Inaugurato l’anno giudiziario, allarme per la riforma: «Imprevedibili gli effetti dei tagli dei tribunali»
Gen 25, 2014 - redazione
All’esterno gli avvocati in toga protestano per difendere Rossano esponendo striscioni: “Lo Stato arretra e la mafia ringrazia”. Nella relazione del presidente vicario della corte d’Appello il monito sulle «difficoltà operative»
Inaugurato l’anno giudiziario, allarme per la riforma: «Imprevedibili gli effetti dei tagli dei tribunali»
All’esterno gli avvocati in toga protestano per difendere Rossano esponendo striscioni: “Lo Stato arretra e la mafia ringrazia”. Nella relazione del presidente vicario della corte d’Appello il monito sulle «difficoltà operative»
CATANZARO – Alcuni avvocati hanno manifestato questa mattina davanti al Tribunale di Catanzaro, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. I legali, che indossavano la toga, hanno protestato contro la soppressione del Tribunale di Rossano, nel Cosentino, che è stato accorpato a Castrovillari. Gli avvocati hanno anche esposto alcuni cartelli, tra i quali “Rossano c’è e ci sarà” e “Lo Stato arretra e la mafia ringrazia”.
Sull’argomento è intervenuto anche il presidente vicario della Corte di appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, che nella relazione ha sottolineato come «allo stato non è, a mio parere, assolutamente possibile prevedere quali saranno gli effetti di tale riforma e mi astengo pertanto dal fare previsioni». Il presidente ha evidenziato le «difficoltà operative» registrate dopo il provvedimento di accorpamento.
Prescrizioni già in primo grado
“Il grave problema della durata dei processi ha comportato la definizione di una parte degli stessi con sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, a volte già in primo grado”. E’ il grido d’allarme lanciato dal presidente vicario della Corte d’appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. “E’ bene specificare – ha aggiunto – che il numero di queste pronunce è dovuto principalmente alle numerose scoperture di organico di magistrati e personale amministrativo dell’intero distretto ed al ridotto termine di prescrizione per numerose tipologie di reati sicchè sovente pervengono in grado di appello sentenze di condanna per fatti-reato in relazione ai quali il termine di prescrizione o è già maturato o è in via di prossima maturazione con conseguenti ricadute negative per lo Stato sia in termine di spreco di risorse, sia in termini di credibilità della giurisdizione presso l’opinione pubblica”. A luglio 2012 davanti alla Corte d’assise d’appello di Catanzaro erano pendenti 20 processi; ne sono pervenuti 34 e definiti 23 e ne sono rimasti pendenti 31 alla data del 30 giugno 2013. Davanti ai giudici della prima e seconda sezione penale della Corte d’appello erano pendenti, al primo luglio 2012, 4.630 processi; la sopravvenienza al 30 giugno 2013 è stata di 2.373; ne sono stati definiti 1.696, con un’aumentata pendenza di 5.307 processi. E’ migliorata la situazione nel settore civile. La pendenza di procedimenti contenziosi e non contenziosi, che alla data del primo luglio 2012 era pari a 16.238 procedimenti, è diminuita a 14.858 nelle tre sezioni civili di questa Corte in virtù della definizione di 6.338 procedimenti in relazione a quelli sopravvenuti, pari a 4.958.
Stretti legami cosche-zona grigia
Nel distretto della Corte d’appello di Catanzaro diventano sempre più stretti i rapporti tra le cosche della ‘ndrangheta e la “zona grigia”. E’ quanto emerge dalla relazione del presidente vicario della Corte d’appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. Arcuri, citando la relazione del Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha evidenziato che “ci sono legami fra gli apparati criminali veri e propri e la cosiddetta zona grigia della ‘ndrangheta, ossia un particolare tipo virulento di delinquenza mafiosa che continua ad esercitare il suo potere criminale sulle attività economiche e sociali del territorio, attraverso il sistema delle estorsioni, delle intimidazioni violente, degli attentati, dell’illecita influenza sugli appalti, del controllo delle attività criminali, quali, in primo luogo, il traffico di stupefacenti e più recentemente anche l’usura, fenomeno che maggiormente affligge il distretto della Corte d’appello di Catanzaro e tutta la Calabria”. Contro la criminalità organizzata sono state avanzate complessivamente 94 richieste di misure cautelari per 713 persone; cinque richieste di arresti domiciliari per otto persone e 29 richieste di misure cautelari.
