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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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In Calabria il settore dell’edilizia è al collasso

In Calabria il settore dell’edilizia è al collasso

Bcc-Demoskopika: “Calano gli ordini e il fatturato per due aziende su tre”

In Calabria il settore dell’edilizia è al collasso

Bcc-Demoskopika: “Calano gli ordini e il fatturato per due aziende su tre”

 

 

RENDE (COSENZA) – Crisi economica da allarme rosso in Calabria; collasso del settore dell’edilizia e clima di fiducia degli imprenditori ormai ai minimi storici. Non si presta ad equivoci il quadro delineato dal rapporto annuale Banca di credito cooperativo Mediocrati-Demoskopika sull’andamento dell’economia locale presentato oggi a Rende. Eloquente, nella sua drammaticità, la fotografia congiunturale scattata dall’indagine effettuata su un campione di imprenditori e che consegna un “Indice di fiducia” degli operatori economici al minimo storico dal 2007, con un valore pari a 53,2: nel 2011, riporta l’indagine, con un trend negativo analogo a quello dell’anno precedente, 2 imprenditori su tre (67%) denunciano un calo del fatturato registrando un saldo pari a -59,3% a fronte dello stesso valore del 2010 (-60,3%). Anche per gli ordinativi e per la domanda di beni e servizi, oltre il 60% segnala una flessione pari a -55,1% a fronte del -47,7% del periodo precedente, mentre sul fronte dell’occupazione la tendenza prevalente è di una stabilità (62,6%) ma con saldo in area negativa che, oltretutto,registra un peggioramento passando da -24,5% a -31,8%. Lievitano i costi di produzione molto probabilmente spinti da un aumento del livello dei prezzi. L’edilizia rimane sempre nell’occhio del ciclone. A picco la domanda di abitazioni delle famiglie. Il settore ha attraversato una fase di forte contrazione per portafoglio ordini e fatturato : il 57% degli intervistati segnala una riduzione, appena il 6% un aumento e il 37% condizioni di stabilità, evidenziando cosi un saldo negativo del -51%.Il crollo della domanda si ripercuote sul volume di affari, in questo caso, sono oltre il 60% delle imprese a denunciare una contrazione e appena una su 10 (10,9%) un incremento, determinando un saldo negativo pari al -50,5%. In netto declino la domanda della famiglie per l’acquisto di nuove abitazioni: il 70,9% delle imprese lamenta una rilevante diminuzione, il 24,4% la giudica ai livelli dello scorso anno mentre solo il 4,7% ne rileva un aumento. In Calabria, il mercato dei lavori pubblici vale il 2,5% del Pil. Nella regione, l’affidamento di lavori rappresenta la quota maggiore sia in termini di numero, 1.347 pari al 44,5% del totale, che in valore dell’importo posto a gara, 838 milioni di euro pari al 56,5% del totale. Il Comune è il principale ente di riferimento seguito da Province e Regione. Nota dolente, però, sono i ritardi capestro nei pagamenti: per oltre sei imprese su dieci si va oltre i 6 mesi. Scendono repentinamente le aspettative di ripresa: si interrompe la tendenza al miglioramento del clima di fiducia, a partire dalla fine del 2008, l’indice generale, pur collocandosi comunque in area negativa, aveva guadagnato 7,6 punti nel 2009 e 4,7 nel 2010. Nel 2011 inizia la discesa -3,4 punti dal 66,7 al 63,3, e prosegue anche per le aspettative formulate per il 2012: dopo una flessione rilevante di ben 10,1 punti l’indice si attesta al 53,2 il valore più basso registrato fino ad ora. Indici negativi anche sul fronte occupazionale e bancario. “Occorre evitare il collasso del sistema – ha detto nel corso della presentazione il presidente della Bcc Mediocrati, Nicola Paldino – ponendo in atto le contromisure necessarie per la compensazione dei crediti vantati verso le regioni e gli enti locali, con somme dovute all’erario. Un provvedimento legislativo che aveva il carattere di urgenza e doveva dare respiro al sistema immettendo liquidità ma che ancora non ha trovato piena applicazione. Ma è necessario guardare anche al lungo periodo per uscire dall’impasse attraverso interventi di politica economica più incisivi e mirati. Dalla nostra indagine emerge che, negli ultimi 5 anni, la propensione agli investimenti delle imprese si è dimezzata passando dal 36,5% al 17,6%. Otto imprenditori su dieci chiedono una riduzione del cuneo fiscale e un sostegno concreto agli investimenti”. “Abbiamo registrato – ha detto il direttore di Demoskopika, Nino Floro – il peggiore risultato dal 2004. Le aspettative di una ripresa economica sembrano allontanarsi sempre di più venendo meno l’ottimismo tra gli operatori economici locali i cui livelli di fiducia toccano il punto più basso degli ultimi anni”.