Pochi giorni dopo l’incidente avvenuto alla Camera dei deputati quando un quarantina di franchi tiratori ha mandato sotto il governo votando un emendamento dell’On. Sisto di Forza Italia, provocando così il rinvio della legge sull’omicidio stradale al Senato, dunque un’immotivata e grave dilatazione dei tempi di approvazione di un provvedimento tanto atteso quanto giusto, a Genova si è verificato l’ennesimo omicidio stradale provocato da un automobilista in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. A perdere la vita un pensionato che stava aspettando un autobus. L’omicida, un sud amricano che non è fuggito solo perché ferito, è stato tratto in arresto con l’accusa di omicidio colposo e sarà processato ma, non essendo entrata in vigore la nuova legge che prevede fino ad un massimo di 12 anni di carcere per chi si macchia del reato di omicidio stradale, la condanna sarà sicuramente mite e il responsabile soggiornerà (forse) in carcere per brevissimo tempo.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere e come spesso succede a prevalere sono la demagogia e il populismo generati da esponenti delle forze politiche che hanno concorso con il loro voto a dilatare ulteriormente i tempi per l’approvazione della nuova legge.
A parte le farneticazioni di Matteo Salvini al quale ormai non resta che autonominarsi Kladd della sezione italiana del Ku Klux Klan, lasciano basiti le surreali dichiarazioni del governatore forzista della Liguria Giovanni Toti che ha strillato: “Basta tollerare l’illegalità! Vogliamo più sicurezza sulle strade e più controlli”.
La domanda è: ma capita qualche volta che il Governatore della Liguria e l’on. Francesco Paolo Sisto, autorevoli esponenti di Forza Italia, parlino tra di loro?