Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Horcynus Festival, al teatro politeama Siracusa di Reggio lo spettacolo “Spingi e respira” di Lorenzo Praticò

Sabato, alle 21, l’inno al ciclismo come maestro di vita dell’autore e attore reggino

Horcynus Festival, al teatro politeama Siracusa di Reggio lo spettacolo “Spingi e respira” di Lorenzo Praticò

Sabato, alle 21, l’inno al ciclismo come maestro di vita dell’autore e attore reggino

 

 

REGGIO CALABRIA –”La montagna è solo per pochi” diceva Marco Pantani, nel bene e nel male una delle ultime bandiere del ciclismo. C’è la solitudine della vetta, la fatica che strappa i muscoli e strozza il respiro e poi la discesa, che è insieme sollievo e pericolo ad ogni sbandata. Nello sport come nella vita. In questo parallelo si muove la prima prova drammaturgica di Lorenzo Praticò. L’attore e autore reggino sabato 12 aprile alle ore 21, porterà al Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria, a distanza di poco più di un anno dalla prima, “Spingi e respira”, realizzato con la co-regia di Gaetano Tramontana, per una produzione targata Lorenzo Praticò e Spazio Teatro.

Lo spettacolo è il secondo appuntamento della stagione di prosa “RivelAzioni”, inserita nella programmazione integrata dell’Horcynus Festival 2014, che dopo il debutto con la compagnia trapanese Marino/Ferracane presenta al pubblico sul palco del più antico teatro cittadino una delle produzioni calabresi più interessanti dell’ultimo anno.
“Spingi e respira” è un racconto teatrale ambientato nel mondo del ciclismo, un inno a uno degli sport più faticosi di tutti i tempi, che diventa emozione pura e insieme percorso di formazione e maturazione. Il ciclismo viene raccontato come metafora dell’esistenza, della lotta interiore, dei rapporti umani, in un percorso fatto di cadute e risalite. Solo chi è capace di soffrire e resistere, sa, come un ciclista, che la salita prima o poi finirà. E lungo ogni metro macinato, il refrain è sempre lo stesso: spingi e respira.

Il testo nasce dall’incontro tra l’autore e un quadro di Francis Bacon che raffigura un ciclista, nasce dal rapporto tra un figlio e un padre, nasce dalla ricerca di parole e di gesti che si adattino meglio alla vita e ai suoi tempi. E come nella migliore delle tradizioni, nasce da un amore non corrisposto.
La bicicletta è il primo destriero di cui l’uomo moderno ha memoria. Il fascino delle impennate, delle sgommate, delle gare, che lasciano segni sulle ginocchia della maggior parte dei ragazzi, è lo stesso che subiscono gli adulti di fronte ad ogni Gran Premio della montagna del Tour de France o del Giro d’Italia. E dietro la fatica di ogni salita, come dietro il taglio di qualunque traguardo, c’è un percorso di vita.
In una scena composta da elementi essenziali ma evocativi, a cura di Giuseppe e Marcella Praticò, scorre via questo percorso, tra il sudore (vero) di Praticò, le illustrazioni del “Racconto di Sara” di Fabrizio De Massimo e frammenti di video sugli anni d’oro del ciclismo italiano, quelli della rivalità tra Coppi e Bartali e delle imprese straordinarie di Fiorenzo Magni, il “Leone delle Fiandre”, in un suggestivo montaggio curato da Lucio Lepri.

“A poco più di un anno dal debutto – sottolinea Lorenzo Praticò presentando lo spettacolo – il mio ciclista corre ancora a Reggio, con qualche variazione esterna e interna. Si torna a correre con nuovi chilometri e nuovi cieli addosso e dentro, nuove domande e nuove montagne ma con gli amici di sempre. Per le sue dinamiche il ciclismo offre una varietà di punti di vista e di spunti che sono molto più simili alla vita rispetto ad altri sport. Se qualcuno avesse domandato a Magni il perché di tutto questo interesse, probabilmente il campione avrebbe risposto che nel ciclismo c’è la vittoria e la sconfitta, la passione e il dubbio, l’amore e l’amicizia, e la lotta e il sudore e il sangue, le risate e le lacrime, insomma … c’è la vita”.