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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 18 APRILE 2024

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In terapia intensiva Messina trovata carcassa pipistrello

In terapia intensiva Messina trovata carcassa pipistrello

Riscontrate carenze igienico-sanitarie pericolose per la salute

In terapia intensiva Messina trovata carcassa pipistrello

Riscontrate carenze igienico-sanitarie pericolose per la salute

 

 

MESSINA – Si allarga l’inchiesta sul Policlinico di Messina dove i carabinieri del Nas – durante l’ispezione scattata dopo la presunta lite nella sala parto mentre una donna di 30 anni, Laura Salpietro, era in travaglio – ha trovato farmaci scaduti, una carcassa di pipistrello e condizioni igienico-sanitarie e strutturali definite ”un pericolo per la salute di degenti e personale”.

A breve nell’ospedale, finito nell’occhio del ciclone, arriveranno anche gli ispettori del ministro per la Salute, Ferruccio Fazio, per fare luce su un altro caso di presunta malasanita’, l’aborto di un feto malformato in un bagno, senza l’assistenza dei medici perche’ tutti obiettori di coscienza.

Dopo il clamore e lo scandalo suscitato dal diverbio nella sala operatoria del reparto di ostetricia, gli investigatori stanno cercando di mettere assieme gli elementi finora raccolti per ricostruire quanto accaduto a Laura Salpietro, alla quale e’ stato asportato l’utero per le complicazioni post-cesareo e al figlio, che ha subito due arresti cardiaci e per il quale si temono danni cerebrali. Vincendo Benedetto, uno dei due ginecologi coinvolti nella lite, oggi al pm Ada Merrino – che coordina l’indagine assieme a Francesca Rende – ha smentito che ci sia stato uno scontro fisico, sostenendo che il diverbio sarebbe avvenuto in un’altra stanza, non in sala parto.

Nella sua denuncia, Laura Salpietro ricorda di avere sentito delle grida mentre era sul lettino in attesa di partorire in modo naturale, come previsto; poi, per via delle complicazioni, i sanitari hanno effettuato un cesareo. Ai magistrati, i carabinieri del Nas, che hanno ispezionato tutti i reparti del Policlinico, hanno consegnato una relazione che contiene una serie di irregolarita’. In una delle tre sale operatorie del reparto di chirurgia vascolare gli investigatori hanno riscontrato carenze strutturali, di personale e igienico-sanitarie; la direzione sanitaria ha gia’ chiuso in autotutela il locale.

Nel pronto soccorso pediatrico sono state trovate 50 confezioni di farmaci (non salvavita) scaduti da circa due anni. Nell’area Utic (unita’ terapia intensiva coronarica) e’ stata rinvenuta la carcassa di un pipistrello ricoperta di ragnatele e nell’area farmacia e’ stato individuato un locale adibito a deposito di farmaci e dispositivi medici, carente dal punto di vista igienico-sanitario e strutturale. Trovati anche rifiuti speciali: toner e mercurio pericolosi per la salute pubblica.

L’area e’ stata sequestrata. Nei corridoi seminterrati di collegamento tra i vari reparti, adoperati anche per il trasferimento dei degenti, sono stati rinvenuti accumuli di detriti, immondizia e materiali in disuso; il registro di entrata e uscita dei medicinali ad azione stupefacente del reparto di chirurgia generale a indirizzo oncologico non era aggiornato da tempo. Due persone sono state denunciate. Sulla vicenda della lite, il presidente della Federazione dell’ordine dei medici (Fnomceo), Amedeo Bianco, assicura che ”la nostra determinazione per una valutazione disciplinare rapida rigorosa ed esemplare”.

Al momento pero’ l’Ordine di Messina preferisce non assumere decisioni: ”Abbiamo sentito oggi il professor Vincenzo Benedetto, che nega che ci sia stata una colluttazione – dice il presidente, Giacomo Caudo – a questo punto aspettiamo di sentire altri testimoni”