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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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“Il Tar ha certificato che il Movimento aveva ragione” E' quanto afferma Dalila Nesci riguardo la conferma della nullità della nomina di Santo Gioffrè al vertice dell'Asp di Reggio Calabria

“Il Tar ha certificato che il Movimento aveva ragione” E' quanto afferma Dalila Nesci riguardo la conferma della nullità della nomina di Santo Gioffrè al vertice dell'Asp di Reggio Calabria
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«Avevamo ragione noi 5 stelle, che in solitudine avevamo sollevato il caso, alla luce della recente conferma della nullità della nomina di Santo Gioffrè al vertice dell’Asp di Reggio Calabria». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, in relazione alla recente pronuncia del Tar del Lazio, che ha sancito la correttezza dell’operato dell’Anac, la quale, sollecitata dalla stessa parlamentare, aveva annullato la nomina di Gioffrè, deliberata dalla giunta regionale della Calabria in violazione di precise norme anticorruzione. La deputata 5 stelle commenta: «Si chiude così quell’insopportabile teatro politico dei mesi passati, fatto di grave oscuramento della verità, criminalizzazione nei nostri confronti e solidarietà meccanica all’indirizzo della prima giunta Oliverio, responsabile della nomina illegittima». «La verità – incalza la parlamentare – è che in Calabria la democrazia è bloccata da continui imbrogli del potere, dal frequente ricorso alla trasformazione dei fatti e da apparati di vera disinformazione, che contribuiscono in modo significativo alla tenuta del regime. Il caso Gioffrè resterà nella storia per l’imponente dispiegamento di mezzi atti a schermare la realtà e per la figuraccia rimediata dal governatore Oliverio, salvato dal ritiro, all’ultimo, della sanzione inflittagli dal responsabile dell’anticorruzione regionale». «Siamo consapevoli – conclude Nesci – d’aver lasciato un segno profondo, anche per chi verrà domani, riguardo al rispetto delle regole volte a garantire il buon andamento della pubblica amministrazione. Con il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, abbiamo condiviso la necessità di intervenire in questa delicata materia, così allontanando situazioni in grado di compromettere la necessaria imparzialità degli uffici pubblici».