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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Il 2 luglio e la Vergine della Colomba Inno alla Madre Divina di Domenico Caruso

Il 2 luglio e la Vergine della Colomba Inno alla Madre Divina di Domenico Caruso
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di Domenico Caruso

Oggi 2 luglio nell’Epistola “Léctio libri Sapiéntiæ” (Cant. 2, 8-14) del Messale Romano si legge: «Surge, amíca mea, speciósa mea, et veni: colúmba mea in foramínibus petra, in cavérna macériæ, osténde mihi fáciem tuam, sonet vox tua in áuribus meis: vox enim tua dulcis et fácies tua decóra». («Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro». Un tempo, il passo liturgico riguardava anche la celebrazione di Maria SS. della Colomba, (titolare della Parrocchia di S. Martino di Taurianova), che oggi viene rimandata ad agosto per consentire la partecipazione degli emigranti. La “colomba” simboleggia l’Arca dell’Alleanza, in analogia con l’Arca di Noè. La Santa Vergine è la Regina della Pace. Come si può rilevare nella volta antistante l’altare della Chiesa di S. Martino, la “colomba” rappresenta lo Spirito Santo.

Nel giorno del battesimo di Gesù si afferma: “E mentre pregava, il cielo si aprì. Lo Spirito Santo discese sopra di Lui in modo visibile come se fosse una colomba”. (Luca III, 21-22).
Molto significativo è l’inno alla Madre Divina:
“Stella del mar lucente,
salve, o Colomba, stanza del Dio vivente;
Vergine innocente,
rugiada delle grazie del Signor”.
Ed ancora:
“Candida per natura,
del Creator prima e più dolce cura;
Immacolata e pura
mansueta Colomba senza fiel”.

Nell’antico Centro della “Piana di S. Martino”, distrutto dal catastrofico sisma del 1783, sorgeva un convento consacrato a “Santa Maria della Palomba” – di pertinenza dei Conventuali di S. Francesco e soppresso nel 1653.
Un altro importante cenobio di “Santa Maria della Palomba” che ebbe più lunga durata risultava a Messignadi, non lontano da noi.

La suggestiva immagine della Madonna, il cui viso richiama la pregevole effigie marmorea cinquecentesca del “Gagini” situata nel medesimo tempio sammartinese, reca in braccio Gesù Bambino con in mano una candida colomba.
Per il nostro popolo Maria costituisce una presenza viva e misericordiosa, sempre pronta a rispondere ai bisogni concreti di ognuno. Come una madre affettuosa, avverte la nostra pur segreta disperazione, avendo sofferto durante la sua esperienza terrena per la crudele sorte del Figlio diletto. Oggi vogliamo ricordare come, nella molteplicità di titoli vi è un’identica realtà: la Santa Vergine, ponte fra cielo e terra, creatura a noi vicina con la quale poter instaurare un legame filiale fattivo e sincero.