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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Il Gruppo Hera ed il business dello smaltimento dei rifiuti. Interrogazione di Molinari (AL) "Le società che si riconducono al Gruppo Hera sono da tempo coinvolte in vicende poco chiare ed in controlli amministrativi. Attendiamo chiarezza dal Governo"

Il Gruppo Hera ed il business dello smaltimento dei rifiuti. Interrogazione di Molinari (AL) "Le società che si riconducono al Gruppo Hera sono da tempo coinvolte in vicende poco chiare ed in controlli amministrativi. Attendiamo chiarezza dal Governo"
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ROMA – Troppi silenzi sul gruppo Hera, una delle principali società multiutility italiane fornitrice di servizi energetici, idrici e ambientali in 180 comuni di numerose regioni italiane. Non è un mistero – diverse sono le fonti giornalistiche al riguardo – che la sua dirigenza trovi linfa in risorse umane di retta provenienza dell’attuale partito di Governo. Nel corso di questi ultimi tre anni il gruppo Hera è stato più volte al centro di controlli ed indagini.

Nel 2014 la società, al termine di una lunga istruttoria, è stata sanzionata dall’Autorità Garante della Concorrenza con una ammenda di quasi 1,9 milioni di euro per abuso di posizione dominante nei mercati collegati alla raccolta differenziata di carta in diversi comuni dell’Emilia Romagna. Secondo la ricostruzione dell’Antitrust, Hera e Hera Ambiente – che opera nei settori che vanno dallo stoccaggio, al trattamento dei rifiuti, fino alla vendita del macero alle cartiere – hanno abusato della loro posizione dominante “impedendo l’accesso ai rifiuti cellulosici da raccolta differenziata urbana congiunta ai concorrenti della propria controllata Akron, operante nella produzione e vendita del macero destinato alle cartiere” che avrebbe, peraltro, provocato l’aumento della TARSU/TIA a carico dei cittadini.

Lo scorso 26 settembre, poi, si è avuta notizia di un coinvolgimento della Akron SpA nelle indagini su un’operazione contro il traffico illecito dei rifiuti in Veneto e in Emilia Romagna che ha portato, tra le altre cose, pure alla perquisizione della sua sede da parte degli uomini del corpo forestale.  Il tutto preceduto da un’inquietante vicenda sulla quale si è saputo che, in fine anno, la Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta in base alla denuncia presentata dal titolare della società Cogefer, Corrado Sallustro. Quest’ultimo ha, infatti, clamorosamente denunciato la presenza di scorie tossiche in un lotto di terreno edificabile di proprietà della Hera, al centro di trattative economiche.

Risultano, poi, diverse le interessenze tra il sistema – privato ma senza fini di lucro – Consorzio Nazionale Imballaggi-CONAI (che si basa sull’attività di sei consorzi rappresentativi dei contenitori ed imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) e il Gruppo HERA.

Ancora più sensazione ha destato, nel marzo 2013, il contratto stipulato dal Gruppo Hera con la conglomerata cinese Hi Firm, finalizzato alla progettazione e costruzione in terra cinese di impianti dedicati allo smaltimento e termovalorizzazione  di rifiuti industriali e rifiuti solidi urbani, impianti progettati con tecnologia italiana e realizzati a costi decisamente inferiori rispetto agli standard europei. Una stipula importante anche per il nostro Paese, se la si è voluta far formalmente assistere anche dalla presenza del nostro console.

E’ comunque strano che il “dinamismo” di Hera – in alcuni casi di difficile decifrabilità – non abbia indotto il Governo alle dovute rassicurazioni sui suoi compiti di sorveglianza. È per questo che, unitamente ad altri colleghi, ho presentato un’interrogazione – la n. 4-03569 – a risposta scritta, chiedendo ufficialmente al Governo di chiarire aspetti riguardanti i suoi compiti istituzionali di vigilanza su una materia e su soggetti che riguardano direttamente la gestione della cosa pubblica.

Troppo spesso i costi del business della gestione dei rifiuti vengono scaricati con inaudita leggerezza sulle ormai magre risorse dei cittadini, sempre più impoveriti da una recessione che si è voluta scaricare su di loro: è troppo comodo far fare profitti ai privati disinteressandosi del momento pubblico del finanziamento dei servizi da loro resi. Ed è anche sospetto quando si dice che questi privati siano “amici” del maggiore partito di governo.

E’ troppo chieder conto ?

Avv. Francesco Molinari

cittadino eletto al Senato

Interrogazione a risposta scritta

MOLINARI, Fucksia, Pepe, De Petris, Vacciano, Simeoni, Casaletto, Bocchino, Campanella, Orellana, Bignami, Bencini, Mastrangeli – Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Al Ministro dell’Interno, Al Ministro degli Esteri

Premesso che,

AKRON S.p.a., società del gruppo HERA (che ne detiene, tramite HERA AMBIENTE, il 57% del capitale azionario), opera dal 1993 nel campo dei servizi ambientali;

nel corso degli anni ha sviluppato e messo a punto tecnologie e processi nel settore del recupero dei rifiuti, e dichiara di essere in grado di fornire ai propri clienti una risposta completa al problema dello smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi avvalendosi di accessi presso tutte le tipologie di impianti quali discariche per inerti, per rifiuti pericolosi e non, centri di stoccaggio e trattamento, impianti di inertizzazione e di termodistruzione;

da visura di novembre 2014 risulta che l’attività principale è quella di Trasporto merci su strada e, più precipuamente, quella di autotrasporto merci per conto terzi, risultando le certificazioni di qualità riguardo la progettazione ed erogazione dei servizi ambientali di raccolta e trasporto di rifiuti mediante mezzi propri e di terzi, recupero e smaltimento rifiuti mediante impianti di proprieta, intermediazione, ad opera dell’ente certificatore/fonte CERMET soc. cons. a r.l./SINCERT scaduto il 03/07/2012;

