Governo: Napolitano, verso evoluzione benigna
redazione | Il 01, Set 2010
La politica ha la febbre ma si va verso un’evoluzione benigna, dice il capo dello Stato
Governo: Napolitano, verso evoluzione benigna
La politica ha la febbre ma si va verso un’evoluzione benigna, dice il capo dello Stato
ROMA – Nessuna interferenza durante la messa a punto e l’esame parlamentare dei disegni di legge, processo breve compreso, e nessuna intromissione nel dibattito politico: Giorgio Napolitano rivendica ancora una volta l’autonomia del ruolo che la Costituzione gli attribuisce. Il Capo dello Stato, in visita privata a Venezia dove si e’ inaugurata la mostra del Cinema, coglie anche l’occasione per lanciare un nuovo appello alla politica, che sta vivendo un passaggio difficile: ”Si concentri – dice – sull’economia”.
Invito che trova il plauso bipartisan: le opposizioni vi leggono un monito al governo intento a occuparsi, accusano all’unisono, solo dei problemi del premier, mentre la maggioranza si dice convinta che sia un utile sprone a continuare sulla strada gia’ intrapresa in questi due anni di Legislatura. La presa di distanza del Capo dello Stato non vuol dire certo che non sia attento a quello che accade nel governo, tra gli schieramenti e in Parlamento: ”Ho gia’ detto che non faccio previsioni. Quando accade qualcosa che coinvolga le mie decisioni – sottolinea – allora rifletto e adotto e motivo le decisioni”.
E attualmente ”non c’e’ che da ‘leggere’ quello che viene detto: i tremila punti interrogativi che a un certo punto si scioglieranno, cercando di non confondersi quotidianamente troppo le idee”. Il desiderio di restare in disparte evitando di essere tirato per la giacca dalle varie forze in campo non impedisce pero’ a Napolitano di mostrare dell’ottimismo: ”Siamo nella febbre politica”, ma ”si va – riconosce infatti – verso una evoluzione piu’ benigna”.
E nessun commento diretto arriva anche sul nodo principale dell’agenda politica dell’Esecutivo, vale a dire il disegno di legge sul processo breve: il Presidente rimanda alla ‘lezione’ del ddl sulle intercettazioni quando si e’ riservato una valutazione sul testo finale, in base alle sue prerogative, ma ricorda anche l’iter tormentato del testo che a causa delle polemiche all’interno della maggioranza e nella societa’ civile e’ finito tra l’altro su un binario morto.
Napolitano comunque si dice convinto che al centro dell’azione dell’Esecutivo e delle Camere dovrebbe esserci l’economia. Non solo c’e’ la finanziaria (seppure rivista e per lo piu’ tabellare) da varare, ma soprattutto ”bisogna verificare qual e’ l’andamento della congiuntura sul piano mondiale, europeo e nazionale” e porsi ”il problema di come si muove l’Europa in quanto soggetto unitario”.
Pronti a ”mettercela tutta”, promette il ministro leghista Roberto Calderoli che auspica che ”il periodo dei ‘polli di Renzo’ sia chiuso”. E’ un monito, assicura il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, di cui faremo tesoro fermo restando, rimarca il numero uno dei deputati della maggioranza Fabrizio Cicchitto, che molto e’ gia’ stato fatto.
Anche le opposizioni si affrettano a condividere le parole del Capo dello Stato ma non senza mostrare un taglio polemico nei confronti dell’Esecutivo: ”Si lascino perdere priorita’ che tali non sono come il processo breve – afferma il vicesegretario del Pd Enrico Letta – e ci si concentri sull’economia”. E se non ”si e’ capaci – aggiunge il leader dell’Idv Antonio Di Pietro – allora si vada a casa”. La politica ”torni a occuparsi con forza – e’ di nuovo l’invito del segretario Lorenzo Cesa – della crisi che sta colpendo le famiglie, le imprese e i lavoratori”.