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Grande partecipazione al convegno “Le problematiche emergenti che affliggono la società del sud Italia”

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Organizzato dall’associazione culturale “Kairòs” di Gioia Tauro

di MARIA TERESA BAGALA’

Grande partecipazione al convegno “Le problematiche emergenti che affliggono la società del sud Italia”

Organizzato dall’associazione culturale “Kairòs” di Gioia Tauro

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

Si è tenuto domenica 23 marzo, presso il Palazzo Fallara di Gioia Tauro, il convegno organizzato dall’associazione culturale cittadina “Kairòs” dal tema “Le problematiche emergenti che affliggono la società del sud Italia”.

Ad aprire il convegno è stata la Presidente dell’ Associazione, la Professoressa Milena Marvasi Panunzio che ha subito introdotto la Presentatrice della serata, la professoressa ed attrice Lilly Sgro, la quale si è cimentata nell’ interpretazione della poesia “Nel mare delle sirene”, scritta dal gioiese Antonio Orso. Un componimento attraverso il quale sono state evocate le bellezze naturali ed i profumi della Provincia di Reggio Calabria.

Dopo i saluti ai convenuti della Presidente Marvasi e dell’ Assessore alla Cultura del Comune di Gioia Tauro, Monica Della Vedova, che ha ribadito il fatto che ognuno di noi dovrebbe impegnarsi per risollevare la nostra terra, la parola è tornata alla Sgrò la quale, per introdurre l’ ospite principale della manifestazione, ovvero il retroscenista politico del Corriere della Sera, il gioiese Francesco Verdarami, ha recitato un passo biografico di Indro Montanelli che racconta la sua vocazione per il giornalismo.

Lilly Sgrò ha poi ricordato gli anni del liceo, durante i quali è stata compagna di scuola di Verderami, e come già da allora si poteva intuire quale sarebbe stata la professione dell’ amico che adorava intrattenere i compagni con i suoi dialoghi “Socratici” e le sue cronache giornalistiche. Ella ha poi messo in evidenza le doti del giornalista gioiese, ormai trapiantato a Roma, dicendo: <<Il giornalismo è l’arte di scrivere qualcosa che deve essere compreso immediatamente, e questa è una dote di Verderami! Lui ha creato un tipo di intervista, un tipo di articolo che porta a riflettere il lettore. Inoltre ha un tipico intuito, riesce a cogliere ciò che non viene detto>>.

Francesco Verderami , appena ha appreso la parola, ha subito voluto ricordare il suo legame con la città di Gioia Tauro, nella quale risiedono la sua famiglia e la sua storia. Egli poi ha affascinato il folto pubblico presente in sala con la sua metafora delle “aiuole”, affermando che il vero problema delle nostre zone è che non ci sono più aiuole. Il giornalista, dopo aver presentato i risultati di alcuni studi effettuati dalla Banca d’ Italia riguardo la situazione economica in cui versa il Sud Italia, ha affermato che alcuni problemi sono comuni in tutte le regioni del nostro Paese, con l’ unica differenza che quello che a noi è mancato è stato il fatto che non abbiamo saputo apprezzare le famose “aiuole”. Ha poi portato due esempi di aiuole: il primo è costituito da quei ragazzi siciliani che hanno fondato la Edison Web; il secondo, invece, è incarnato da Sandra Savaglio, la fisica calabrese che, dopo essere stata all’estero, è tornata in Calabria perché nominata Professore Ordinario all’ UNICAL.

Verderami ha poi ricordato gli anni della sua gioventù, quando ancora abitava a Gioia Tauro, ed ha ricordato quali erano le “aiuole” dell’ epoca; una su tutte le radio. Palestre di vita molto importanti che però sono andate perdute. Ed allora ecco qual è il nostro problema principale legato al fatto che abbiamo perso la memoria. Si tratta di un problema di educazione che dovrebbe partire dalla famiglia, per poi passare attraverso la scuola ed infine alla classe politica.

Molto sentito l’ intervento del Vicepresidente dell’Associazione Kairòs Michele Mammola. Egli, riallacciandosi al discorso di Verderami, ha ricordato le tante problematiche importanti che affliggono la nostra terra, in primis quello della Sanità. Da medico, ha denunciato le condizioni in cui versano i nostri ospedali, tanto da essere da lui stesso definiti “lazzaretti” ed ha dichiarato che ai sanitari sono stati messi dei bavagli affinché non denunciassero la presenza di rifiuti “speciali” sotterrati nella nostra zona. Rifiuti, che per non far allarmare il popolo, sono stati invece definiti innocui.

In conclusione Verderami, riprendendo la parola, ha voluto ribadire una cosa per lui importante, e cioè che il suo concetto  di “aiuola”, di cui ha parlato durante il suo intervento, parte dal principio liberale che questa debba essere coltivata dai singoli, ma condivisa con gli altri. Si tratta di un’idea individuale che però deve esse condivisa, altrimenti non avrebbe senso.

Infine, prima dei saluti conclusivi,  il maestro gioiese del ferro Cosimo Allera, che si è scoperto fosse stato durante le scuole elementari compagno di classe di Francesco Verderami, ha voluto omaggiare il suo amico d’ infanzia con un suo lavoro artistico che raffigura una pergamena ed una penna d’oca.