Considerato che

l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, nell’adunanza del 5 dicembre 2012, vista la segnalazione della società C.B.R.C. (Centro Bolognese Recupero Carta) avviava procedimento istruttorio per abuso di posizione dominante in quanto, come da comunicato stampa dell’Autorità,  “l’alterazione delle dinamiche concorrenziali si rifletterebbe nei mercati a valle del recupero dei rifiuti cellulosici e della vendita di macero alle cartiere, in quanto tale conferimento potrebbe avere accordato ad Akron un vantaggio non replicabile dai suoi concorrenti. I comportamenti delle tre società potrebbero avere effetti anche nel mercato a monte della raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, in quanto avrebbero comportato la fissazione di un livello eccessivamente elevato della TARSU/TIA, cioè del corrispettivo del servizio di igiene urbana: i prezzi inferiori praticati ad Akron si tradurrebbero infatti in ricavi inferiori per Hera e, di conseguenza, in oneri maggiori a carico dei cittadini che devono pagare il predetto servizio di igiene urbana.”;

a seguito del predetto procedimento, nella riunione del 27 febbraio 2014 veniva irrogata dall’Autorità una sanzione di 1.898.699,976 di euro alle società HERA e Herambiente per abuso di posizione dominante nei mercati collegati alla raccolta differenziata di carta in numerosi comuni dell’Emilia Romagna. I rifiuti cartacei provenienti dalla raccolta congiunta urbana di HERA furono infatti ceduti ad Akron direttamente, senza alcun confronto equo, trasparente e non discriminatorio con le offerte dei concorrenti e a un prezzo inferiore a quello di mercato e dai minori introiti conseguiti da Hera è derivato una maggior livello della tariffa per il servizio di igiene urbana a carico dei cittadini-utenti dei Comuni in cui HERA gestiva la raccolta. Parallelamente Akron, alla quale venivano ceduti a un prezzo conveniente tutti i rifiuti derivanti dalla raccolta di carta, potette esercitare un significativo potere di mercato nella vendita del macero, che si è tradotto in un aumento dei prezzi praticati alle cartiere.

il 20 marzo 2013 veniva stipulato un accordo tra Hera ed il gruppo  HI Firm, conglomerata cinese nel settore  waste management e delle tecnologie ambientali, finalizzato alla progettazione e costruzione in terra cinese di impianti dedicati allo smaltimento e termovalorizzazione  di rifiuti industriali e rifiuti solidi urbani. Ciò alla presenza del console italiano a Shanghai, del direttore generale operations di HERA, del Ceo di Hi Firm e del Presidente di NPV China, che hanno siglato la joint venture operativa che vedrà sorgere impianti di termovalorizzazione progettati con tecnologia italiana e realizzati a costi decisamente inferiori rispetto agli standard europei. La joint venture HERA Hi Firm ha l’obiettivo di costruirne 20 in cinque anni;

in data 26 settembre 2014, dal “Fatto Quotidiano” si aveva notizia del coinvolgimento anche anche della Akron S.p.A., sull’operazione contro il traffico illecito dei rifiuti in Veneto e in Emilia Romagna che ha portato all’arresto dei titolari della ditta di trattamento rifiuti Ecolando di Sant’Angelo di Piove nel padovano; fatto che ha portato alla perquisizione della sede della Akron da parte degli uomini del corpo forestale. Gli investigatori hanno ritenuto che gli impianti della azienda del Gruppo HERA fossero nella completa disponibilità dei dirigenti di Ecolando per il loro traffico illegale dei rifiuti. L’inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia e condotta dal corpo forestale dello stato del Veneto e ha portato al sequestro preventivo degli impianti, dei mezzi e degli uffici amministrativi della ditta padovana. Furono effettuate, in merito, 14 perquisizioni nelle province di Venezia, Padova, Ferrara, Bologna e Modena;

oggetto del traffico illegale suddetto sarebbe consistito nel ritiro dei rifiuti, di diversa natura ma in massima parte non pericolosi, da diversi stabilimenti e dal suo fittizio trattamento; rifiuti che venivano miscelati e trattati sommariamente avviandoli poi in impianti di smaltimento o di recupero contraddistinti da un codice identificativo (Cer) che non corrispondeva alla reale consistenza dei rifiuti. In tal modo la Ecolando si assicurava un importante guadagno dato dal dichiarato, ma fasullo, trattamento dei rifiuti;

Considerato, inoltre, che

risultano diverse interessenze tra il sistema – privato ma senza fini di lucro – Consorzio Nazionale Imballaggi-CONAI (che si basa sull’attività di sei consorzi rappresentativi dei contenitori ed imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) e il Gruppo HERA;

si chiede di sapere

se i Ministri interrogati, per le rispettive competenze, siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se risulti ovvero sia stata accertata dalle autorità, per le rispettive competenze, la possibilità che il Gruppo HERA possa influenzare l’attività del sistema CONAI;

quali siano esattamente le attività in grado di essere svolte da AKRON S.p.A., in base alle pubbliche evidenze ed i controlli delle autorità, per le rispettive competenze;

se AKRON S.p.A. abbia mai esportato rifiuti o materie seconde all’estero (precisamente in Cina, visto l’interesse del Gruppo in tale Paese) e, in caso affermativo, con quali certificazioni ovvero se risulta alle autorità di vigilanza, per le rispettive competenze, se abbia richiesto autorizzazioni in merito.