Il Sindaco di Cassano All’Ionio replica sulla questione risarcimento danni ferriti di zinco
Set 12, 2012 - redazione
Papasso: “Gli interessi di Cassano a differenza del passato saranno fortemente tutelati”
Il Sindaco di Cassano All’Ionio replica sulla questione risarcimento danni ferriti di zinco
Papasso: “Gli interessi di Cassano a differenza del passato saranno fortemente tutelati”
“L’opposizione finge di non conoscere leggi e sentenze al riguardo. La precedente Amministrazione ha la non trascurabile responsabilità di non aver agito quando le condizioni erano quelle ideali. Cassano sarà fortemente tutelata con l’intelligenza e la passione necessaria per i danni che ha subito a seguito del deposito e dell’interramento delle ferriti di zinco sul territorio comunale. Opereremo con la consapevolezza delle norme, dei regolamenti e delle sentenze esistenti, senza minimamente lasciarci condizionare né distrarre da “eleganti” strumentalizzazioni, che con puntualità certosina vengono messe in atto.
Lo spirito che ha mosso il sottoscritto e la Giunta, che ho l’onore di presiedere, è solamente quello di recuperare, al riguardo, il tempo perduto e di ricreare, nonostante le difficoltà, le opportunità per un effettivo e legittimo risarcimento che altri, purtroppo, non hanno saputo o voluto cogliere quando le condizioni erano quelle ideali per realizzare un soddisfacente risultato. Non riusciamo a capire cosa significano “gli accordi al ribasso”, se ancora le trattative sono in corso e se ancora non è stato suggellato alcun accordo. Evidentemente, si hanno informazioni distorte che, puntualmente, vengono smentite da fatti concreti.
Per quanto concerne la proposta della perizia tecnica, gli amici del centro destra, senza dubbio, sono a conoscenza del fatto che, secondo il quadro normativo vigente, non può esservi una perizia tecnica di stima del danno ambientale, che è quantificato esclusivamente e per previsione di legge come equivalente ai costi relativi alla bonifica dell’area danneggiata.
Da informazioni assunte, l’inquinatore, in questo caso Syndial/Eni, a rigor di legge, ha l’obbligo o di effettuare la bonifica e sostenerne i relativi costi, oppure di corrispondere quell’importo per equivalente al soggetto danneggiato (ossia in misura equivalente al costo della bonifica)”.
Per quanto concerne Cassano, visto che la società Syndial/Eni sta già provvedendo alla bonifica dell’area a sue spese, l’importo riconosciuto a titolo di risarcimento al Comune sarebbe diverso ed ulteriore, rispetto al valore del risarcimento del danno che la medesima società (inquinatore) sta già sostenendo con la bonifica.
A ciò si aggiunga, che il c.d. Decreto Salva ENI disconosce agli enti territoriali la legittimazione ad agire contro l’inquinatore per vedersi riconosciuto il danno ambientale e ancor più che la sentenza n. 2536/12 del febbraio 2012 della Decima Sezione del Tribunale Civile di Milano, pronunciando sul N.R.G. 67662/2004, in applicazione del Decreto Salva ENI, ha disconosciuto il diritto per tutti gli Enti territoriali, compresa, nel caso specifico, la Regione Calabria (soggetto proponente la domanda), di ottenere il risarcimento del danno ambientale, sancendo e cristallizzando il principio secondo il quale i Comuni, le Province e le Regioni sono privi della titolarità ad agire in giudizio per richiedere il danno ambientale.
Agli amici del centro destra, a questo punto, chiediamo: quale giudizi si possono invocare se i Comuni, secondo il Decreto salva ENI e secondo l’autorevole giurisprudenza citata, non possono agire in giudizio per il danno ambientale? E ancora: quale perizia tecnica di quantificazione del danno se il danno ambientale è individuato dalla legge come corrispondente alle spese di bonifica che l’inquinatore Syndial/Eni sta già sostenendo? Ma l’interrogativo fondamentale dal quale ci si attende una risposta coerente dall’opposizione di centrodestra è: siete consapevoli che dal punto di vista giuridico, se ad agire per ottenere il ristoro di un danno fosse stata la giunta Gallo, in tempi precedenti alla pronuncia del Tribunale Civile di Milano, prima cioè che i comuni venissero privati della titolarità di quello specifico diritto, le condizioni di diritto sarebbero state diverse, differenti e più vantaggiose per gli interessi dei cittadini cassanesi?
Allora, piuttosto, sarebbe opportuno prendere atto del fatto che la giunta Gallo ha la non trascurabile responsabilità di non avere agito quando le condizioni erano quelle ideali per portare a casa un risultato soddisfacente.
Quali le ragioni di una tale condotta omissiva?
Per dovere nei confronti dei cittadini, è opportuno porre in evidenza che nella sentenza n. 2536 del Febbraio 2012, del Tribunale Civile di Milano, il Giudice, oltre a negare la legittimazione attiva agli enti territoriali per la richiesta di danno ambientale, riconosce all’unico soggetto ritenuto titolare ex lege, ossia il Ministero dell’Ambiente, l’importo complessivo di 10 milioni di euro, quale risarcimento per il danno ambientale patito sull’intero territorio del SIN Crotone- Cassano- Cerchiara, cioè da tutti e tre i Comuni, compreso Crotone.
Per quanto concerne lo studio denominato “Sentieri”, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, è utile precisare che, come il centro destra dovrebbe ben sapere, lo stesso Istituto, investito ufficialmente e formalmente della questione incremento di patologie sul territorio del SIN “Crotone-Cassano Cerchiara”, attraverso una doppia istanza inviata a firma congiunta dell’allora sindaco Gallo e del sindaco di Cerchiara Carlomagno, per ben due volte, nel novembre 2011 e nel febbraio 2012, ha ufficialmente replicato che: è impossibile determinare il nesso di causalità tra il deposito di ferriti di zinco nel territorio del SIN “C-C-C” e l’insorgenza e l’incremento di patologie sullo stesso territorio, perché manca su quel territorio una caratterizzazione scientifica del rischio sanitario e che nelle condizioni geo-produttive del sito, tale caratterizzazione del rischio sarebbe irrealizzabile.
Andremo avanti nella trattativa, sapendo di fare il nostro dovere, guidati dal buon senso e dalla consapevolezza che i cittadini di Cassano da questa terribile vicenda debbano trarre il giusto ed adeguato risarcimento”.