrograda cultura xenofoba e razzista che fasce consistenti di tessuto sociale ancora dimostrano di possedere. Cittanova – prosegue – è una cittadina del Sud dell’Italia. Un centro della Piana di Gioia Tauro popolato da circa 10mila abitanti, 800 dei quali di origine extracomunitaria. Quasi il 10%. Da anni, nella comunità che io amministro, si è attivata una forma di integrazione fattiva e sostanziale. Con questa cultura del rispetto dell’altro abbiamo raggiunto risultati importanti in fatto di integrazione e collaborazione tra cittadini italiani e italiani di origine straniera». Ma i cittadini del Sud, in modo diverso, conoscono già l’onta del disprezzo xenofobo. «Chi vive al Sud – puntualizza il sindaco di Cittanova nella missiva a Kyenge – conosce bene le sensazioni di fastidio e sdegno provocate da frasi come quella pronunciata del senatore Calderoli nei suoi riguardi. Conosciamo il retrogusto amaro di certe affermazioni e la cultura distorta che le produce. Queste affermazioni volgari e gratuite provengono, spesso, da una formazione politica, la Lega Nord, che ha fatto del razzismo e della xenofobia uno dei punti cardine della sua mediocre politica per l’integrazione. Una politica farneticante e pericolosa. Questo stesso partito – ha stigmatizzato Cannatà – ha sbandierato l’idea malsana della secessione tra Nord e Sud del Paese per lunghi anni. E ancora continua a farlo guidato da una logica distruttiva e antinazionale». Eppure, secondo il primo cittadino cittanovese, ci sarebbe un errore grossolano alla base del razzismo della Lega Nord nei riguardi dei meridionali. «Sfugge ai militanti, e agli elettori della Lega Nord – spiega infatti Cannatà – un particolare storico di rilevanza cruciale. Nel 1866, l’esercito del Regno d’Italia combatté contro la potenza austriaca per la liberazione del Veneto. Obiettivo che venne raggiunto al termine dell’esperienza bellica. Era la prima guerra di Indipendenza che il giovanissimo Regno d’Italia combatteva per la propria libertà. La terza guerra di un Risorgimento straordinario di un popolo e di una nascitura nazione. Un’avventura ideale che riguardò il Nord. I cittadini italiani, e quindi anche quelli del Meridione, presero le armi per annettere al Regno una regione importantissima del Paese. Una regione amata, come lo sono tutte». Poi la consegna simbolica della solidarietà. «Oggi viviamo una Repubblica moderna e culturalmente avanzata – afferma il sindaco -. La nostra Repubblica è democratica e fondata su principi sani e universali di eguaglianza e rispetto dell’altro. La comunità di Cittanova le consegna una vicinanza simbolica e l’invito – conclude Alessandro Cannatà – a proseguire il suo prezioso lavoro da Ministro della Repubblica Italiana.