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Indagine “Alibante”, Arresti domiciliari per il prof. Vittorio Palermo

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Il Tribunale di Lamezia Terme ha gradato la massima misura cautelare nei confronti del Prof. Vittorio Palermo, cautelato nel procedimento della distrettuale di Catanzaro meglio noto come indagine Alibante, per il reato di associazione mafiosa quale prestanome storico del presunto boss BAGALÀ Carmelo (vd. Allegato).
Il Tribunale di Lamezia Terme accogliendo l’istanza del collegio difensivo composto dagli Avv. Guido Contestabile, Avv. Mario Auriemma (Foro di Napoli) e Francesco Giovinazzo (Foro di Palmi), ha gradato la massima misura cautelare mandando il Palermo ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il Tribunale di Lamezia all’esito della perizia disposta, ha potuto constatare la precarietà delle condizioni di salute del Prof. Palermo, già ricoverato due volte in costanza di misura presso il Cardarelli di Napoli, poiché affetto da persistente fibrillazione atriale già sottoposto a due eventi chirurgici, ed ha disposto la gradazione della misura con braccialetto elettronico per consentire al cautelato di potersi curare in maniera continuativa.
Le segnalo, altresì, che la posizione processuale del Prof. Palermo è stata alleggerita all’esito della sentenza resa dal Tribunale di Lamezia Terme il 05.09.2022 a seguito di eccezione preliminare sollevata dalla difesa di Palermo e Macchione (i difensori di Macchionne Vittorio sono Vincenzo Galeota e Aldo Ferraro) su un problema di procedibilità che ha condotto la Corte ad assolvere il Prof. Palermo e altro imputato dal reato di associazione mafiosa, contestato con condotta perdurante dal 2000, sino al 28.11.2016. Il Prof. Palermo e l’altro imputato, rispondono a processo, pertanto, per il reato di associazione mafiosa per le condotte successive al 28.11.2016. Il Prof. Palermo è imputato per il solo reato associativo.