Immigrazione, Laura Ferrara (M5S): “E’ necessario l’intervento della Comunità internazionale”
Ago 26, 2014 - redazione
“Italia sempre più sola. Frontex e Mare nostrum non risolveranno il problema”
Immigrazione, Laura Ferrara (M5S): “E’ necessario l’intervento della Comunità internazionale”
“Italia sempre più sola. Frontex e Mare nostrum non risolveranno il problema”
Era il 22 Luglio quando a Bruxelles, in commissione LIBE,
l’europarlamentare Laura Ferrara esprimeva le sue perplessità, in presenza
del ministro Alfano, sul subentro di Frontex all’operazione italiana di
pattugliamento e soccorso “Mare Nostrum”. Laura Ferrara chiese ad Alfano
“ritiene che l’implementazione delle attività di FRONTEX riuscirà a rendere
non necessaria l’operazione Mare Nostrum?Non ritiene che su ciò che avviene
nel Mediterraneo e sulle sue cause dovrebbe essere coinvolto anche l’Onu
per individuare e risolvere alcuni problemi alla radice?non pensa che si
possa partire con l’impedire che i paesi dell’Unione Europea continuino a
finanziare la produzione di armi, in modo che non sostengano anche
indirettamente quelle stesse guerre civili che sono le prime cause di
quella emigrazione a costo della vita.”
In quella sede, ai legittimi chiarimenti richiesti dalla Ferrara sulla
strategia di gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo, Alfano rimase
incomprensibilmente silente.
Pochi giorni prima si era verificata una delle tante tragedie nel canale di
Sicilia, al largo di Lampedusa, in cui più di 180 migranti hanno perso la
vita. L’alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati (UNHCR) ritiene che
dall’inizio dell’anno siano giunte in Italia 100.000 persone, metà delle
quali in fuga da guerre, violenze e persecuzioni. Malgrado gli imponenti
sforzi, sono 1.565 le persone morte nel tentativo di attraversare il
Mediterraneo alla volta dell’Europa, circa 1.300 solo dall’inizio
dell’estate.
Oggi, però, quel silenzio di Alfano assume un significato differente. Ciò
che aveva il sapore di un velato arrogante sgarbo istituzionale, si
manifesta in tutto il suo goffo imbarazzo.
Ad un mese di distanza, il portavoce della Commissione europea, Antony
Gravili, ha di fatto bocciato la proposta del ministro Alfano sostenendo
che “il programma nazionale di soccorsi Mare Nostrum è destinato a rimanere
operativo ancora a lungo e non potrà essere sostituito dal piano europeo
Frontex”.
L’Italia ha ricevuto e continua a ricevere diversi Fondi dall’Unione
Europea per fronteggiare i flussi migratori: circa 500 milioni di euro di
aiuti dal 2007, cui se ne aggiungono altri 315 milioni che faranno
dell’Italia il più grande beneficiario nel periodo2014-2020 . Fondi che, se
non accompagnati da una politica europea comune, sono destinati a rimanere
fredde cifre di bilancio che, così come la polemiche tra Italia e UE su
Frontex e Mare Nostrum, non arresteranno i flussi provenienti dal mare.
La gestione dei flussi migratori continua infatti ad essere definita
emergenziale, ma è corretto utilizzare il termine emergenza a fronte di
criticità sistematiche come i continui sbarchi dal mare che si ripetono
ormai da anni? Nonostante i fondi ricevuti, è possibile riconoscere un
miglioramento legato alla gestione dei flussi migratori, alle condizioni di
vita delle persone immigrate all’interno dei centri di prima accoglienza e
dei CIE e all’integrazione delle stesse nel contesto territoriale che le
accoglie? La mala gestione dei fondi sta rischiando infatti di innescare
guerre tra poveri, in cui si finisce con l’appigliarsi alla cittadinanza
pur di salvaguardare la propria sopravvivenza e la tutela dei diritti
fondamentali in un contesto storico-economico decisamente penalizzante.
Ciò che occorre è dunque un coinvolgimento dell’intera comunità
internazionale, non esistono soluzioni rapide e definitive che l’Unione
Europea possa offrire senza il supporto dell’Onu: occorre individuare e
risolvere alcuni problemi alla radice, nei Paesi da dove i migranti sono
costretti a scappare via, attuare percorsi di integrazione sociale, onde
evitare fenomeni di stigmatizzazione legati all’essere “straniero” e
tutelare gli insopprimibili ed inviolabili diritti umani, ad oggi ancora
calpestati e mortificati da politiche scellerate.
Si rende necessaria una maggiore collaborazione e solidarietà da parte dei
Paesi del Nord Europa, la reale meta ambita da molti migranti, ed un
maggiore controllo dei fondi stanziati, al fine di evitare sprechi e
speculazioni che non fanno altro che inasprire gli animi di cittadini già
martoriati dalla crisi economia ed occupazionale.ù