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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 09 DICEMBRE 2024

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Inaugurata la Pinacoteca di Bova Marina Riapre grazie all'impegno del sindaco Crupi e delle associazioni culturali “La Voce del Sud” e "Le muse"

Inaugurata la Pinacoteca di Bova Marina Riapre grazie all'impegno del sindaco Crupi e delle associazioni culturali “La Voce del Sud” e "Le muse"
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La Pinacoteca di Bova Marina è realtà o per meglio dire torna a vivere. Non si tratta, infatti, di un’inaugurazione ma della riapertura parziale di quanto realizzato e presentato nei primi mesi del 2008 e subito dopo caduto nel dimenticatoio e nell’oblio per volontà politiche miopi. Oggi, grazie alla sensibilità del sindaco, Vincenzo Crupi, all’input dell’associazione culturale “La Voce del Sud” e soprattutto alla passione, alle competenze ed alla professionalità dell’associazione culturale reggina “Le Muse” guidata dal critico d’arte, Giuseppe Livoti, la Pinacoteca di Bova Marina è nuovamente fruibile dal pubblico presso una saletta all’interno dell’Irssec (Istituto Regionale Studi Superiori Ellenofoni Calabri).
Come ha evidenziato Giuseppe Livoti, “il patrimonio della Pinacoteca è costituito dalle opere premiate durante le estemporanee di pittura organizzate dal 2004 al 2007 e da libere donazioni (con atto protocollato) di artisti di –chiara fama- durante l’amministrazione pro tempore guidata da Domenico Zavettieri e dall’allora assessore al turismo, Rosa Pezzimenti, in collaborazione con “Le Muse”.
“Questa non è solo la pinacoteca di Bova Marina – ha puntualizzato il presidente del sodalizio culturale reggino – ma è un punto di riferimento artistico e culturale di tutta l’Area Grecanica che, ci auguriamo, possa trovare gli spazi adeguati ed una più consona collocazione. Noi ci prendiamo l’impegno, sin da subito, di custodirla e di aprirla periodicamente creando delle iniziative in grado di valorizzarla, costituendo un osservatorio, cercando di coinvolgere le scuole del comprensorio attraverso l’istituzione di un premio e l’incontro per conoscere gli artisti che hanno donato le loro opere”.
“Dal primo momento – ha chiosato il primo cittadino di Bova Marina, Vincenzo Crupi – abbiamo inserito la cultura ai primi posti della nostra azione amministrativa. Appena saranno terminati i lavori alla Biblioteca Comunale, entro la fine dell’anno, la Pinacoteca potrà trovare collocazione al suo interno. Al contempo, grazie ad un contributo provinciale stiamo ricostituendo il museo della civiltà contadina e lavoreremo per valorizzare ancora di più il Parco Archeologico di San Pasquale in quanto solo con la cultura ci può essere sviluppo e crescita per una comunità”.
Il sindaco ha posto un particolare ringraziamento all’ex assessore Rosa Pezzimenti che ha ideato la Pinacoteca nel 2008 e che si è spesa molto, anche materialmente, in occasione dell’attuale riapertura per l’impegno preso con gli artisti ed i donatori.
La poetessa Rosanna Rossomando, docente di lettere presso l’Istituto Piria di Reggio Calabria, e degna erede del compianto Giuseppe Morabito, ha deliziato la platea recitando alcune poesie in vernacolo che ha strappato applausi e sorrisi.
“Le mie poesie – ha osservato la poetessa reggina – sono espressioni del mio cuore che mirano a far sorridere il lettore”.
Paola Abenavoli, giornalista professionista e critico cinematografico, ha parlato del cinema al Sud nell’ultimo trentennio con particolare riferimento alla Calabria ed ha evidenziato l’importanza del cine turismo come volano di sviluppo considerato che molte località dell’Italia meridionale, scelte come set di importanti produzioni, stanno ormai diventando meta di curiosi ed appassionati.
Enza Cuzzola, esperta di musica popolare, direttore del coro delle Muse, del coro Doremi, ha illustrato al pubblico le origini degli strumenti tradizionali calabresi come la pipita, la ciaramella, la zampogna, il tamburello, la lira calabrese e l’organetto.
Insieme al soprano Silvia Ielo sono stati eseguiti brani della tradizione grecanica.
Giuseppe Livoti ha illustrato la collettiva privata esposta presso il salone Irssec dal titolo “La Calabria nella tradizione” ricordando come gli artisti dell’area ionica e tirrenica reggina interpretano il paesaggio umano e antropologico con varie trasfigurazioni realiste, informali, surreali.