“Il decreto Genova scritto senza pensare alle mafie” Lo ha dichiarato il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho
“Il decreto Genova è la più chiara dimostrazione di come evidentemente alle mafie non si pensi, perché in quel decreto è previsto che gli affidamenti avverranno anche in violazione delle discipline, salvo quelle penali. Quindi anche in violazione di discipline extrapenali, cioè interdittive, soggetti contigui, tutto ciò che è la barriera che è stata creata per quelle imprese mafiose che fanno il movimento terra. Quanto movimento terra ci sarà per la ricostruzione del ponte? Quante imprese interverranno per la costruzione? Quelli sono i circuiti in cui la ‘Ndrangheta, la camorra e cosa nostra si muovono di più. I primi investimenti le mafie li hanno fatti proprio in quelle imprese e allora non si può pensare all’urgenza senza pensare al contrasto altrimenti si lancia un messaggio che non è quello corrispondente a ciò che il popolo italiano vuole”. Lo ha dichiarato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, intervistato da Klaus Davi e Paolo Liguori durante la prima puntata di ‘Fatti e Misfatti – I Fuorilegge’ in onda oggi su TGCOM24.