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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Governo incontra la Fiat. Vertici Lingotto a palazzo Chigi

Governo incontra la Fiat. Vertici Lingotto a palazzo Chigi

Marchionne-Elkann al tavolo con Monti e ministri. Il manager: ‘L’azienda sta bene’

Governo incontra la Fiat. Vertici Lingotto a palazzo Chigi

Marchionne-Elkann al tavolo con Monti e ministri. Il manager: ‘L’azienda sta bene’

 

 

(ANSA) Il presidente della Fiat, John Elkann e l’ad Sergio Marchionne sono arrivati a Palazzo Chigi a bordo di una Lancia Thema, per incontrare il governo. All’incontro, iniziato alle 16.30, per l’esecutivo, oltre al premier Mario Monti, sono presenti i ministri Corrado Passera, Elsa Fornero, Fabrizio Barca e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà.

Tra gli operai è alta l’attesa per i risultati dell’incontro. Negli stabilimenti domina la paura. Oltre 400 operai presidiano i cancelli della fabbrica a Termini Imerese e un gruppo di lavoratori cassintegrati dell’Iribus protesta davanti a Palazzo Chigi.

“La Fiat sta bene”, ha detto l’ad di Fiat, Sergio Marchionne, durante la visita al nuovo campus dell’Università di Torino. Con lui il presidente della Fiat, John Elkann, il vicepresidente del Csm Michele Vietti e il governatore del Piemonte, Roberto Cota. “Bisogna fare le cose con ordine, ora andiamo a Roma”, è la risposta poi data dal manager a chi gli chiedeva che cosa si aspetti dall’incontro con il governo.

“Presidente, è fiducioso sull’incontro di oggi con Marchionne?”. “Sono fiducioso in questo incontro, quello di Pontignano…”. Questa é stata la secca risposta del premier, Mario Monti, ai giornalisti che questa mattina alla Certosa di Pontignano gli chiedevano dell’incontro con la Fiat previsto questo pomeriggio a Roma. “Sì, ma questo pomeriggio l’incontra…”, hanno insistito i cronisti. Laconica la controreplica di Monti: “Ne ho diversi di incontri…”.

“Un ministro deve avere fiducia e io sono fiduciosa”, ma Marchionne deve fornire “alcuni chiarimenti che sono necessari per restituire fiducia alle persone e quindi bisogna sapere quali sono le prospettive”. Così il ministro Elsa Fornero a poche ore dall’incontro del Governo con la Fiat.

“Sono moderatamente ottimista perché credo che l’Italia abbia bisogno della Fiat ma anche la Fiat ha bisogno dell’Italia perché cosa farebbe Fiat senza l’Italia? Per questo credo ci metteremo d’accordo”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ai microfoni di Sky Tg 24.

“Non penso” che le parole pronunciate ieri dall’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne rendano più teso il clima dell’incontro di oggi tra l’azienda torinese e il Governo, ha assicurato Catricalà a margine della Reunion 2012 della Luiss. “E’ stato un normale scambio di idee – ha detto Catricalà in riferimento alla replica di Marchionne a Passera sui sussidi a Fiat in Brasile – stasera c’è l’incontro e lì vedremo il vero scambio di idee”.

“Marchionne, che aveva detto che non avrebbe più voluto incentivi, adesso dice che per continuare a produrre li vuole. Spero che oggi riesca a chiarire meglio il suo pensiero”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini a proposito dell’incontro di oggi tra Governo e Fiat, ricordando che Fiat in passato è stata “finanziata abbondantemente”, ma ha scelto di uscire dal settore dell’auto ibrida “ben sussidiato perché ha ritenuto che il mercato mondiale avesse scenari diversi”.

“Il governo dovrebbe inchiodare la Fiat alle sue responsabilità”. Così il leader della Fiom Maurizio Landini parlando dal palco dell’Idv a Vasto dei finanziamenti pubblici alle imprese. “Il governo – aggiunge – dovrebbe chiedere alla Fiat i piani industriali, perché quando li vide la Merkel che li aveva chiesti a Marchionne che voleva investire sulla Opel, lei disse no”.

“Fino a quindici anni fa la Fiat sapeva fare le auto, basti pensare che vent’anni fa avevano già fatto l’auto elettrica. Poi più nulla, si sono dati alla finanza e agli hedge fund”. Così Beppe Grillo, a margine di un’iniziativa a Parma contro l’inceneritore, ha dato la sua spiegazione della crisi della Fiat.

SIT IN OPERAI TERMINI IMERESE DAVANTI A FABBRICA – Mentre a Roma è in corso la riunione tra il premier Monti e i vertici Fiat, oltre quattrocento operai della Fiat e dell’ indotto di Termini Imerese stanno presidiando i cancelli della fabbrica, che il Lingotto ha chiuso il 31 dicembre scorso. Nel piazzale antistante lo stabilimento c’é lo striscione unitario di Fim, Fiom e Uilm, che hanno organizzato l’iniziativa.

