Il dramma delle aziende in curatela giudiziaria: Quasi tutte fallite! Soldi à gogo per gli amministratori giudiziari. Addirittura si sentono superiori ai giudici delegati
Nov 20, 2024 - redazione
Il dramma delle aziende in curatela giudiziaria: Quasi tutte fallite! Soldi a go go per gli amministratori giudiziari. Addirittura si sentono superiori ai giudici delegati. Siamo alla fine della democrazia
In mano a pochissimi professionisti con un’esperienza manageriale alla Marchionne, insomma dei veri e propri “Mandrake” dell’economia. Gestiscono società con interessi che spaziano dalle costruzioni, turismo, logistica, industria, ristorazione, commercio. Ambiente, energie., etc. etc.
Di Robin Hood
Ecco i nuovi mostri sacri del management nazionale
Aziende che vengono sequestrate per svariati motivi per poi finire come prevede la legge in mano a commercialisti e avvocati che hanno un solo interesse, smantellare a pezzi le aziende e rivenderle. Affari milionari sulla pelle del povero imprenditore che ha fatto enormi sacrifici per poter realizzare le aziende.
Secondo le statistiche, l’80 % dei processi si concludono con le assoluzioni. Mai tempi della giustizia sono così lunghissimi. Dopo 10 anni tra primo grado, appello e Cassazione, le aziende sotto sequestro in curatela giudiziaria sono finite nella spazzatura. e qui i dati sono disarmanti, oltre il 90% delle aziende chiudono i battenti. E, iniziamo gli affari d’oro con la vendita a spezzoni delle Società, commissari giudiziari nominati dal Tribunale Civile, ma alla lunga rispondono solo a sé stessi.
Dietro c’è una logica che io la definisco “criminale”, anzi peggio della ‘ndrangheta. I Giudici delegati quando entrano nel merito in contrasto con gli organi commissariali, vengono smentiti da altri organi dello Stato ed in alcuni casi indagati. Siamo alla fine della democrazia. Il metro di misura per giudicare il buon lavoro dei commissari giudiziari e l’andamento delle aziende a loro affidate. Se producono e lavorano va dato merito in tutti sensi anche con ricadute economiche in base al fatturato. Se le aziende prendono la direzione della chiusura, devono pagare sul piano economico e penale, dovrebbe valere sempre il principio dell’imprenditore del più o meno tornaconto.
Insomma, responsabilizzare questi organi commissariali nell’interesse dei proprietari, dipendenti e dell’economia locale, sarebbe una scelta di buonsenso e non irresponsabile come si sta attuando negli ultimi anni.
Purtroppo i dati delle chiusure dopo il sequestro si avvicina al 100%. Smantellare questo “stato criminale” dev’essere un obiettivo della politica e del Parlamento italiano, come anche del Consiglio Superiore della Magistratura dove ci sono magistrati che operano con grandissima diligenza, ma vengono sbeffeggiati da queste nomine giudiziarie (avvocati, commercialisti e compagnia bella).
Una situazione che sta impoverendo le famiglie in alcune aree del Paese.
Adesso è venuto il momento di dire basta!