Aumentano reati, anche su fondi Ue
C’e’ un aumento costante dei “delitti relativi all’indebita percezione di contributi e finanziamenti da parte dello Stato, di altri Enti pubblici e dell’Unione Europea”. Lo ha detto il presidente vicario della Corte d’appello di Catanzaro, Bruno Arcuri, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario. “Sono sempre allarmanti – ha aggiunto – i dati relativi agli omicidi volontari. Ancora una volta si mantiene elevatissimo il numero dei fatti di sangue che caratterizzano in negativo il circondario di Vibo Valentia”. In “allarmante” aumento sono anche i reati di stalking ed in tema di pornografia. E sono sempre “assai elevati” i reati di usura, rapina, estorsione e furto in abitazione. Peggiora anche la situazione dei reati ambientali. “Si è assistito – ha detto Arcuri – ad un ulteriore significativo incremento dei procedimenti relativi a reati contro l’incolumità pubblica e la salute dei cittadini, nonchè a quelli in materia di tutela dell’ambiente e del territorio”.
Aumentano separazioni e divorzi
Nel territorio del distretto della Corte d’Appello di Catanzaro sono aumentati i procedimenti per separazioni e di divorzi con “inevitabili ripercussioni sui termini di durata dei relativi giudizi”. E’ quanto emerge dalla relazione del Presidente vicario della Corte d’appello di Catanzaro, Bruno Arcuri. “E’ da ribadire ancora una volta – ha affermato Arcuri – che tale aumento è almeno in parte dovuto alla improvvida novella legislativa che consente alle parti di proporre reclamo alle corti d’appello avverso i provvedimenti temporanei ed urgenti emessi dal presidente del tribunale nei procedimenti di separazione personale dei coniugi nonchè alla modifica di recente apportata in materia della prevista competenza del tribunale ordinario e non più del tribunale per i minorenni in materia di regolamentazione dei rapporti a seguito di scioglimento delle coppie di fatto”. “E’ frequente in molti tribunali – ha concluso – l’applicazione dell’affido condiviso in luogo dell’affido ad un solo genitore, generalmente la madre”.
Pg Catanzaro: reati sono termometro crisi
“L’amministrazione della giustizia nel distretto costituisce il termometro di una locale profonda crisi economica”. Lo ha detto il Procuratore generale di Catanzaro, Santi Consolo, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Sono indici evidenti – ha aggiunto – il costante aumento dei reati contro il patrimonio, specie i furti in appartamenti, spesso collegati alla radicata presenza di numerosi stranieri alimentata soprattutto dall’esistenza a Crotone del più grande Cie di Europa. Ma ancora, l’aumento dei reati in materia societaria, fallimentare e previdenziale e l’incremento di violazioni finanziarie e tributarie sono i segnali della profonda crisi dell’impresa in questa regione”.
“Il modello italiano di confisca è tra i più aggressivi, ma necessiterebbe di una applicazione uniforme a livello sovrannazionale per evitare che le ricchezze mafiose si spostino all’estero impunemente”. Lo ha detto il Procuratore generale di Catanzaro, Santi Consolo, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “In Europa – ha aggiunto – ci si limita a discutere sulla gestazione di una ‘confisca senza condanna’ e sulla sua compatibilità con le garanzie previste dalla Cedu. Una imprenditoria debole è più disponibile ad accordi collusi con ‘ndrangheta e potere politico, così quella che viene definita ‘area grgia’ si espande. Sul fronte dei beni sequestrati e confiscati, inoltre, va evidenziato che al valore simobolico dello spossessamento dei beni in capo ai mafiosi si dovrebbe accompagnare una capacità gestionale esemplare nel creare reddito e posti di lavoro”. “Si deve avere piena consapevolezza – ha proseguito Consolo – da parte di tutti gli operatori che il bene si deteriora se lasciato a lungo nella disponibilità del proposto o di suoi sodali o se lasciato a lungo inutilizzato o utilizzato per finalità altre rispetto a quelle per cui è vocato. Nelle quattro regioni (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) si trova l’80% dei beni sottratti alle organizzazioni criminali. L’incapacità gestionale di tali beni si potrebbe risolvere con un loro sfruttamento legale”.
Allarmante situazione carceri
E’ “gravissima” la situazione carceraria negli otto istituti di pena del distretto della Corte d’appello di Catanzaro. E’ quanto emerso nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Il presidente vicario della Corte d’appello, Bruno Arcuri, ha evidenziato “l’allarmante situazione di sovraffollamento carcerario”. Al 30 giugno 2013, negli otto istituti penitenziari, erano presenti complessivamente 2.128 detenuti, con una percentuale di sovraffollamento del 91%. A Castrovillari c’erano 253 detenuti con una percentuale di sovraffollamento del 90%; 557 a Catanzaro (157%); 81 a Lamezia Terme (172%); 325 a Cosenza (154%); 314 a Vibo Valentia (105%) e 343 a Rossano (54%).