Guccione (Pd): Nelle aree interne di montagna è fondamentale garantire i servizi pubblici “
Nov 26, 2010 - redazione
Tour ospedali di montagna: “La sanità deve garantire alle popolazione che vivono in montagna i servizi pubblici”
Tour ospedali di montagna: I consiglieri di minoranza,oggi visiteranno il presidio di Acri
Guccione (Pd): Nelle aree interne di montagna è fondamentale garantire i servizi pubblici”
Tour ospedali di montagna: La sanità deve garantire alle popolazione che vivono in montagna i servizi pubblici”
COSENZA- Nelle aree interne di montagna è fondamentale garantire i servizi pubblici, il livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti e sociali delle popolazioni montane e gli interventi finalizzati al miglioramento del loro tenore di vita. La sanità, dunque, è un terreno prioritario attraverso il quale deve essere possibile garantire tali diritti alle popolazioni calabresi che vivono nelle zone di montagna.
Da queste convinzioni è partita liniziativa dei Consiglieri regionali di centrosinistra Bruno Censore, Carlo Guccione, Francesco Sulla, Antonio Scalzo, Ottavio Bruni, Mario Franchino, Ferdinando Aiello e Rosario Mirabelli a difesa dei quattro ospedali di montagna, così come sono stati definiti nel Piano di Rientro predisposto dalla Giunta regionale che, dopo i sopralluoghi di ieri a Serra San Bruno e a Soveria Mannelli, oggi hanno visitato la struttura ospedaliera di Acri.
Lospedale di Acri, per come si evince dai dati delle prestazioni sanitarie offerte a livelli che sostanziano un suo potenziamento si legge in una nota dei promotori delliniziativa- rischia, per effetto degli atti e dei provvedimenti che si stanno mettendo in essere in queste ore e in questi giorni, a cominciare dalla soppressione o dal declassamento di tutte le Unità Operative complesse, una lenta ma inevitabile chiusura.
Il Piano di Rientro prevede, infatti, la riduzione a soli 20 posti di Medicina e un Pronto Soccorso dipendente da un ospedale di riferimento situato a diversi chilometri di distanza.
Come si fa, in questo modo -si chiedono Censore, Guccione, Sulla, Scalzo, Bruni, Franchino, Aiello e Mirabelli – a garantire i livelli essenziali di assistenza ad una popolazione il cui territorio è caratterizzato da oggettivi svantaggi orografici, difficoltà di collegamento viario, disagi socio-economici e persino da pesanti squilibri demografici, con una forte incidenza della popolazione anziana?.
Per tutte queste ragioni prosegue la nota- gli ospedali di montagna devono essere considerati come nosocomi generali, che devono garantire un livello adeguato di intervento anche in caso di urgenza. E così che si costruisce anche una sanità di qualità, si evitano gli sprechi e si dà la possibilità al cittadino che vive e lavora in montagna di fruire di unassistenza sanitaria adeguata e in grado di assicurargli le prestazioni essenziali.
E una sfida questa concludono i consiglieri del centrosinistra- che non è né di destra né di sinistra, ma che può essere perfettamente compatibile con un Piano di Rientro che abbia cuore il raggiungimento di un unico obiettivo: quello di costruire in Calabria un sistema sanitario capace di offrire a tutti i cittadini gli stessi servizi, a prescindere da dove essi vivono, abitano o lavorano.
Cosenza, 26.11.2010