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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Grecia nel caos, crollano i partiti pro rigore

Grecia nel caos, crollano i partiti pro rigore

Boom sinistra radicale e estrema destra. Sfuma grande coalizione

Grecia nel caos, crollano i partiti pro rigore

Boom sinistra radicale e estrema destra. Sfuma grande coalizione

 

 

(ANSA) ATENE – I risultati non sono ancora definitivi ma il senso politico di queste elezioni greche è ormai chiaro. Gli elettori hanno punito i grandi partiti tradizionali, pro-austerità, rivolgendosi in gran numero alla sinistra radicale e all’ estrema destra xenofoba e filo-nazista che entra trionfalmente in parlamento.

Secondo le proiezioni del ministero dell’Interno, dalle urne esce un Parlamento frammentato, dove ogni tipo di coalizione appare difficile. Ma non impossibile: questo rilevamento assegna infatti – a differenza dei primi exit poll – una maggioranza complessiva di 151 seggi su 300 a Nea Dimokratia e Pasok. In teoria avrebbero dunque una risicata maggioranza per governare insieme. Mentre continua nella notte il conteggio delle schede (alla mezzanotte passata era stato scrutinato poco più del 50% delle schede) la proiezione del Ministero, basato su seggi campione rappresentativi (0,5% il margine di errore), ha assegnato a Nea Dimokratia il 19,2%, a Syriza – il partito di sinistra che a sorpresa conquista il secondo posto – il 16,3 e al Pasok il 13,6. Secondo questa proiezione, il partito Greci indipendente (destra) prenderebbe il 10,5%, il Kke (comunisti) l’8,5, Alba dorata (estrema destra) il 7% e Sinistra democratica il 6%.

In base a questa stima, Nea Dimokratia prenderebbe 109 seggi, Syriza 50, Pasok 42, Greci Indipendenti 32, il Kke 26, Alba dorata 22 e Sinistra democratica 19. E al di là dell’annunciato tracollo dei due partiti storici della politica greca (il Pasok nel 2009 prese il 43,9% e Nd il 33,5) il dato più politicamente rilevante e inquietante è proprio il successo dell’estrema destra con simpatie neonaziste di Chrysi Avgi (Alba dorata), che vuole minare i confini della Grecia, cacciare tutti gli immigrati clandestini e reintrodurre la pena capitale per gli spacciatori. Un successo sospinto dalla crisi e dalle paure che essa genera nelle classi popolari e non solo. “State attenti, stiamo arrivando. Continueremo la nostra lotta dentro e fuori dal Parlamento” sono state le prime parole di Nikos Michaloliakos, leader di Chrysi Avgi. Michaloliakos ha affermato che il suo partito continuerà a combattere “contro il Memorandum voluto dalla giunta (al governo)”.

A sinistra, il successo di Syriza – previsto dai sondaggi ma non in queste proporzioni – con il suo programma contrario alle misure di austerità concordate con la comunità internazionale, ma favorevole alla permanenza di Atene nell’euro e nell’eurozona, cambia drammaticamente il panorama della sinistra ellenica, scavalcando lo storico partito socialista. Nel bagno di folla che si è concesso nella serata il suo giovane leader Alexis Tsipras ha detto che il risultato delle elezioni “ha tolto ogni legittimità al memorandum”(l’intesa con la comunità internazionale in cambio degli aiuti). Il nostro programma – è tornato a ribadire – è un governo di sinistra che annulli il memorandum”. Nessuno dei due maggiori partiti tradizionali sembra favorevole a un nuovo voto a breve. Commentando i risultati, il leader del partito socialista Evangelos Venizelos ha detto che il popolo greco, con il voto odierno, non ha affidato alcun mandato chiaro a nessun partito e che formare un governo di coalizione sarà difficile. Il leader ha quindi auspicato un governo di coalizione di tutti i partiti a favore del Memorandum. Dopo aver definito la giornata odierna “un giorno particolarmente doloroso”, Venizelos ha auspicato che all’indomani del voto si possa formare in Grecia un “governo di unità nazionale”. Dal canto suo, Antonis Samaras, leader di Nea Dimokratia, ha proposto che venga formato un “governo di salvezza nazionale”.

Ha quindi ribadito la necessità che il nuovo governo avvii la ripresa economica del Paese per mantenere la Grecia in Europa e nell’eurozona, auspicando però modifiche al Memorandum. Il leader di Nd ha concluso affermando di voler allargare la sua proposta a tutte le forze politiche favorevoli alla permanenza della Grecia nell’eurozona e alla modifica del memorandum. Se i dati ufficiali confermeranno le proiezioni, il presidente della Repubblica Karolos Papoulias darà l’incarico a Samaras, leader del partito di maggioranza relativa (si parla di un incarico già domani sera). Avrà tre giorni per formare una coalizione. Poi la palla passerà ad Tsipras. I prossimi giorni saranno di grande intensità politica in Grecia, e si capirà se questo voto farà nascere comunque un governo, o invece aprirà la via a una nuova stagione di incertezza.