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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Il problema carceri per Renzi è risolto? I Radicali calabresi pongono in essere una questione spinosa

Il problema carceri per Renzi è risolto? I Radicali calabresi pongono in essere una questione spinosa
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“Mentre il Presidente del Consiglio dichiara di aver risolto il problema
della carceri senza fare né amnistia né indulto e che, per questo, nessuno
ormai parla più di questi provvedimenti per risolvere il problema del
sovraffollamento, i Radicali, anche in Calabria continuano il loro sostegno
al satyagraha di Marco Pannella e Rita Bernardini col digiuno a staffetta
e, per giovedì primo dell’anno, torneranno in visita alle 10 alla casa
circondariale Ugo Caridi di Catanzaro per verificarne le condizioni”. Lo
rende noto Giuseppe Candido che farà parte della delegazione di Radicali
calabresi in visita alla struttura “grazie all’interessamento dell’on. Rita
Bernardini che l’ha fatta autorizzare dal Dap, e sarà composta anche dai
militanti calabresi Rocco Ruffa, Cesare Russo, Sabatino Savaglio, e Antonio
Giglio consigliere comunale di Catanzaro e iscritto, con ‘doppia tessera’,
al Partito Radicale”. “E’ un satyagraha – prosegue Candido – con obiettivi
specifici: oltre all’amnistia e all’indulto di cui, secondo il premier,
nessuno più parlerebbe e che, invece, costituiscono per i Radicali gli
unici provvedimenti in grado, strutturalmente e subito, di portare
nell’alveo della legalità costituzionale e sovranazionale il nostro Paese,
tra gli obiettivi c’è quello di garantire il diritto alle cure ai detenuti,
poi, l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura, la revoca
del 41bis a Bernardo Provenzano, l’abolizione della detenzione arbitraria e
illegale del 41bis, che anche Papa Francesco ha detto essere una forma di
tortura, e che, da anni ormai, i Radicali chiamiamo ‘tortura democratica’;
una forma di detenzione tanto illegale pure per l’Onu che, a luglio, ha
richiamato il nostro Paese e che, invece, abbiamo deciso di estendere ad
altri reati oltre che a quelli di mafia. Poi gli obiettivi proseguono
chiedendo di interrompere le deportazioni in corso dei detenuti dell’alta
sicurezza, di rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che han subito e
in alcuni casi continuano a subire trattamenti inumani e degradanti, e di
nominare subito il Garante Nazionale dei Detenuti. E, noi in Calabria,
aggiungiamo il dialogo col presidente della Regione, Mario Oliverio, per
continuare a chiedergli, anche per la nostra terra che, come per
l’accoglienza, in tema di diritti umani ha sempre dato lezioni, di
istituire subito il Garante Regionale”.

Giuseppe Candido
www.almcalabria.org