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Il coordinatore provinciale del Pdl di Reggio Roy Biasi risponde per le rime ad Oreste Romeo che subito ribatte

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“Infierire su Gaetano Rao, sull’assessore Giannetta e sul Presidente Raffa, che ho avuto modo, oramai da anni, di conoscere, apprezzare e stimare, è un atteggiamento deprecabile, che va assolutamente stigmatizzato”

# Oreste Romeo (Pdl) commenta la restituzione della delega di assessore a Gaetano Rao 

Il coordinatore provinciale del Pdl di Reggio Roy Biasi risponde per le rime ad Oreste Romeo che subito ribatte

“Infierire su Gaetano Rao, sull’assessore Giannetta e sul Presidente Raffa, che ho avuto modo, oramai da anni, di conoscere, apprezzare e stimare, è un atteggiamento deprecabile, che va assolutamente stigmatizzato”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Fustigatore dalla doppia morale colpisce ancora!
Sembra che viva in un mondo tutto suo, dove arrivano solo le notizie che lui ama sentire e mai quelle che invece, nella cruda realtà, appaiono su tutti i giornali, con tanto di fotografie, e vengono riportate con grande enfasi, persino dall’austero TG1.
Quelle notizie no!
Quelle fanno parte di un altro mondo!
Quelle fanno parte di un’altra morale, nonostante si parli di persone molto note, che il Fustigatore conosce bene, non fosse altro perché appartengono e rivestono ruoli di primo piano nell’ambito dello pseudo partito/movimento che lui rappresenta.
Da queste persone, in queste ore, mi sarei aspettato una presa di posizione, che purtroppo non è arrivata, avallando, pertanto, nella sostanza e nella forma, le considerazioni vaneggianti di Romeo, che allora mi viene da pensare, non sono spontanee ma probabilmente teleguidate, da chi artificiosamente vorrebbe sviare l’attenzione, che oramai si è concentrata in maniera esplosiva su situazioni che hanno messo a nudo un modello ingiustamente idolatrato, che in realtà è risultato non solo illusorio ma assolutamente falso e oltremodo dannoso.
Sulla moralità di detto modello avrei ascoltato con piacere l’opinione del nostro Fustigatore Romeo.
Mi sarei aspettato una pacata riflessione su tutti gli avvenimenti recenti che hanno caratterizzato il nostro territorio nell’ultimo periodo.
Mi sarei aspettato una sana autocritica.
Ma invece ancora una volta l’ennesimo delirio di onnipotenza.
Ma ora è giunto il momento di dire basta!
Ci siamo stancati delle farneticazioni di Romeo e di tutto quanto egli rappresenta.
Ci siamo stancati di chi si permette il lusso di giudicare con sprezzo, altre persone (i c.d. peana, così definiti da Romeo) che in quanto non solo a dignità e onestà ne avrebbero da vendere a lui e a tantissimi degli accoliti che lui rappresenta.
Le persone oggetto del suo disprezzo sono persone perbene che hanno la schiena dritta e il solo torto di non averla abbassata dinnanzi al Padrone, che hanno fatto della legalità e dell’onesta le basi su cui edificare i pilastri della propria vita, oltre che la stella polare caratterizzante non solo l’amministrazione che rappresentano e guidano ma ne hanno fatto i principi ai quali ispirare la loro azione politica.
Ma non saranno certo le elucubrazioni mentali di Romeo a fargli chinare la schiena, anzi, semmai, il contrario.
Se la logica di Romeo è quella che pretende le dimissioni di chi è oggetto di un procedimento amministrativo, ricordiamo a noi stessi, esclusivamente fondato su sospetti non supportati da alcun elemento di prova, che cosa dovrebbe pretendere dai suoi amici coinvolti in procedimenti penali, questi si fondati su elementi di prova e pendenti in fasi e gradi diversi di giudizio?
Ma qui, nonostante rispondiamo a fini cultori del sofismo oratorio e letterario, mi rendo conto di parlare arabo o comunque una lingua incomprensibile.
Oggi è facile parlare, riempirsi la bocca di moralità e di legalità, per chi non opera, per chi non si trova sul territorio, cercando in qualche modo di fare impresa, di produrre occasioni di lavoro, di vivere del proprio lavoro.
Il nostro è un territorio da sempre particolare, ove chi opera si trova in condizioni di estrema difficoltà, ora aggravate dalla congiuntura sfavorevole, ma già difficili, a causa delle condizioni ambientali e dalla fortissima presenza della criminalità organizzata.
I nostri imprenditori non si sono scelti il posto dove nascere né hanno la possibilità di scegliersi i parenti, ma hanno scelto comunque di non abbandonare la nostra Terra e provano a vivere del loro lavoro e del proprio sudore.
Ma purtroppo, parecchi di loro, pur lineari ed onesti, incappano nella maglie di una normativa che pur valida nel principio ispiratore, va senz’altro rivista, alla luce delle superiori considerazioni, al fine di evitare che molte persone oneste ricevano danni irreparabili alla loro onorabilità oltre che dal punto di vista imprenditoriale.
Ecco perché ritengo che infierire così su Gaetano Rao, sull’assessore Giannetta e sul Presidente Raffa, che ho avuto modo, oramai da anni, di conoscere, apprezzare e stimare, è un atteggiamento deprecabile, che va assolutamente stigmatizzato.
Certamente loro e più in particolare Gaetano Rao non hanno bisogno della mia difesa, in quanto hanno fatto sempre del loro lavoro, nel rispetto ossequioso delle istituzioni e della legge, la propria religione, guadagnandosi da vivere per se e per la loro famiglia, col sudore della propria fronte e non certo in maniera parassitaria, dipendendo dalla politica.
Ora mi aspetto le reazioni palesi e occulte dei cagnolini scodinzolanti che pur di fare compiacere il Padrone si metteranno in fila a firmare qualunque cosa gli verrà sottoposta per mantenere e casomai rafforzare la propria posizione nel modello di cui sopra, che fino ad ora ha retto e che purtroppo per loro volge mestamente e miseramente al termine.

