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Immobili in comodato gratuito ai parenti equiparati alla prima casa

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Il Psi di Crotone fa un appello ai sindaci affinchè “non sottovalutino questa possibilità data loro dalla nuova legge”

Immobili in comodato gratuito ai parenti equiparati alla prima casa

Il Psi di Crotone fa un appello ai sindaci affinchè “non sottovalutino questa possibilità data loro dalla nuova legge”

 

 

IMMOBILI IN COMODATO GRATUITO AI PARENTI EQUIPARATI ALLA PRIMA CASA, prevede
quest’importante modifica il decreto legge n. 102/2013 (“Disposizioni urgenti per in materia di
IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di
cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici”) che con il via libera definitivo da parte
del Senato, da qualche giorno è diventato legge.
Ora però passa tutto in mano ai sindaci, dipenderà da loro se equiparare questo genere di
immobili alla prima casa.

Per il segretario provinciale del Partito Socialista Italiano, Carmine Iuliano, “Il ripristino di questa
esenzione, già presente quando era in vigore il pagamento dell’ICI, riveste notevole importanza in
un territorio come quello della nostra provincia, dove sono numerose le abitazioni che i genitori
mettono a disposizione dei propri figli, magari in attesa di un’occupazione stabile e di una migliore
condizione economica che possano permettere loro una maggiore autonomia”.

Solo per la seconda rata dell’Imu, che si dovrà pagare a dicembre, i comuni potranno “equiparare”
alla prima casa le abitazioni date in comodato ai parenti di primo grado in linea retta che la
utilizzano come abitazione principale, dunque figli o genitori. Restano escluse le abitazioni
classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Alla luce delle gravi difficoltà economiche delle famiglie, degli alti tassi di disoccupazione che
affliggono il nostro territorio, “Come Partito Socialista ci appelliamo ai sindaci della provincia –
continua Carmine Iuliano – affinché non sottovalutino questa possibilità data loro dalla nuova
legge, non si giustifichino con la solita storia delle minori entrate nelle casse del Comune, ma
tengano effettivamente conto di tutti i sacrifici fatti negli anni dai loro cittadini per costruire
quell’appartamento in più messo a disposizione dei propri figli”.