“Vogliamo dare un segnale forte al governo Monti e alla Fiat – dice il segretario provinciale della Fiom di Palermo Roberto Mastrosimone – perché lo stabilimento di Termini Imerese è ancora di proprietà della Fiat così come gli operai sono ad oggi dipendenti della Fiat. Il progetto Fabbrica Italia si è dimostrato un fallimento, serve un ragionamento complessivo per il rilancio del settore automobilistico nel Paese, e mi pare del tutto evidente che la fabbrica e gli operai di Termini Imerese devono essere inseriti in questo percorso”. In piazza sono numerose anche le donne: vi sono lavoratrici e impiegate della Fiat, ma anche mogli e figlie degli operai.

LAVORATORI IRISBUS DAVANTI A PALAZZO CHIGI – I lavoratori della Irisbus di Valle Ufita (Avellino), stabilimento chiuso dalla Fiat a luglio 2011, maninfestano davanti a Palazzo Chigi per chiedere l’attenzione del governo e dei vertici del Lingotto, “A fine anno scade la cassa integrazione – spiegano i lavoratori – ma noi non vogliamo assistenza. Chiediamo a Monti e a Marchionne di dirci se in Italia si devono produrre autobus anche perché abbiamo mezzi obsoleti e inquinanti. Finora non abbiamo avuto risposte, non ci ricevono nemmeno. Non escludiamo di fare qualche esposto alle autorità locali”.

Una decina di lavoratori dell’ Irisbus scandisce slogan contro l’ad Sergio Marchonne. Su un cartello si legge ‘la Fiat non deve chiudere, contro Marchionne scioperiamo tutti’.

MOGLI CASSAINTEGRATI POMIGLIANO, A ROMA INCONTRO FARSA – “Quello che sta succedendo in Fiat ricadrà sulle nostre famiglie e sui nostri figli”: è quanto sostengono dal comitato delle mogli dei cassaintegrati dello stabilimento fiat di Pomigliano, annunciando la presenza all’assemblea pubblica convocata dallo Slai Cobas per lunedì mattina.

“L’incontro-farsa di oggi a Roma – aggiungono – serve per imbastire nuove ‘favole per gonzi’. Ma veramente qualcuno potrà mai ancora crederci? Non è più tollerabile tutto questo. Noi, con i nostri figli e le nostre famiglie, siamo costrette a fare i conti e a vivere con 750 euro al mese e siamo stanche di vedere la sensazione di disperazione, e rassegnazione alla sconfitta che comincia a fare presa sui nostri mariti e su quanti si suicidano o si tagliano le vene. Siamo stufe di sentire Monti ed i suoi ‘professori’ raccontarci che abbiamo sprecato e vissuto al di sopra delle nostre possibilità e non proviamo alcuna simpatia, né solidarietà, per il ministro che, col vestitino di seta e collanina a tono, vorrebbe predicarci il ‘bon ton’ e la pazienza mentre gioca con la vita delle persone”.

MARCHIONNE: ‘GOVERNO BRASILIANO ATTENTO A INDUSTRIA AUTO’ – Al ministro Passera “non sarà sfuggito che il Governo brasiliano è particolarmente attento alle problematiche dell’industria auto. Sono sicuro che il ministro sappia che le case automobilistiche che vanno a produrre in Brasile possono accedere a finanziamenti e agevolazioni fiscali”, ha scritto Marchionne rispondendo alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dello Sviluppo Economico in Brasile, dove ha incontrato i vertici locali del Lingotto. “Sono felice – afferma l’amministratore delegato della casa torinese – che il ministro Passera, andando in Brasile, si sia reso conto dei grandi risultati della Fiat in quel Paese. Certamente non gli sarà sfuggito che il Governo brasiliano sia particolarmente attento alle problematiche dell’industria automobilistica. Sono sicuro che il ministro sappia che le case automobilistiche che vanno a produrre in Brasile possono accedere a finanziamenti e agevolazioni fiscali. In particolare per lo stabilimento nello stato di Pernambuco, in corso di costruzione, la Fiat riceverà finanziamenti sino all’85 per cento su un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro. A questi si aggiungeranno benefici di natura fiscale, quando sarà avviata la produzione di automobili, per un periodo minimo di 5 anni. Per quanto riguarda la Fiat – conclude Marchionne – l’ultima operazione del genere in Italia si è verificata all’inizio degli anni novanta per lo stabilimento di Melfi. Sappiamo bene che, considerando l’attuale quadro normativo europeo, simili condizioni di finanziamento non siano ottenibili nell’ambito dell’Unione Europea”.