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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Il caso Del Turco è il fallimento della giustizia spettacolo Non ammettere da parte dei Pm l'errore e chiedere l'archiviazione, un disgusto per chi ha a cuore il senso dello Stato

Il caso Del Turco è il fallimento della giustizia spettacolo Non ammettere da parte dei Pm l'errore e chiedere l'archiviazione, un disgusto per chi ha a cuore il senso dello Stato
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di Robin Hood

La vicenda dell’ex presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, per anni leader socialista
con un passato da numero 2 nel maggior Sindacato italiano, ossia la Cgil, la dice lunga
su come viene amministrata la giustizia nel nostro Paese, per fortuna, da una piccolissima
parte della magistratura italiana. Del Turco venne accusato ingiustamente da un imprenditore. Accuse che però, fin da subito, si intuì fossero forzate o pompate per farlo cadere dal ruolo politico conquistato con il voto democratico dei cittadini. Nove anni poi per avere giustizia, un’enormità, una vita spezzata per una persona perbene. Ma al magistrato tutto ciò non interessa, a lui
interessa la carriera. Arrestare Del Turco, significa avere le prime pagine dei
giornali nazionali e dei Tg. Ecco, non capire il dramma delle persone coinvolte ingiustamente
nel tritacarne della mala giustizia, per responsabilità di un minoranza di Pm, deve rafforzare l’idea agli italiani onesti, che per eliminare questo squilibrio c’è bisogno che anche i magistrati siano messi sullo stesso piano di ogni singola persona nel nostro bel Paese, ovvero chi sbaglia deve pagare. Nessuno deve disporre della vita dei cittadini, senza essere monitorata.

Essere garantista non significa sostenere l’impunità, ma leggere le carte, un obbligo per chi fa il mestiere del pubblico ministero. Di errori in errori il nostro Paese è pieno. Voglio ricordare un caso che mi tocca da vicino, carcerazione preventiva per un anno, assolti dopo 5 anni perché il fatto non sussiste, motivazione contestuale letta in aula, il collegio giudicante invia le carte alla Procura in quanto in due casi specifici sono state manipolate le informative e le intercettazioni da parte di chi ha condotto le indagini. Dunque assoluzione in primo grado, la Procura non si appella, il processo si chiude in maniera definitiva senza appello o Cassazione. Il Pm che ha condotto l’indagine per questa inchiesta viene promosso dal CSM procuratore capo della repubblica!! Viva L’Italia…