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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Il Psi calabrese cauto nei confronti della vicenda Scopelliti

Il Psi calabrese cauto nei confronti della vicenda Scopelliti

Una sentenza di primo grado non determina assoluta colpevolezza

Il Psi calabrese cauto nei confronti della vicenda Scopelliti

Una sentenza di primo grado non determina assoluta colpevolezza

 

La Segreteria Regionale, riunita a Lamezia Terme con la partecipazione di numerosi Amministratori del PSI Calabrese, ha preso in esame la situazione politica, anche alla luce della Sentenza emessa nei confronti del Presidente Scopelliti e che ne determinerà la sospensiva per 18 mesi, salvo improbabili dimissioni che sarebbero, invece, doverose e responsabili.
I Socialisti Calabresi, ritengono che una sentenza di primo grado non determina assoluta colpevolezza e che nel rispetto del garantismo è necessario attendere gli ulteriori gradi di Giudizio.
Non è intenzione dei Socialisti, quindi, partecipare a futili giudizi o affrettate sentenze mediatiche ma mantenere un atteggiamento serio, e rispettoso. Vale, altresì, al contrario, la regola di rispettare le sentenze e che in ragione della quale il Presidente sarà costretto alla sospensione. Fatta questa premessa, andiamo per ordine sulle questioni che attengono all’etica e alla responsabilità. La Calabria tra sta attraversando un difficile momento di immagine oltre che di crisi economica ed occupazionale.
La stampa Nazionale non ci lascia scampo e la nostra immagine è sempre più appannata. Si aggiunge a tutto questo un ulteriore momento di sbandamento per il Governo Regionale ma che coinvolge tutti. Non è responsabile tenere atteggiamenti ambigui , annunciando le dimissioni e subito dopo ritrattare, prendendo in giro i Calabresi, per interessi di bottega dei suoi alleati, inaffidabili e distruttori della Calabria.
Ormai sono 4 anni che Scopelliti e i suoi complici hanno completamente ignorato il senso delle istituzioni annegando le stesse nella gestione privata. Riteniamo che Scopelliti si deve rendere conto che l’attesa di un eventuale giudizio di secondo grado trascina la Regione nell’immobilismo ulteriore.
Sarebbe più responsabile far prevalere le ragioni collettive e non gli egoismi personali, attraverso le sue dimissioni e dare la possibilità di anticipare le elezioni a giugno prossimo. La sospensione a 18 mesi di fatto non vede più la possibilità di un suo rientro a Presidente. In altri casi per molto meno si sono dimessi da Presidenti di Regione.
Al centro Sinistra, alle forze democratiche e civiche che fanno parte del nostro campo politico, facciamo un invito ad accelerare il più possibile l’elaborazione di un progetto di cambiamento che abbia come stella polare L’ETICA PUBBLICA e la lotta alla corruzione e l’ affermazione della legalità, lo sviluppo e la crescita. Così come siamo convinti che non possiamo perdere molto tempo per la scelta del Candidato a Presidente, non escludendo l’uso delle primarie, l’importante è fare al più presto.
La cosa a cui non si può assistere e rimanere nel campo della dialettica o tatticismi. Il Tavolo insediato dal Segretario del PD, certo non autosufficiente, deve trasformarsi in un luogo di elaborazione programmatica, stabilire regole e forme democratiche di partecipazione, puntare al rinnovamento anche delle liste elettorali e fare sintesi su una guida di un progetto di cambiamento.
Il Primato della politica deve prevalere sulle scelte, anche di una sintesi su una candidatura convincente, contrariamente il ricorso alle primarie deve trovare una larga condivisione su regole certe e strumenti di partecipazione democratiche e libere. Non serve a nessuno, far prevalere egemonie e non condividere una responsabilità comune verso i calabresi che da anni attendono di essere riscattati nei confronti del resto del paese.
Luigi Incarnato