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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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In alcuni stati europei leggi severe su fumo e alcol Nanny State Index: non andare in Finlandia, Svezia e Regno Unito se bevi e fumi

In alcuni stati europei leggi severe su fumo e alcol Nanny State Index: non andare in Finlandia, Svezia e Regno Unito se bevi e fumi
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Un’eccessiva regolamentazione e le cosiddette ‘sin tax’, cioè le tasse ‘del peccato’,
intervengono pesantemente sulla libertà dello stile di vita in paesi come Finlandia,
Svezia e Gran Bretagna. Questi sono gli stati che sono in Europa i più proibizionisti
su fumo e alcol e con più tasse su cibi e zuccheri. Mentre più liberale l’Italia,
invece, che si trova nella parte bassa della classifica (17/a), mentre Germania e
Repubblica Ceca sono le più permissive in assoluto. A dirlo è uno studio stilato
da un think tank inglese, Institute of Economic Affairs (IEA), con lo European Policy
Information Centre. L’indagine del Nanny State index, la classifica degli Stati troppo
‘paternalistici’, ha analizzato i 28 Paesi dell’Unione europea sul modo in cui controllano
fumo, alcol, cibo e l’uso delle sigarette elettroniche, studiando tassazione, restrizioni
alla pubblicità, proibizioni e altre regolamentazioni imposte dagli Stati. «A meno
che uno non sia astemio, vegetariano e non fumatore, commenta Christopher Snowdon,
coordinatore dello studio, il mio consiglio è di andare in Germania o Repubblica
Ceca quest’estate». Anche se le ‘leggi paternalistiche’ sono spesso giustificate
per tutelare la salute, l’indagine rileva che i Paesi con le regole più rigide su
alcol e tabacco non hanno i tassi più bassi di fumatori e bevitori. «Non c’è correlazione
tra le leggi dello Stato, continua, e una maggiore aspettativa di vita». La Finlandia
guida la classifica per le tasse sulle bevande al cioccolato, alcol e tabacco, il
bando assoluto delle e-cig, degli alcolici agli happy hour e pesanti restrizioni
alla pubblicità. Il Regno Unito ha invece le proibizioni più draconiane sul fumo
e le maggiori tasse su vino e sigarette. A seguire tra i più restrittivi ci sono
Irlanda, Ungheria, Grecia e Lituania, mentre nel gruppo dei più liberali in assoluto
ci sono Bulgaria, Austria, Slovacchia, Olanda, Lussemburgo, Germania e Repubblica
Ceca. Come dimostra anche questo studio, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [1]”, le tante battaglie per tutelare la salute dei cittadini
rispetto a cibo spazzatura, alcool e sigarette continuano a rivelarsi inefficaci.
A differenza dello storico bando di sostanze alcoliche avvenuto negli Stati Uniti
durante gli anni ’30 del secolo scorso, nel quale venivano proibite la fabbricazione,
la vendita, l’importazione e il trasporto di alcolici, l’odierno atteggiamento
assunto da molti governi nei confronti del fumo, del cibo “spazzatura” e degli
alcolici stessi appare meno coercitivo ma ugualmente duro e, fondamentalmente, privo
di riscontri positivi.