Roy Biasi, coordinatore provinciale Pdl di Reggio Calabria

ORESTE ROMEO

Che il coordinatore PDL della Provincia di Reggio Calabria attendesse l’occasione per dare improbabili lezioni di garantismo a chi per fatto cromosomico gliele può solo dare, tempo tiranno permettendo, era cosa risaputa ed attesa, almeno dalla fine di giugno dello scorso anno, allorchè Roy Biasi, complice la calura di quei giorni, decise, ahilui, di addentrarsi in un confronto, con chi scrive, avventuroso quanto imbarazzante.

E dunque, al ben noto Biasi, evidentemente incapace di sottoporsi ad un civile dialogo, in quanto tale, asettico ed ancorato a dati politici oggettivi, mette conto evidenziare:

• che non è stato espresso alcun giudizio sulla persona dell’Assessore Gaetano Rao, al quale, anzi, è stato augurato di poter chiarire, in tempi ragionevoli ed in termini a lui favorevoli, la vicenda che lo ha indotto ad autosospendersi a distanza di due mesi e mezzo dalla notifica di una interdittiva antimafia che lo aveva raggiunto;
• che la gestione della vicenda, da parte dell’Assessore Rao e del Presidente Raffa, è avvenuta nell’ambito di un rapporto fiduciario che li vede protagonisti assoluti;
• che, pertanto, la restituzione delle deleghe al Rao non può essere veicolata all’esterno come il frutto di condivisione tra le forze che rappresentano la maggioranza in Provincia;
• che a tale rapporto fiduciario s’è inteso rivendicare l’assoluta estraneità di del Movimento che chi scrive rappresenta e che ha contribuito nel 2011 in maniera decisiva non solo alla vittoria di Raffa, ma, soprattutto, alla nomina assessorile proprio di Rao, battuto sul piano elettorale nel Collegio di Rosarno, quando si dice il caso!, nientemeno che da un esponente di primo piano della Lista Scopelliti, rimasto in stand by per un anno al solo fine di consentire che venisse soddisfatta questa particolarissima esigenza, evidentemente elevata a priorità assoluta della popolazione della Provincia di Reggio Calabria intesa nella sua interezza;
• le valutazioni sulla considerazione della volontà popolare che tale scelta possa avere prodotto sull’elettorato le saprà fare da sé Roy Biasi, magari previo concerto con il redivivo Rao, cui è accomunato anche da un significativo stop elettorale nella tornata delle amministrative del maggio 2011;
• dunque, se oggi Biasi ha provveduto a darsele di santa ragione, cioè ad auto flagellarsi, perché si perde nella ricerca di fustigatori che nella realtà non esistono?

A questi inconvenienti, il Biasi ovvierebbe assicurando ben altra declinazione al garantismo di cui s’ammanta, in maniera a dir poco impropria ed interessata, proprio lui che è esponente del Partito che pone la Libertà di pensiero quale valore fondante.

Avv. Oreste Romeo